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Nel 1281. era per afferto del Gamurrini Cancelliere de' Conti Guidi a Raginopoli; ma nel 1190. può crederfi anch' effo ftabilito in Firenze, poichè fi trovava i Notaj Fiorentini del Sefto di Porta S. Piero. Fu egli altresì Notajo della Badia di Settimo, qualmente appare dalla Cartap. C. 23. dell' Archivio di Caftelle; in cui fotto il di 4. di Settembre 1304. Ser Parenzo del q. Ser Garzo Notajo dall' Ancifa confeffa d'aver ricevuto da Don Francefco Cellerajo maggiore di detta Badia lire 7. e foldi 13. di fiorini piccioli a conto di ciò che dovea avere dal Monaftero predetto per falario di rogiti dall'anno 1294. fino a quel giorno. E perciò non è punto mara. viglia, fe fra gli fpogli dal Reverendif. P. D. Teodoro Davanzati Abate Ciftercienfe con fomma diligenza, e fatica lodevoliffima fatti di circa a 490. carte pecore, che nell' Ar chivio accennato fi confervano, più e piùl volte fi trovava il fuo nome, e vari ftru-, menti dallo stedo rogati. Così nella cartap.. C. 51. fotto il dì 20. d'Agosto 1295. fi vede Ser Parenzo Notajo, findaco, e Procuratore. del P. Garzia Abate di Settimo. E nella Car. tap. B 43. a' 26 d' Agofto dell' anno medefi., mo, Ser Parenzo dall' Ancifa Procuratore," • Sindaco della Badia di Settimo è fatto citare da M. Guidalotto da Prato Giudice degli Appelli, acciò non faccia alcuna novità in pregiudizio di Bicci di Ranieri e di Carino fuo fratello abitanti nel Popolo di S. Martino la Palma; la copia del quale ftrumento è di mano di Ser Petraccolo fuo figliuolo. Parimente nella Cartap. fegnata C. 44. a'23. d'Ottobre dell' anno fteffo fi legge il fuddetto come teftimonio ad un compromeffo tra D. Enrico Monaco e Procuratore di quella Badia, e i mentovati Bicci, e Carino, ed altri loro aderenti. Finalmente il dì 4. Di

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sembre 1297. Ser Parenzo di Ser Garzo dall? Ancifa roga un iftrumento di divifione d'effetti fra i Monaci Settimo, e Mona Dol.. ce del q. Dolcebuono, come offervafi in altra Cartapecora fegnata H. 16..

Ebbe Ser Parenzo fimilmente tre figliuo li, cioè Graziano, Lapo, e Petracco, da cui fu generato il noftro Meffer Francefco. Di Graziano è fatta menzione nel lib. 3. de* Capitoli alle Riformagioni di Firenze. Lapa

vede emancipato dal Padre nel 1304 per rogito di Ser Bartolo di Ser Ricco da Figli ne; E nel 1306. effendo egli a Padova ottie ne, come erede, 1 imbreviature de' rogiti di Ser Parenzo fuo Padre dalla Signoria di Firenze. Ser Petracco fu anch' effo. Legale di profeffione, e fino al 1302. godè la carica di Notajo, e Cancelliere delle Riformagioni, ciò che abbiamo chiaramente nella Cronica di Dino Compagni. Nel 1300. fu foftituito a Cione di Ruggierino Minerbetti per invigilare infieme con Segna di Bono, autore della famiglia de' Segni, alla fabbrica d' alcuni Caftelli del Valdarno di fopra, e in fpecie a quello di S. Giovanni, che fotto la direzione del celebre Arnolfo fi edificava per lo Comu. ne di Firenze, per opporto alle poffenti fami. glie degli Ubertini e de' Pazzi. Della fcrittura, a cui tal notizia s'appoggia, ne fo grado al Sig. Domenico Sforazzini di Terranova, che gentilmente m' ha favorito delle feguenti parole, da lui forfe offervate nella Vita d'Arnolfo fcritta già da Filippo Baldinucci: Ciona elim Domini Ruggerini Minerbetri Officialis, electus una cum fagna Boni per Priores Aysium,

Vexilliferum Juftitia ad promovendum, & follicitandum,& fieri faciendum, caswa, que de novo edificantur, & fiuns in partibus Vallis Arni pro Comuni Florentie, cum ipfe officio præ. alle non possu, ac præfens effe propter imminen

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tem infirmitatem, qua gravatur, ideo Ser Petraccolum de Ancifa Notarium Scribam dicto-. rum Officialium ibidem præfentem loco fui pa. fuit,& ordinavit committens fibi omnem au&oritatem &c. Quindi è, che effendo egli di molta destrezza, e valore ne' pubblici affari, -fu fempre, come fcrive Leonardo Aretino

