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Bollettino pedagogico e filosofico

ANTONIO DE NINO. - Studii di Pedagogia ed Etica, ad uso dei maestri e degli allievi delle scuole normali. Torino, G. B. Paravia e Comp., 1888. Un vol. di pag. 159.

L'Autore dice di volere riprendere gli studi di Padagogia e di Etica, che avevano occupato buona parte della sua giovinezza e che poi erano stati abbandonati per darsi ad alt: e discipline. Dubitiamo che egli con ció abbia fatto una cosa utile per la letteratura pedagogica del nostro paese, che pure ha tanto bisogno di valenti cultori e di buone pubblicazioni. Il libro del De Nino si compone di 31 (non so neppure io come chiamarli) articoli (pag. 9-104) d'indole più o meno pedagogica, ai quali tiene dietro un'esposizione del fondamento della morale di A. Schopenhauer e delle basi della morale evoluzionistica di H. Spencer (pag. 104-149); con un'aggiunta di tre paginette, che hanno il pretensiuso titolo di « Osservazioni e Conclusione sui sistemi di Schopenhauer e Spencer ».

Se si prendono in esame i singoli articoli, si vede che ciascuno di essi non si compone d'altro che di un'accozzaglia di pensieri e passi d'autori, che il De Nino trascrisse senza esercitare su essi un lavoro di critica e di assimilazione, e senza indicare la pagina dell'opera da cui provengono. Gli articoli poi, presi nel loro complesso, hanno questo di comune, di trovarsi assieme riuniti in un solo libro o assai poco di più; sicchè il titolo che si conveniva allo scritto era « Raccolta di pensieri pedagogici ed etici più o meno armonizzanti fra loro ». Per fare degli studi pedagogici, che possano meritare l'onore di entrare nelle scuole, è d'uopo possedere una sana coltura filosofica; possedere l'abito dell'osservazione interna e conoscere le leggi che regolano lo sviluppo psichico dell'uomo, dalla fanciullezza alla virilità. Cose tutte intorno alle quali l'autore non ha cognizioni nè profonde, nè chiare, nè determinate, perciò egli s'illude di potere con qualche frutto imbandire ai maestri e agli allievi delle scuole normali i principii morali di uno Schopenhauer e di uno Spencer, senza aver saputo penetrare nello spirito che domina tutto il sistema di questi grandi pensatori. Questo per lo scopo teorico che pretende avere il libro. Al pratico soddisfa in modo non migliore.

Il pretendere che al presente in Italia si possa dare vita alla scuola popolare col sistema rappresentativo, come vorrebbe il Riecke, è una ingenuità. Infatti il De Nino propone : « Obbligherei il Sindaco a notificare al paese, o in iscritto o con la stampa, o con bando orale che i padri di famiglia sono convocati in un certo luogo e in una data ora. Qualunque poi fosse il numero degl'intervenuti, il Sindaco dovrebbe invitarli a scegliere alcuni fra loro. Questa scelta si farebbe a voti segreti, se la popolazione avesse già acquistato coscienza dell'atto che compie. Gli

eletti avranno poi dovere di visitare spesso le scuole, sorvegliando la condotta e dei maestri e degli alunni ecc. » (p. 42-43). Tutto questo, dico, è da ingenuo che conosce per nulla le condizioni della maggior parte dei comuni italiani. I padri di famiglia brillerebbero di loro assenza; o se elezione pur ci fosse, gli eletti sarebbero sempre i consiglieri municipali, che nella nuova carica si darebbero tanto pensiero dell'istruzione, quanto in quella che già occupavano.

Il libro non è senza pregio per la forma letteraria, la quale ci pare corretta e limpida.

L. C.

A. SCOPENHAUER: Le monde comme volonté et comme représentation, traduit en français par A. Burdeau ancien élève de l'École normale supérieur agrégé de philosophie.

volume.

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Il presente volume è il secondo della versione francese che il Burdeau ha gia pubblicata per metà, e che ora è compiuta, dell'opera fondamentale del celebre e ingegnosissimo capo del Pessimismo moderno.

In questo secondo volume abbiamo l'esposizione e la critica della dottrina di Kant, fatta da uno dei cinque grandi epigoni del rinnovatore della filosofia, poichè dopo un lungo ed ingiusto silenzio, l'ora della giustizia venne anche per lo Schopenhauer, e nessuno piu gli contende un posto splendido accanto al Fichte, allo Schelling, all'Hegel, all'Herbart nello sviluppo del pensiero filosofico dopo del Kant, posto che egli merita non solo per doti singolari di forza speculativa, benchè meno sistematica e coerente di quella degli altri grandi filosofi contemporanei, ma anche e sopratutto pei pregi di forma e di spirito arguto, e generalmente per doti di scrittore che lo innalzano, per questo rispetto, sopra di essi. Questo volume è dunque particolarmente interessante per ben conoscere il grande periodo storico della filosofia germanica, senza dire che i supplementi che chiudono il volume e alcuni dei quali hanno per titoli: A proposito della teoria del ridicolo Su l'uso pratico della ragione e sullo stoicismo Sul bisogno metafisico dell'umanita ci presentano le doti anzidette nel modo piu seducente, e oltre a ciò sono come opuscoli speciali sopra questioni più largamente accessibili al pubblico. Questa è la seconda versione francese che ci viene fornita dalla grande opera dello Schopenhauer. La prima già da noi annunziata è dovuta al Cantocouzène.

