Le rime di Francesco Petrarca di su gli originaliG.C. Sansoni, 1905 - Broj stranica: 548 |
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affanni alcun altrove Amor antec avea Avignone begli occhi bel viso bella bellezza Bembo cangiar canz canzone Caved ch'a ch'è ch'io ché chiama cielo colla commento corpo credo cuore d'amore Dante Decam desio dice dolce dolcezza dolore donna fiori fugge Fulvio Orsini gentil giorno Idaspe intendere L'Alfieri L'Alfieri nota l'alma l'anima l'aura l'erba lagrime lasso latini Laura Cv leggiadra lieto lode lume luogo mente mirar mondo morire mortale morte mostra nota i vv notte occhi di Laura omai onestà Oraz orig Ovid parla parole passo pensier Petrarca piangere pianto pietà Pietro Bembo Platone poeta pregio Purg quod ragione rime sente SEVERINO FERRARI soave sonetto sospiri speranza spirto stelle stra terra trovo Valchiusa vatic vedere veggio verso vidi Virg virtú vista viva vuol dire
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Stranica 183 - Chiare, fresche e dolci acque, ove le belle membra pose colei che sola a me par donna; gentil ramo ove piacque (con sospir mi rimembra) a lei di fare al bel fianco colonna; erba e fior che la gonna leggiadra ricoverse co l'angelico seno; aere sacro sereno ove Amor co' begli occhi il cor m'aperse: date udìenzia insieme a le dolenti mie parole estreme.
Stranica 163 - Qui tutta umile, e qui la vidi altera ; Or aspra , or piana ; or dispietata , or pia ; Or vestirsi onestate , or leggiadria ; Or mansueta, or disdegnosa e fera. Qui cantò dolcemente , e qui s' assise ; Qui si rivolse , e qui rattenne il passo ; Qui co' begli occhi mi trafisse il core : Qui disse una parola, e qui sorrise; Qui cangiò '1 viso.
Stranica 205 - Ahi, lasso, dove se' giunto! et onde se' diviso! — Ma mentre tener fiso posso al primo pensier la mente vaga, e mirar lei...
Stranica 49 - E se il mondo laggiù ponesse mente Al fondamento che natura pone, Seguendo lui avria buona la gente. Ma voi torcete alla religione Tal che fu nato a cingersi la spada , E fate Re di tal ch' è da sermone; Onde la traccia vostra è fuor di strada.
Stranica 92 - Deh, consoliam costui» pregava l'una l'altra umilemente; e dicevan sovente: «Che vedestù, che tu non hai valore?».
Stranica 514 - Ne' dolci membri del tuo caro Figlio, Volgi al mio dubbio stato, Che sconsigliato a te ven per consiglio. Vergine pura, d'ogni parte intera, Del tuo parto gentil figliuola e madre, Ch'allumi questa vita e l'altra adorni; Per te il tuo Figlio e quel del sommo Padre, O fenestra del ciel lucente, altera, Venne a salvarne in su li estremi giorni ; E fra tutt' i terreni altri soggiorni Sola tu fosti eletta, Vergine benedetta, Che '1 pianto d'Eva in allegrezza torni.
Stranica 78 - ... capegli*. Non spero che già mai dal pigro sonno mova la testa, per chiamar ch'uom faccia*, si gravemente è oppressa e di tal soma. Ma non senza destino a le tue braccia, che scuoter forte e sollevar la ponno, è or commesso il nostro capo, Roma*. Pon man in quella venerabil chioma securamente e ne le trecce sparte, si che la neghittosa esca del fango. I...
Stranica 480 - Ella, contenta aver cangiato albergo, Si paragona pur coi più perfetti; E parte ad or ad or si volge a tergo, Mirando s'io la seguo; e par ch'aspetti: Ond'io voglie e pensier tutti al Ciel ergo, Perch'io l'odo pregar pur ch'i
Stranica 426 - n belle donne oneste atti soavi Sono un deserto, e fere aspre, e selvagge. SONETTO. QUEL Rosignuul che sì soave piagne Forse suoi figli, o sua cara consorte, Di 'dolcezza empie il cielo e le campagne Con tante note sì pietose e scorte, E tutta notte par che m...
Stranica 83 - 1 monte Tarpeio, canzon, vedrai un cavalier ch'Italia tutta onora, pensoso più d'altrui che di se stesso. Digli: Un che non ti vide ancor da presso se non come per fama uom s'innamora, dice che Roma ogni ora, con gli occhi di dolor bagnati e molli, ti chier mercé da tutti sette i colli.