Se non ti maravigli, Affai men fia ch' Italia co' fuoi figli Fur mai cagion si belle, o sì leggiadre, Cortefe no, ma conofcente, e pia Se Crifto fta dalla contraria fchiera? Di nuovi ponti oltraggio alla marina: Ma Maratona, e le mortali ftrette Che V. 15. al. fiate come. v. 25. nóvi. v. 26. vedrai. v. 31. ti. v. 33. al. Lion. v. 34. al. c' hæ2 afcoltate Che gli anni tuoi riserva a tanto bene. Ma folo Amor; che del fuo altero lume Alberga Amor; per cui fi ride, e piagne., CANZONE VI. VERDI panni, fanguigni, ofcuri, o perfi Non vefti donna unquanco, E fe pur s' arma talor' a dolerfi Configlio, ove 'I martir l' adduce in forfe ; Subito vifta; che del cor mi rade Di quanto per amor giammai fofferfi, Fin che mi fani 'l cor colei che 'l morfe Ma l'ora, e 'l giorno ch' io le luci aperfi Rime Petrarca. Che v. 6. al. quanto. v. 8. movi v. 33. al, bionde treccie; Che mi feacciar di là dov' amor corfe, Lagrima adunque che dagli occhi verfi Lato mi bagna chi primier s'accorfe, Da me fon fatti i miei penfier diversi : L'amata pada in fe fteffa contorfe. Certo in più falda nave. Benigne ftelle, che compagne ferfi Quando 'l bel parto giù nel mondo scorse, So io ben, ch'a voler chiuder in verfi Chi più degna la mano a feriver porse, Quanto Sol gira, Amor più caro pegno, CAN v. 2. al. Novelle . v.3. al. vadici. v.9. al. della Spoglia. v. 16. prego, v. 28, al: Sug taude, v. 35. al. di te GIOVANE Jonna fott', un verde laure Vidi, più bianca, e più fredda che neve Non percoffa dal Sol molti, e molt'anni: El fuo parlar e 'l bel vifo, e le chiome Mi piacquen sì, ch'il' ho dinanzi a gli occhi, Ed avrò fempre ov'io fia, in poggio,o 'n riva Allor faranno i miei pensieri a riva, Che foglia verde non fi trovi in lauro: Quand' avrò queto il cor', afciutti gli occhi, Vedrem ghiacciar il foco, arder la neve. Non ho tanti capelli in queste chiome, Quanti vorrei quel giorno attender anni. Ma perchè vola il tempo, e fuggon gli anni Si, ch' alla morte in un punto s'è a riva O con le brune, o con le bianche chiome Seguirò l'ombra di quel dolce lauro Per lo più ardente Sole, e per la neve Fin che l'ultimo di chiuda queft' occhi. "Non fur giammai veduti si begli occhi O nella noftra etade, o ne' prim' anni; Che mi ftruggon cost, come "1 Sol neve: Onde procede lagrimofa riva; Ch' Amor conduce a piè del duro lauro C'ha i rami di diamante, e d'or le chiome. To temo di cangiar pria volto, e chiome Che con vera pietà mi moftri gli occhi L' idolo mio fcolpito in vivo lauro: Che, s'al contar non erro, oggi ha fett' anni Che fofpirando vo di riva in riva La notte, e'l giorno, al caldo, ed alla neve. Dentro pur foco, e fuor candida neve Sol con questi penfier, con altre chiome Sempre piangendo andrò per ogni riva Per far forfe pietà venir negli occhi B 2. Di v. 6. E ard. v. 28. al.è fette. v. 34.al, piard Di tal che nafcerà dopo mille` anni; Se tanto viver può ben culto lauro. L'auro, e i topazj al Sol fopra la neve Vincon le bionde chiome, preffo agli occhi Che menan gli anni miei sì tofto a riva. . SONETTO XXIV. Anzi tampochiamata Anzi tempo chiamata all'altra vita; Poich' a mirar fua bellezza infinita L'anime degne intorno a lei fien fparte. Se fi pofaffe fotto 'l quarto nido, Ciafcuna delle tre faria men bella, Ed effa fola avria la fama, e 'l grido. Nel quinto giro non abitrebb' ella: Ma fe vola più alto, affai mi fido, Che con Giove fia vinta ogni altra ftella. SO. V. 2. al. colto. v. 3. al. e 'l fol. v. 8. al. S' Þell'è lafsù, v, 19. fia, |