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Dr. phil. SUSANNA RUBINSTEIN. Aus der Innenwelt, Psycho logische Studien (Dal mondo interno, Studi psicologici). -Leipzig, A. Edelmann, 1888.

Questo volume è una raccolta di studî di psicologia, che, senza essere un trattato propriamente detto di questa scienza, sono per altro collegati dal nesso di una materia comune. Si divide in sette capitoli, dei quali i titoli tradotti in italiano sono i seguenti: I il carattere ; II

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il coraggio (Gemüth); — III la compassione (Mitgefühl); IV del sentimento estetico (zum ästhetischen Gefühl); V il sonno e la vita notturna dell'anima (der Schlaf und das Nachtlebenden Seele); VI le sensazioni in generale; - VII intorno alle graduate oscillatorie sensazioni dei colori (Uberzwangsmausöge Farbenempfindungen).

-

Questi argomenti interessanti sono trattati dalla signorina Susanna Rubinstein con molta chiarezza di dettato, con dottrina attinta in gran parte ai libri dei più valenti filosofi tedeschi contemporanei e in parte dovuta alla sua riflessione originale. Notiamo pure pregi non comuni di erudizione estetica e letteraria in questo lavoro che non è il primo dell'autrice, poichè essa già diede alla luce un libro sulla estetica fisiologica.

Ci è sembrato più particolarmente interessante il capitolo sul sonno, nel quale essa collega coi fatti che vi si riferiscono fenomeni dell'ipnotismo e della suggestione, non che gli altri stati più o meno anormali della vita psichica come l'illusione e l'allucinazione. Non crediamo di andare errati dicendo che la lettura di questo libro può essere una buona propedeutica per lo studio della terminologia psicologics tedesca. L. F.

I Licei Italiani. Studi e proposte di un vecchio insegnante. Opusc. di pag. 34, Forlì, tip. Democratica, 1887.

L'A., dopo avere parlato dello scadimento in che sono venuti gli studi classici in Italia e ricercatene le cagioni nel modo di funzionare della amministrazione centrale e nelle persone dei presidi e dei professori, passa ad esporre alcune proposte atte a far rifiorire il culto della classicità nei nostri licei. Di queste le più importanti sono quattro :

1a Formazione dei programmi per via induttiva. Lamentato il continuo mutarsi di essi e le sproporzioni tra la quantità della materia e il tempo per isvolgerla, nonchè l' imposizione che se ne fa agli insegnanti, l'A. vorrebbe che i programmi venissero dettati dalla scuola stessa. Determinato con precisione il fine dell'istruzione liceale e il numero delle materie a ciò necessarie, e ripartitele nell'orario settimanale, tenendo conto dell'importanza di ciascuna, si veda quali parti di ogni materia e con quale profondità ed estensione furono svolte dai singoli professori del Regno nel tempo dato. Si generalizzino i risultamenti, prendendo una giusta via di mezzo, si fissino per legge e a questi s'attengano scrupolosamente tutti i professori.

2 Si pubblichi dal Ministero un concorso con lauto premio per chi presenterà il miglior libro di testo, scritto in lingua pura, e quello imponga a tutti i licei, proscrivendo in modo assoluto tutti quei libercoli, fatti appena per bassa speculazione.

3a Ma poichè non gioverebbe aver buoni libri di testo senz'avere buoni insegnanti, metta il Ministero ogni cura nel conoscerli prima di nominarli, e, senza umani rispetti, rigetti chi non sia ricco di sapere e d'attitudine didascalica.

4 Si dia ai professori un'equa retribuzione, perchè possano dedicare tutta la loro attività alla scuola; a tale scopo s'affidi la presidenza ad uno de' professori, ripartendo la somma destinata al preside fra tutto il personale insegnante. Altra somma da ripartirsi si avrebbe riunendo la fisica e la storia naturale e sopprimendo i provveditori, essendo ormai riconoscuto che essi a nulla provvedono.

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Pur accettando con riserva alcuna di queste proposte e sovratutto quella della soppressione del provveditore, del quale vorremmo invece aumentata l'autorità col renderlo indipendente dal potere politico, e col chiamare a questa carica solamente insegnanti di molto valore e di larga esperienza, riconosciamo che chi scrive, mostra di possedere senno pratico e di conoscere perfettamente le condizioni delle nostre scuole, non che di desiderarne sinceramente il bene.

A. BASTIAN.

L. C.

Allerlei aus Volks-und Menschenkunde. Vol. 2, Berlin. Ernst Siegfried Mittler und Sohn, Königliche Hofbuch-handlung, Kochstrasse 68-70. 1888. (Notizie d'ogni specie su popoli e uomini).

