PetrarcaEditrice F. Manini, 1877 - Broj stranica: 262 |
Uobičajeni izrazi i fraze
abbia acquistare Agostino allora allorquando amici amore antichi avesse Avignone avrebbe bel nuovo Boccaccio buona ch'egli chè Cicerone città colla conoscere considerare contrada cotanto d'Italia d'uopo dedicato dell'antichità desiderio diceva Difatti diritto dolore donna ebbe egloga erano fama figliuolo fuorchè giorno giovane Giovanni Visconti gioventù giurisprudenza gloria greca guisa idee imperocchè intorno Italia italiana l'amore l'imperatore Laura lettera lettere lingua lingua greca lingua italiana lingua latina lotta Ludovico il Bavaro lungo maggiore medici medio evo mente mondo morte nome nudrire onta opere ottenere Papa pari parole patria pensiero pertanto Petrarca poco poema poesia poeta portare potere pregio prese principe procacciata propria prova punto relazioni ricordo rimprovero riteneva riuscire Roberto di Napoli romana scienza Scipione l'Africano scritti scrittori scriveva sentimenti siderio soltanto sovratutto spesse volte stanza studio trarca trovava tuttora unicamente uomini uomo Valchiusa vale a dire venne vero verso verun Virgilio vivo volere volgo volle zione
Popularni odlomci
Stranica 134 - ... mio parente? Per Dio, questo la mente talor vi mova, e con pietà guardate le lagrime del popol doloroso, che sol da voi riposo dopo Dio spera; e pur che voi mostriate segno alcun di pietate...
Stranica 216 - l pianto e lamento ? s'a mal mio grado, il lamentar che vale? O viva morte, o dilettoso male, come puoi tanto in me, s'io nol consento? E s'io 'l consento, a gran torto mi doglio. Fra si contrari venti in frale barca mi trovo in alto mar senza governo: si lieve di saver, d'error si carca, ch'i' medesmo non so quel ch'io mi voglio, e tremo a mezza state, ardendo il verno.
Stranica 246 - 1 viver usato ho messo in bando. Sarei contento di sapere il quando; Ma pur devrebbe il tempo esser da presso. O felice quel dì che del terreno Carcere uscendo lasci rotta e sparta Questa mia grave e frale e mortai gonna , E da sì folte tenebre mi parta, Volando tanto su nel bel sereno, Ch' i' veggia il mio Signore e la mia Donna ! SONETTO LXXVIII.
Stranica 161 - ... tanto ti giova : Nido di tradimenti ; in cui si cova Quanto mal per lo mondo oggi si spande ; Di vin serva, di letti e di vivande, In cui lussuria fa 1' ultima prova. Per le camere tue fanciulle e vecchi Vanno trescando, e Belzebub in mezzo, Co' mantici, e col foco, e con gli specchi.
Stranica 161 - Per 1' altru' impoverir se' ricca e grande; Poi che di mal oprar tanto ti giova: Nido di tradimenti, in cui si cova Quanto mal per lo mondo oggi si spande; Di vin serva, di letti e di vivande, In cui lussuria fa 1' ultima prova. Per le camere tue fanciulle e vecchi Vanno trescando, e Belzebub in mezzo Co' mantici e col foco e con gli specchi.
Stranica 249 - Deh non rinnovellar quel che n' ancide : Non seguir più pensier vago fallace, Ma saldo e certo ch' a buon fin ne guide. Cerchiamo '1ciel , se qui nulla ne piace ; Che mal per noi quella beltà si vide , Se viva e morta
Stranica 215 - I* benedico il loco e *1 tempo e l'ora che si alto miraron gli occhi miei. e dico: Anima, assai ringraziar dei, che fosti a tanto onor degnata allora. Da lei ti vien l'amoroso penserò, che, mentre 1 segui, al sommo Ben t'invia, poco prezzando quel ch'ogni uom desia; da lei vien l'animosa leggiadria ch'ai ciel ti scorge per destro sentero; si ch'i' vo già de la speranza altero.
Stranica 217 - Amor in altra parte non mi sprona, ne i pie' sanno altra via, ne le man come lodar si possa in carte altra persona.
Stranica 214 - Sonnet of Petrarch, as his original: " Ch'i veggio nel pensier, dolce mio foco, " Fredda una lingua, e due begli occhi chiusi " Rimaner dopo noi pien di faville.
Stranica 216 - S'amor non è, che dunque è quel ch' i' sento? Ma s'egli è amor, per Dio, che cosa e quale? Se buona, ond' è l'effetto aspro mortale? Se ria, ond'è si dolce ogni tormento? S'a mia voglia ardo, ond'è '1 pianto e '1 lamento? S'a mal mio grado, il lamentar che vale? O viva morte, o dilettoso male, Come puoi tanto in me s