Critica spicciola: a mezza macchiaC. Verdesi, 1886 - Broj stranica: 329 |
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Stranica 274 - D'amor vero e possente è il primo effetto. Forse gli occhi spaura Allor questo deserto: a se la terra Forse il mortale inabitabil fatta Vede omai senza quella Nova, sola, infinita Felicità che il suo pensier figura: Ma per cagion di lei grave procella Presentendo in suo cor, brama quiete, Brama raccorsi in porto Dinanzi al fier disio, Che già, rugghiando, intorno intorno oscura.
Stranica 58 - Al diavolo pavoni e romanzieri. — Veggo e saluto su la cima del colle tra boschetti di lauri, la villa con le belle logge cinquecentistiche, che sorge splendente nel rosso tramonto. Dietro ha il monte ripido; e su...
Stranica 56 - Rivedevo il mio dolce paese di Toscana, là dove è più bello, più sereno, più consolato e consolante, in Valdarno. Vedevo la verde pianura ad aiuole quasi di giardino, tutte alberate, che a mano a mano si libera come ridendo dalle strette dei colli digradanti, e di quando in quando è rinserrata come con una ripresa d'ultimo e appassionato abbracciamento dai colli che risalgono e le si...
Stranica 57 - Al pian terreno è la tinaia, il frantoio e le stalle; l'aia in faccia, ea sinistra due o tre pagliai non anche manimessi, con un pentolino su lo stóllo. A pie de...
Stranica 56 - ... soavi nomi, e con gli stessi mormoni che tante cose mi dissero nella mia gioventù, corrono via sotto i ponticelli leggiadri giù all'Arno. Una processione lunga lunga di pioppi, le cui cime ondoleggianti perdono figura e mobilità nella caligine biancastra del vespero autunnale, segna e seguita la corrente del fiume.
Stranica 272 - Fin la negletta plebe, l'uom della villa, ignaro d'ogni virtù che da saper deriva, fin la donzella timidetta e schiva, che già di morte al nome sentì rizzar le chiome, osa alla tomba, alle funeree bende fermar lo sguardo di costanza pieno, osa ferro e veleno meditar lungamente, e nell'indotta mente la gentilezza del morir comprende.
Stranica 54 - ... rossastro crudo di rame. Un centinaio di sciamannati portavano attorno una bandiera tricolore gridando i soliti viva. La tinta rossa e la verde stemperate dalla pioggia in quel cambrì di pochi soldi colavano a rigagnoli sudici sul bianco un porcume indistinto, ove il rossore della vergogna si mescolava al lividore della colpa. Non potetti tenermi, e urtai del gomito e un po' della spalla uno di quei dimostranti ch'io conosceva.
Stranica 179 - ... mio rogo feral? ch'ella le porte mi spalanca del nulla, e l'aure orrende mi fa del mondo e cara sol la morte? Ah no!... pria che lasciar tale al suo orgoglio trionfo o alla pietà terribil peso, condur nell'ombra il mio segreto io voglio.
Stranica 56 - Vedevo la verde pianura ad aiuole quasi di giardino, tutte alberate, che a mano a mano si libera come ridendo dalle strette dei colli digradanti, e di quando in quando è rinserrata come con una ripresa d'ultimo e appassionato abbracciamento dai colli che risalgono e le si stringono sopra.