Divina Commedia di Dante Alighieri esattamente copiata dalla edizione Romana del P. Lombardi. S'aggiungono le varie lezioni, le dichiarazioni necessarie, e la Vita dell' Autore nuovamente Al Leggitore. All Orlando Furioso dell'Ariosto, ed al Canzoniere del Petrarca siegue ora la Divina Commedia di Dante, figlia primogenita del Parnaso moderno, e madre della vera poesia Italiana, per occupare anche in questa nostra raccolta il primo luogo a lei dovuto. Senza però diffonderci qui in declamazioni inutili sull'eccellenza di questo poema, che, più di qualunque altra opera moderna, porta l'impronta di un genio originale e su blime, diremo soltanto cio, che spetta alla presente nostra fatica; ed in primo luogo: che finora alla Germania mancava una edizione della Divina Commedia corretta, CO moda, adattata al bisogno del leggitore oltramontano; e che, mediante questa nostra edizione, noi ci lusinghiamo di soddisfare ad un tal bisogno. In una edizione di un autore sublime, profondo, e nello stesso tempo sottile ed oscuro come Dante, due cose sopra le altre si desiderano; vale a dire la maggior correzione del testo, e le spiegazioni necessarie all' intendimento di esso. A queste due cose dunque abbiamo principalmente diretta la nostra attenzione; ed ecco in brevi termini, quanto dell' una e dell'altra l'edizione nostra Ti presenta. Le opere di Dante, scritte quasi due secoli prima dell'invenzione della stampa, sou pervenute alla posterità per mezzo di molti codici manoscritti, sparsi per tutta l'Italia, ma per la maggior parte copiati da uomini ignoranti o trascurati, che in moltissimi luoghi sfigurarono il testo, e lo guastarono; e questa corruzione, passata da' testi a penna nelle edizioni stampate, s'ando sempre aumentando a misura che si mcltiplicarono l'edizioni, fatte senza confronto e senza critica, sopra tali manoscritti viziosi. Per la qual causa, verso il fine del secolo XVI gli Accademici della Crusca si risolverono di emendare il testo della Divina Commedia, e ridurlo a maggior correzione. A tale scopo essi collazionarono l'edizione d' Aldo, fatta nel 1502, ed assistita come si crede dal Bembo, con quasi un centinajo de' migliori codici manoscritti, che nelle doviziose lor biblioteche si trovarono. Questa impresa ebbe in verità lodevol riuscimento, e l'avrebbe avuto vieppiù, se, non contenti della sola edizione Aldina, e de' manoscritti, avessero steso il conf. onto ancora alle poche edizioni fatte nel secolo anteriore, che, essendo pur tratte da antichi testi |