V del Petrarca) adoprato dalla fua Re. - pubblica ne’cafi più gravi, e due volte eziandio fu mandato Ambafciatore ai Pifani, cioè nel 1301. e nel 1302 Ma in queft' ultimo anno giunto a Firenze Carlo di Valois, chiama. to allora Carlo Senzaterra, col pretesto di fedare le difcordie de' Cittadini, e di ricon·ciliare i Bianchi co' Neri, per commiffione fegreta del Papa conduffe l'affare a termine', che il dì 4. d' Aprile dell' anno fuddetto i Guelfi di parte Bianca infieme co' Ghibellini furono cacciati dalla Città, e costretti ad ab. bandonare la Patria. Trai molti, che andarono allora in efilio, annovera Dino Compagai il celebre Poeta Dante Alighieri, ed il noftro,, Ser Petracco di Ser Parenzo dall'AnciE ficcome

fa Notajo alle Riformagioni. i divino Poeta fu fcacciato fotto colore di delitti inventati dagli emuli fuoi, cioè come barattiere, e nemico di Parte Guelfa, qual. mente cofta da un libro di Camera del 1342. efiftente nel grande Archivio del Monte Comune di Firenze: cum Durante olim vocatus Dante q. Alagbevis de Florentia fueris conde mnatus & exbannisus per Dominum Cantem de Gabriellibus de Egubio elim, & tunc Potefta tem Florentie in MCCCII. de menfe ..... in pana confifcatione bonorum ipfius in Con. Florentiæ, pro eo quod debuis turbaffe Ratum partis Guelfe Civitatis Piftorii, & commififfe baracta, riam, ipfe exiftente in Officio Prioratus, & alia feciffe prout in form. dicte condemnationis con, tinetur & Così Petracco ebbe a foffrire la

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calunnia d'aver falfificato uno ftrumento in -pregiudizio di. M. Albizo di M Guidio de' Franzeli dalla Forefta. Laonde a' 20. d' Ottobre di quell' anno fu condannato a pagare lire 1000 die moneta, o a perdere la mano deftra, qualunque volta, veniffe in forza del Comune. Il Sig. Barone della Baftie (Vie du Betrarch) va fcreditando questa notizia, come favola fpacciata dal Gamurrini. Ma quan.. to egli fu tal fatto s' inganni, potrà chiccheffia offervarlo in appreflo. Efule dunque dalla Patria fi raccolfe Petracco con la moglie in Arezzo, ivi aspettando, che s' apriffe qualche via favorevole al fuo partito. In fatti l'anno 1303, allorchè venne Legato in Tofcana il Cardinale Niccolao da Prato man.. dato dal Papa, a procurare la pace tra i Guel. fi, ei Ghibellini, fu eletto per Sindaco dai Fuorufciti a maneggiare il trattato il nostro Petracco infieme con M. Lapo di Ricovero, ficcome fcrive il fopraccitato Dino nella fua Cronica. Ma dopo lunghi difcorfi non aven. do. cofa alcuna conchiusa, per malizia de i contrari, fu costretto a lafciar di bel nuo vo la Patria, e reftituirfi in Arezzo. 19

Mentre pertanto, colà fi tratteneva nacque il nostro celebre Poeta il dì 20. di Luglio dell anno 1304 in una Cafa fituata nel Borgo dell' Orto. Fu dato in luce, come egli fteffo racconta ( Epift. 1. del lib. 8.) ful far dell' Aurora, e quafi in quel punto medefimo, che i Ghibellini, edi Bianchi partiti da Bologna, e da Arezzo entrarono in Firenze per la Por ta a S. Gallo con grande sforzo di genti, e con molta paura de nemici, quantunque in breve foffero aftretti a ritirarfi in quella gui. fa, che è nota. Nato pertanto Francefco in. Arezzo, e non all' Ancifa, come hanno creduto alcuni col Voffio (Hift: lat. Comm. lib. 3.) ivi passò, la fua prima infanzia per lo fga:

fpazio di 7. mefi, o d'un anno in circa. Indi fu condotto dalla Madre all' Ancifa, dove ella a certe poffeffioni del marito fi trattenne col fanciullo 6. anni. In questa occafione probabilmente accadde, e non dopo nel trasferirsi a Pifa, che egli fu per affogare in Arno infieme coll' uomo, che lo portava, ficcome avverte giudiziofamente il mentovato Sig. della Baftie ( Vie du Petrarch.) contro il parere di Girolamo Squarciafico. Anche il Beccadelli, e il Tommafino fono per avventura caduti nell'ifteffo errore per non avere come io penfo, bene esaminate quelle parole del Petrarca (Epift. ad Pofter.) Ferebatur puel. lus prævalidi cujusdam juvenis dextera pannis obvolurus,& non alius quam Metabus Pamillam nodofo de ftipite pendentem, ne periclitaretur, bajulabatur. Sed in tranfitu Arni fluminis equus lapfu pedi, genuflectitur, & juvenis ille in cujus dextera tenebasur, labitur, & dum fibi creditum onus falvare nititur, prope violentia gurgitis fubmergitur. Ed in vero come è egli verifimile, che un fanciullo di 7. anni, qual era Francefco, quando fu a Pifa condotto, foffe portato involto in un panno, ed appefo ad un bastone? Sbrigatofi Petracco dall' incomodo della famiglia, fembra che anch' egli non molto dopo lafciaffe Arezzo ed altrove fi trasferiffe a motivo d'affari. Imperocchè io trovo, che l'anno 1306. era egli in Pado. va, leggendofi nel citato Archivio di Caftello una Carta di procura fegnata C. 23. nella quale il dì 26. d' Aprile Ser Petraccolo Notajo, e Lapo fratelli, e figliuoli di Ser Parenzo costituiscono loro Procuratore Vanni del q Buonaccorfo Cittadino, e Mercante Fiorentino per rifcuotere dal P. D. Garzia Abate di Settimo la fomma di fior. 72. già depo. fitati in mano di effo da Ser Parenzo loro Padre. L' Iftrumento è fatto in Padova nella

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