REPERTORIO GENERALE ANNUALE DI GIURISPRUDENZA, BIBLIOGRAFIA E LEGISLAZIONE IN MATERIA DI DIRITTO CIVILE, COMMERCIALE, PENALE E AMMINISTRATIVO INDICE DELLE SENTENZE PUBBLICATE NEL VOLUME XXXII, ANNO 1907 DEL GIORNALE IL FORO ITALIANO E NEGLI ALTRI 87 PERIODICI GIUDIZIARI D'ITALIA BIBLIOGRAFIA DELLE MONOGRAFIE E DEGLI ARTICOLI DI DIRITTO PUBBLICATI NEI DETTI PERIODICI Il presente volume del Repertorio generale annuale comprende: I. Repertorio alfabetico di giurisprudenza, bibliografia e legislazione; II. Indice alfabetico dei nomi degli autori di opere, monografie e articoli di diritto indicati nella parte bibliografica del Repertorio; III. Indice alfabetico dei nomi delle parti litiganti, di cui nelle sentenze riferite nel Repertorio; IV. Indice cronologico delle decisioni riassunte nel Repertorio; V. Indice delle decisioni per articoli dei codici e delle leggi speciali; Questo volume si collega col Repertorio del 1906, che fa parte della trentunesima annata del FORO ITALIANO e col Repertorio che sarà pubblicato a complemento dell'annata 1909. Avvertenze per il Repertorio alfabetico. Il Repertorio alfabetico di giurisprudenza, bibliografia e legislazione comprende: a) le massime di tutte le sentenze contenute nelle tre parti, civile, penale e amministrativa, del volume XXXII, anno 1907, del FORO ITALIANO, ed il riassunto di tutte le altre sentenze per la prima volta pubblicate dagli altri 87 periodici giudiziarî d'Italia, dei quali è dato l'elenco nella pagina seguente, nei fascicoli editi dal 1° gennaio 1907 a tutto il 31 dicembre detto anno; b) l'indicazione delle principali annotazioni pubblicate nel FORO ITALIANO, e quella di tutte le monografie e annotazioni, e degli articoli di diritto pubblicati dai sopra indicati giornali giudiziarî, nonchè di tutte le monografie ed opere giuridiche edite nel corso dell'anno 1907. c) la nomenclatura giuridica del diritto positivo italiano, con riferimento agli articoli dei codici e delle leggi speciali. Nella citazione delle sentenze pubblicate nel FORO ITALIANO è indicata la parte e la colonna in cui esse si trovano: non è indicato nè l'anno, nè il volume, perchè sono tutte del volume XXXII, annata 1907. Il segno (n) indica che la sentenza è corredata di nota. Per le sentenze pubblicate da altri giornali, e non riprodotte nel FORO ITALIANO, sono indicati il volume e la pagina di tutti gli altri giornali che le hanno riportate durante l'anno 1907; le sentenze di cui è riferita nel giornale la sola massima sono contraddistinte col segno (m). Per le ricerche nei giornali medesimi vedi le indicazioni di cui nella pagina seguente. Nel caso in cui da una sola decisione siano state estratte più massime, l'indicazione dei giornali nei quali trovasi la relativa sentenza è stata apposta soltanto all'ultima massima: questa è indicata con una lettera marginale. Le lettere marginali servono per chi, trovata l'indicazione delle opere, delle monografie, o delle sentenze nei singoli indici dei nomi degli autori (n. II), delle parti (n. III), nell'indice cronologico (n. IV), od in quello per articoli (n. V), passi a farne ricerca nel Repertorio alfabetico (n. 1). Abbreviazione di termini [c. p. c. 154, 172, 532; c. comm. 876; Reg. gen. giud. 189] V. Cassazione civ. Citazione civ. Procedimento civile. Abigeato [c. p. 404 n. 12; Reg. 14 luglio 1898, n. 404, repressione abigeato e pascolo abusivo in Sardegna]. V. Pascolo abusivo 4-6 Requisizione quadrupedi 5, 6. Abitazione (diritto di) [c. c. 415, 476, 522-530, 1415, 1932] V. Patria potestà 58. Aborto procurato [c. p. 381-385]. 1. Il reato di procurato aborto non può aversi quando nell'utero manchino gli elementi fisiologici per un possibile svolgimento a vita umana. 2. Si deve presumere che il frutto del concepimento, in qualunque stadio, possa svolgersi a vita umana; però la difesa è ammessa a dare la prova del contrario e, per esempio, dimostrare che si tratti di falso concepimento o soltanto di una mola carnosa. 3. Quindi è nulla per difetto di motivazione la sentenza che non risponde al motivo d'appello, col quale l'imputata deduceva che si potesse trattare di una gravidanza illusoria o della concezione di un prodotto patologico. C. Roma, 27 settembre 1907, Bianchi, Giust. pen., 1907, 1556; M. trib. Mil., 1908, 19; Cass. unica, XIX, 377; Bett., 1908, 13. Abrogazione [disp. prel. c. c. 5] — V. Legge. A - 10 Abuso di autorità e violazione dei doveri inerenti ad un pubblico ufficio [c. p. 175-181; c. p. es. 166-168). BIBLIOGRAFIA. A B C D E 1. L'ipotesi delittuosa prevista dall'art. 176 del codice. penale. -T. BRASIELLO, Riv. critica, 1907, 183. 2. Se il figlio, ufficiale di polizia giudiziaria, debba denunciare il reato del genitore. F. PARLAVECCHIO, Giust. pen., 1907, 1. GIURISPRUDENZA. 3. Bene è ritenuto colpevole di abuso di autorità il sindaco il quale, al fine di far onta al sentimento religioso della popolazione, ordini la rimozione dei crocifissi dalle scuole comunali. C. Roma, 2 agosto 1907, Mino, Giust. pen., 1907, 1562; Giur. pen. Tor., 1907, 524; Riv. pen., LXVI, 439; Legge, 1908, 160; Trib. giud., 1908, 42; Bett., 1908, 17; R. amm., 1907, 886; Man. amm., 1908, 74. 4. Il dolo specifico del delitto d'interesse privato in atti d'ufficio consiste nella volontà di procurare il vantaggio proprio con l'atto, alla cui formazione, integrazione ed esecuzione, concorre il colpevole nella sua qualità di pubblico ufficiale. C. Roma, 11 maggio 1906, Tricomi, Giust. pen., 1907, 156 (m). - 5. Colui che, dopo avere assunto per interposta persona l'appalto del dazio comunale, sia poi nominato consigliere del Comune, si rende colpevole del reato di cui l'art. 176 c. p. sino al momento in cui accetta tale ufficio, non essendo per tale effetto necessario che egli prenda parte alla deliberazione consigliare di ratifica del contratto di appalto stipulato in precedenza dal commissario regio. 6. Ed il reato deve considerarsi permanente fino al giorno in cui continua la coesistenza dell'ingerenza nell'appalto del dazio e la qualità di pubblico ufficiale. C. Roma, 24 agosto 1906, Imperati, Giust. pen., 1907, 25; Riv. pen. supp., XV, 300. -- 7. L'indebito rifiuto dell'assessore effettivo, in assenza del sindaco, a celebrare un matrimonio, non giusti |