Slike stranica
PDF
ePub

Cristo. È lui che ci assicura di quelle cose con la sua persona. In lui riconosciamo il mediatore personale tra Dio e l'uomo. Dalla vita sua e dalla sua essenza attingiamo la convinzione dell'unità reale dell'umanità con Dio. In quanto si dà a riconoscere qual Figliuolo di Dio, egli fa anche dei discepoli e dei fedeli suoi dei figli di Dio. E, in quanto col continuare nella comunione spirituale con loro, li mette perennemente a parte dell'intima natura di Dio, e quindi anche dell'intima natura dell'uomo, è per essi la luce, la verità e la vita. Per questa cagione e in questo senso il Cristo storico è diventato una verità di fede, la prima e la fondamentale, sulla quale si adagia il nostro ideale di giustificazione e di santificazione. Il Cristianesimo, per quanto si voglia risegare dal suo organismo dommatico, non si lascia separare dalla persona del suo fondatore e dal carattere divino, dal miracolo spirituale, ond'egli ha improntato la sua istituzione. Onde accade che, malgrado delle critiche contro la persona storica, e contro i fragili elementi leggendarii che vi hanno aderito, la fede nel Cristo si mantiene; e la coscienza religiosa non sa scindere le verità cristiane dall'adorazione di Colui che gliele ha rivelate.

RAFFAELE MARIANO.

(1)

La Pedagogia e l'Insegnamento classico "

I.

Concedetemi ch'io faccia un'ipotesi; concedetemi che io supponga che voi che siete qui ad ascoltarmi, siate poco persuasi dell'utilità della pedagogia in generale, e di quella che si attiene alle scuole secondarie in ispecie. Voi dunque siete, per ipotesi, delle persone che guardate con un po' di diffidenza questa disciplina. che dimanda di contarsi anch'essa tra le materie di studio universitario. Voi invece, non le vorreste concedere tanta importanza; e per negargliela con ragione direte che i buoni metodi si apprendono con le singole discipline dai professori che le insegnano, che la bontà dell'insegnare dipende dal saper bene ciò che s'insegna, e che la buona riuscita dell'insegnamento è un risultato d'insieme dello studio, dell'esperienza della scuola e del carattere del professore; potreste forse anche aggiungere che per l'istradamento della prima età, quando si tratta di guidare quasi per mano i fanciulli, potrà ben essere indispensabile lo studio del ben condursi per ben condurre gli altri; mentre tale studio può credersi non solo come non indispensabile, ma anche come poco pro

(1) Da una prelezione del prof. Fornelli al corso sulla pedagogia e l'insegnamento classico.

fittevole, quando si tratta di reggere scuole e classi di scolari che, per bene o male che sieno stati educati prima, hanno di già un carattere quasi formato, un modo di pensare e di sentire loro proprio ed una volontà quasi fatta da potersi da sè stessa dirigere all'auto-didattica.

Che voi pensiate così, è un'ipotesi; ma non è punto un'ipotesi che altri, appartenenti o non appartenenti all'insegnamento, pensino e dicano proprio così. Però io continuando a supporre, per comodità del mio discorso, che voi pure abbiate della pedagogia la stessa opinione, vi prego almeno di ascoltare di buon grado le ragioni che essa vi apporterà per giustificare l'utilità sua ed anche il diritto suo di far parte delle discipline richieste per la formazione del professore secondario. Il corso di quest'anno non avrà migliore intendimento di questo; e se l'avrò conseguito presso di voi prima, con qualche speranza di conseguirlo dopo, e per mezzo vostro, presso gli altri, cosa quest'ultima che dipenderà solo dalla calda convinzione che si dovrà produrre in voi; se, io dico, potrò conchiudere il mio corso con la fiducia di aver conseguito, almeno in parte, questo finale risultamento, io allora avrò assai ragione di tenermene soddisfatto.

II.

Le ragioni or ora addotte, che fanno sembrare, se non inutile, almeno superfluo, lo studio della pedagogia pel professore secondario, si riferiscono alcune alla metodica,

[merged small][ocr errors][merged small][ocr errors][merged small][merged small]

ed altre alla pedagogia in generale; le une non hanno maggior fondamento delle altre. A chi, per esempio, ci dice che il metodo d'una disciplina s'impara dallo stesso professore che l'insegna, risponderemo direttamente, ma sopratutto indirettamente, molte cose nel corso delle nostre lezioni, e per ora una sola che le compendia tutte e che sembra cosa ovvia a comprendersi come a praticarsi. Quando, infatti, si dice che il metodo per ogni insegnamento, dev'essere razionale, nessuno è che s'oppone e che ciò non comprende per forza di comune intuizione. Ciò che invece non si comprende, o non si comprende mai abbastanza, è il rendersi un po' conto di ciò che bisogna per dire che il tale o tal altro metodo sia razionale, e che questo sia più razionale di quello; e ciò che bisogna, non è poi tanto poco. Occorrono cognizioni appropriate sullo sviluppo naturale dello spirito del discente, sulla portata, sui limiti, e sul migliore impiego d'una attività speciale da occupare per un dato apprendimento e sul concorso che le altre attività vi possono arrecare; occorre che giudichiate che il vostro metodo non metta in troppa esclusiva direzione lo spirito del vostro alunno, che non costi sforzi troppo gravi in proporzione dei risultati che produce, che non sacrifichi ad una le altre attività, che non comprometta con un solo la varietà degli altri opportuni esercizii, che soddisfi infine all'esigenza della proporzionalità e della graduazione delle occupazioni.

Come dunque farete voi a sapere tutto ciò? Vorrete forse dire che non ne occorre mica tanto, e che con molto di meno si può condurre una classe, ed essere

buoni insegnanti di scuole secondarie? Vorrete pure dire che della bontà dell'insegnamento d'ogni disciplina voi vi potete accorgere dai risultati che proverete in voi stessi, come scolari, e che voi, insegnando poi dopo, vi atterrete alle stesse vie, che avete visto seguire dai vostri maestri?

Non v'ha nulla di meno esatto, quanto questa maniera di ragionare che è quella che, con espressioni diverse, si tiene comunemente. Spogliata di ciò che appare conforme al senso comune, la sostanza di quel ragionare è, che approda a nulla o quasi il conoscere la ragione per cui un metodo deve dirsi razionale, e come e perchè un metodo è più razionale di un altro. Epperò si può vedere quant'è fallace la sola guida del senso comune in questo caso. Voi che dite di voler apprendere dallo stesso professore con la disciplina il metodo, come fate a sapere, ed ora ed in appresso quando sarete ad insegnare, che il metodo con cui vi è stata esposta una disciplina o parte di essa, sia, non dico il migliore, ma anche semplicemente buono? Sarà buono ed ottimo, e non è raro anche presso di noi ciò che più comunemente si avvera in Germania, che cioè il professore di materia speciale sia pure un metodista della sua materia; ma voi intanto per giudicare che si sia o non si sia insegnata con metodo, che il metodo impiegato sia migliore per rispetto ad un altro o ad altri metodi, con cui si può insegnare la stessa cosa, per giudicare di tutto ciò voi non avete, nè ora nè in appresso, nessun regolo sicuro, nessuna norma discernitrice nella mente vostra.

D'altra parte nessun obbligo hanno i professori di

« PrethodnaNastavi »