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Sono due volumi in-4° rispettivamente di 512 e 380 pagine, il secondo dei quali contiene una introduzione di CXX. Sono stampati con lusso e l'impressione bellissima fa onore all'editore. Sono unite al primo volume 3 tavole litografiche e al secondo 18 tavole fotolitografiche rappresentanti monumenti e oggetti relativi al testo, il quale è il risul tato degli studî e delle osservazioni dirette dell'autore sopra popoli del nuovo mondo e in ispecial modo dell'Oceania. L'opera è così importante per ricerche originali che contiene, sopratutto nel primo volume, come per le induzioni e i pensieri che suggerisce allo scrittore nel secondo, da doverci proporre di consacrarvi uno studio di qualche estensione. Intanto non vogliamo indugiare d'informare i lettori dell'esistenza di un'opera, di cui l'importanza apparisce a chi ne scorra soltanto le pagine. Le ricerche etnologiche hanno tanta attinenza colla sociologia; e le popolazioni studiate dal sig. Bastian sono ancora così poco note, che il suo contributo a questa parte della etnologia sarà senza dubbio accolto con riconoscenza dai lotti. Imperocchè le conclusioni a cui aspira il sociologo circa l'evoluzione della società umana, non possono sicuramente prepararsi, se non sono precedute da un'in lagine diretta minuta e coscienziosa delle origini e degli svolgimenti comparati delle idee, delle istituzioni e costumanze che si riferiscono alla vita sociale. E questo è appunto lo scopo che il sig. Bastian si è proposto per la parte di popolazioni poco note che egli ha intrapreso ad esplorare. La indicazione di alcune materie trattate in questi volumi darà un'idea dello spirito e dell'interesse della sua pubblicazione Fra i popoli di cui egli si occupa, notiamo i Pelauni, i Micronesii, gli Havai, dei quali riporta canti drammatici di carattere religioso ed estratti di manoscritti. Molte cose curiose relative alla religione dei popoli barbari sono da lui in questi volumi descritte e illustrate, p. es., il mondo infernale con tutte le sue strane divinità dei popoli delle Indie del Sud e il servizio e i sacrifizi cruenti del diavolo.

Aggiungiamo finalmente che l'Autore ha contribuito assai coi suoi doni ad arricchire la raccolta etnografica del Museo Reale di Berlino, fornendo agli studiosi una testimonianza proficua della serietà delle sue indagini e dell'utilità de'suoi viaggi. In altro fascicolo non mancheremo con appropriato articolo di mettere in rilievo ciò che di più notevole contengono questi volumi per le concezioni morali e religiose dei popoli. L. F.

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NOTIZIE

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Il prof.

Corso di Storia del Cristianesimo all'Università di Roma. Labanca riprese nel mese scorso alla università di Roma le sue lezioni sulla storia del Cristianesimo. Esse hanno per soggetto le fasi storiche del potere temporale dei papi. Nella prelezione egli trattò dei criteri, secondo i quali deve giudicarsi la istituzione e lo sviluppo storico di questo potere, affinchè il giudizio sia imparziale e scientifico. Notó i contrasti dei giudizi su di esso recati dai teologi e dai politici e fra teologi dai cattolici e dai protestanti ; censuró gli apprezzamenti passionati degli uni e degli altri, perchè fatti da un punto di vista esclusivo e conforme a pregiudizi e presupposti contrari alla sincerità storica. La politica attuale medesima giustamente contraria a questo potere felicemente scomparso, non è per altro competente a condannarne la istituzione fatta in un tempo che, secondo il Labanca, fu il più impolitico e lontano dai criterî civili propri del nostro.

Corso di Scienza e Filosofia sociale nell'Università di Bologna. Dai giornali di Bologna rileviamo che nello scorso dicembre il nostro collaboratore Angelo Valdarnini, professore di filosofia teoretica in quella Universita, iniziò un corso libero di filosofia e scienza sociale, in cui dimostrando l'importanza di questi rami di studi, ne fissò l'oggetto nei fattori della civiltà e del civile progresso, riducendoli principalmente a sei, cioè alla libertà e spontaneità umana, alla moralità e religione, alla Scienza, allo Stato, all'arte bella, e alle arti fabbrili e meccaniche, e infine all'economia. Il Valdarnini fece brevemente la storia della Sociologia nei tempi moderni, distinguendola dalle scienze sociali particolari, nonché dalle scienze più generali affini, come la Politica, la Filosofia del diritto e la Filosofia della Storia. La dotta prolusione venne accolta assai favorevolmente.

Università di Napoli. Il prof. Raffaele Mariano è stato promosso al grado di professore ordinario. Ce ne rallegriamo col nostro egregio collaboratore. I suoi lavori suila Filosofia della Storia e della Religione lo pongono in grado di concorrere con vantaggio allo sviluppo dello spirito filosofico in quella gioventù studiosa.

Necrologia. Pasquale Stanislao Mancini, nato nel 1817 e morto nello scorso dicembre 1888, non è stato pei suoi lavori estraneo al movimento filosofico del nostro tempo. La sua reputazione di scrittore ebbe incremento dalla pubblicazione di lettere da lui dirette al Conte

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