Le quattro giornate del Purgatorio di Dante: o le quattro età dell'uomoStabil. Tip. Grimaldo, 1874 - Broj stranica: 315 |
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¹ Purg accidia Acheronte adolescente Adrasto adunque affabilità alcuna amore anime Arrigo avarizia Beatrice Belacqua Benvenuto da Imola buona cammino canto Casella Catone chè Chiesa cielo colla colui concilio di Lione Conv conviene cortesia costumi curiosità Dante desiderio detto dice diletto dire esempio età Eunoè eziandio fallo fede figliuoli filosofia fiori foce fortezza frate Alberigo gente gioventù giustizia giusto guarda Impero Jacopo del Cassero l'altro l'Angelo l'animo l'Impero l'indolenza l'uomo legge luogo lusinga male Manfredi mente meraviglia mondo morale morte natura necessario nobile obbedienza occhi pace padre papa parlare parole peccato pecoraggine perfetto perfezione perocchè Poeta Polinice potere principi prosunzione pudore Purgatorio ragione reverenza sapere seguire senso soave soavità Sordello spiriti Stazio stupore superbia temperanza Tevere Tideo Tratt Ugo Capeto umana uomo Valletta vedere venuta verecondia vergogna vero verso Virgilio virtù vizii vuol XXVI
Popularni odlomci
Stranica 265 - Esce di mano a Lui che la vagheggia, Prima che sia, a guisa di fanciulla Che piangendo e ridendo pargoleggia, L'anima semplicetta che sa nulla, Salvo che, mossa da lieto Fattore, Volentier torna a ciò che la trastulla.
Stranica 234 - Fresco smeraldo in l' ora che si fiacca, Dall' erba e dalli fior dentro a quel seno Posti, ciascun saria di color vinto, Come dal suo maggiore è vinto il meno. Non avea pur natura ivi dipinto, Ma di soavità di mille odori Vi facea un incognito e indistinto. Salve, Regina, in sul verde e in su...
Stranica 239 - In quel gran seggio, a che tu gli occhi tieni Per la corona che già v'è su posta, Prima che tu a queste nozze ceni, Sederà l'alma, che fia giù agosta, Dell'alto Arrigo, ch'a drizzare Italia Verrà in prima ch'ella sia disposta.
Stranica 266 - L'anima semplicetta, che sa nulla, Salvo che, mossa da lieto fattore, Volontier torna a ciò che la trastulla. Di picciol bene in pria sente sapore; Quivi s'inganna, e dietro ad esso corre, Se guida o fren non torce suo amore.
Stranica 184 - accorger nostro scisso? Che le terre d'Italia tutte piene Son di tiranni, ed un Marcel diventa Ogni villan che parteggiando viene. Fiorenza mia, ben puoi esser contenta Di questa digression che non ti tocca, Mercé del popol tuo che s'argomenta. Molti han giustizia in cor, ma tardi scocca Per non venir senza consiglio ali' arco; Ma il popol tuo l'ha in sommo della bocca.
Stranica 118 - Come le pecorelle escon del chiuso Ad una, a due, a tre, e l'altre stanno / Timidette atterrando l'occhio e '1 muso, E ciò che fa la prima, e l'altre fanno, Addossandosi a lei s'ella s'arresta...
Stranica 72 - Se nuova legge non ti toglie Memoria o uso all'umoroso canto, Che mi solea quetar tutte mie voglie; Di ciò ti piaccia consolare alquanto L'anima mia, che con la sua persona Venendo qui, è affannata tanto.
Stranica 65 - ... vivere ne l'uomo è ragione usare. Dunque, se '1 vivere è l'essere de l'uomo, e così da quello uso partire è partire da essere, e così è essere morto.
Stranica 269 - ... erba si conosce per lo seme. In sul paese ch'Adige e Po riga, solea valore e cortesia trovarsi, prima che Federigo avesse briga: or può sicuramente indi passarsi per qualunque lasciasse, per vergogna, di ragionar coi buoni o d'appressarsi.
Stranica 184 - 1 popol tuo l' ha in sommo della bocca. Molti rifiutan lo comune incarco ; Ma '1 popol tuo sollecito risponde Senza chiamare, e grida: Io mi sobbarco. Or ti fa' lieta, che tu hai ben onde, Tu ricca, tu con pace, tu con senno : S' io dico ver, l