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a penna, potevano somministrare qualche utile divario. Ripurgato così il testo da molte prave lezioni, l'edizione dell' Accademia pubblicata in Firenze nel 1595, benchè piena di scorrezioni di stampa, specialmente nelle interpunzioni, pure riguardo alla correzione del testo acquistò tale autorità, che servì di modello alle migliori edizioni fatte ne' due secoli susseguenti, de' quali qui basti nominare l'accuratissima del Comino in Padova stampata nel 1727, ed assistita dalle dotte fatiche del Volpi, della quale, come due secoli prima fecero i Signori Accademici dell' Aldina, ultimamente il Fra Lombardi si è servito per la pregiatissima sua edizione, stampata in Roma nel 1791 in III tomi in 4, e sino da quel tempo da tutti gl'intendenti stimata superiore di lungi a qualsivoglia anteriore. Quel che nella revisione del testo l'Accademia aveva trascurato, lo fece l'accorto editore Romano. Tra l'edizioni fatte prima del 1500, ed orámai divenute rarissime, egli trovò degna di particolar considerazione quella pubblicata in Milano nel 1478 per Martin Paolo Nidobeato, e conosciuta da' bibliografi italiani sotto la denominazione di Nidobeatina. In quell'edizione, tratta da un buonissimo codice, egli non solamente incontrò quasi tutte le buone lezioni, che gli Accademici hanno ripescate nella moltitudine de' manoscritti, ma ancora l'emendazione di moltis

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simi errori, i quali, sfuggiti alla sagacità degli Accademici, e rimasi nel testo da loro adottato, sotto la loro autorità hanno acquistato nuovo credito. Oltre a questa edizione rara e pregevole, anche i codici delle celebri biblioteche Vaticana e Corsini gli hanno somministrato una ricca messe di emendazioni, dimodochè tutti i passi emendati dal Lombardi in ciascuna Cantica giungono al numero di più centinaja. Questa maggior correzione del testo però non è l'unico pregio, che rende l'edizione Romana superiore a qualunque altra. Il merito principale di essa, al parer nostro, consiste nel comento di cui è corredata, frutto di uno studio profondo ed indefesso, che contiene. non solamente tutto il buono degli altri espositori nella maggior brevità e chiarezza, ma anche con una critica sana e ragionata rileva gli errori da loro commessi, e rischiara i passi più difficili ed oscuri in una maniera luminosa e soddisfacente, sì che poco o niente lascia a desiderare.

Di questa edizione abbiam copiato il testo colla maggior fedeltà ed esattezza; del comento però soltanto diamo un estratto delle dichiarazioni necessarie all'intendimento delle parole e delle cose di cui si tratta; sicchè tutto il merito, di cui nella presente edizione vantarci possiamo, si riduce all'essere stati noi i primi a dare al pubblico amante della poesia Italiana una copia del miglior

testo ed un'estratto

del miglior comento

della Divina Commedia, di quanti finora ne siano comparsi.

Ma per quanto sia stimabile la fatica dell' editore Romano, essa sarà sempre suscettibile di maggior perfezione; ed ogni antico codice, che di questo poema si scuopre e si esamina, può contribuire o alla maggior correzione del testo, o allo schiarimento migliore del senso; e perciò nelle dichiarazioni ancora abbiamo aggiunte le lezioni varie di un'antico testo a penna, scrit to nel secolo medesimo, in cui morì il poeta, scoperto dal Padre Costanzi tra i manoscritti della biblioteca di Monte Casino, circa dieci anni dopo la pubblicazione dell'edizione Romana e colla medesima da lui confrontato *), Lo stesso ci eravam proposti di fare coll' edizione d'un altro testo a penna bellissimo e di uguale antichità, posseduto dal chiarissimo Sig. Gaetano Poggiali in Livorno, e di cui già sino dall'anno passato si annunziava la pubblicazione. Fu questa in verità la cagione principale, che ci indusse a diffe

*) Egli ne dà notiziá in un' operetta intitolata: Di un antico testo a penna della Divina Commedia di Dante, con alcune annotazioni su le varianti lezioni e sulle postille del medesimo, lettera di Lustazio Dicearcheo ad Angelio Siaisino. In Roma pel Ful· goni 1801, 4.

rire insino a questo tempo la nostra edizione della divina Commedia.

Pel maggior utile degli amatori della letteratura Italiana, oltre alla Vita compendiata di Dante diamo nel primo Tomo un breve ragguaglio delle altre opere di questo poeta; nel Tomo secondo un Catalogo delle principali edizioni della Divina Commedia, con una breve notizia dei comentatori di essa; e nel terzo un estratto dell'operetta qui sopra mentovata del Padre Costanzi, la quale indica la sorgente, dalla quale è probabile che traesse Dante l'idea della Divina Commedia.

Godi dunque con benigno riconoscimento le dotte fatiche di quei valentuomini, che qui, non per vile interesse del guadagno, ma pel solo amore delle lettere, Ti presentiamo, e vivi. lieto.

Gli Editori.

Vit a

di Dante Alighieri,

preceduta da alcune notizie intorno agli autori che finora la trattarono.

Molti furono quelli, che posero mano a descrivere

la Vita di Dante, e il primo senza fallo fu Gio. Boccaccio, scrittore di grandissima riputazione, per aver tanto illustrato colle sue opere classiche la Toscana elo. quenza. Questi probabilmente nella sua giovinezza, o certamente avanti che la repubblica Fiorentina lo eleg. gesse a spiegare i sublimi sensi della Commedia di Dante, si dette a comporre la di lui Vita. Fu essa impressa più volte, e primieramente da Cristoforo Berardo da Pesaro, in principio della Commedia stampata da Vendelino da Spira nel 1477. in fol. col comento attribuito a Benvenuto Imola. Di poi fu a parte pubblicata in Roma nel 1544 in 8. presso Francesco Prisciano eccellente grammatico non meno che valente stampatore, il quale dedicolla a Gianlodovico Pio. Dopo trentadue anni, cioè nel 1576, fu nuovamente data alla luce in Fi. renze da Bartolommeo Sermartelli in 8. dietro l'ope retta di Dante intitolata la Vita nuova, e le di lui Canzoni amorose e morali. Finalmente questa Vita per opera del Canonico Anton Maria Biscioni fu stampata da Gio. Gaetano Tartini e Santi Frandri pure in Firenze nel 1723 in 4. e nei medesimo anno tra le Opere di M. Gio. Boccaccio pubblicate in Napoli colla da.a di

Dante I.

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