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principia così: « I teoremi della finalità e perfettibilità come di ogni cosa creata così ed a più forte ragione degli uomini e il fatto del loro incessante esplicarsi verso il bene nonchè i parziali conseguimenti di esso ne fanno fede ch'esiste e funziona appo i medesimi (uomini), la facoltà che prendo licenza di domandare, grecamente, agatologica ».

Le tendenze di questa facoltà si riducono a quattro principali; appetito soggettivo ed oggettivo, istinto, desiderio e volontà. Esse però si seguono e si avvicendano; cosi l'appetito soggettivo rende possibile l'estrasoggettivo (oggettico) che n'è un prolungamento; l'istinto eccita il desiderio che ne è la coscienza; questo stimola la volontà che ne è la trasformazione o esplicita o implicita (pag. 60). E della coscienza morale, che costituisce il fondo della Ragione pratica, perchè l'autore non ne parla esplicitamente e convenientemente? Secondo noi, specie in un lavoro che si vorrebbe destinare agli alunni liceali, non basta toccare della coscienza psicologica e morale solo indirettamente, come la ove si parla di desiderio o di appetito oggettivo con cognizione del nesso causale tra il movente e lo stato psichico; ma bisogna trattarne più a lungo, in modo perspicuo e diretto. Ed in vero, la coscienza si prende in senso generale e psicologico, o in senso particolare ed etico. Nel primo caso, ella può dirsi una luce interna che rischiara e accompagna tutti gli stati psicologici e tutte le operazioni mentali. Nel secondo caso, è facoltà giudicatrice della moralità delle noste azioni: onde il Kant (Principj metafisici della Morale) la diceva anco ragione pratica, in quanto essa rappresenta all'uomo il suo dovere in tutte le applicazioni della legge morale.

Ci si consenta, fra le altre, un'ultima osservazione, anche per mostrare che noi abbiamo letto con interesse il lavoro del prof. Angelini. Costui ammette la volontà libera ed elettiva dell'uomo, propugna la libertà morale, non assoluta ma relativa, in quanto l'uomo può scegliere liberamente, conforme ai propri giudizi, tra le determinazioni opposte e contradittorie, o semplicemente varie e diverse (p. 53). E sta bene: ma perché egli chiama poi questa dottrina un libero ed elettivo determinismo? Se le determinazioni sono prese nel significato non di risoluzioni o deliberazioni, ma in quello di cause, di efficienze, d'influssi, di motivi, come fa appunto lo stesso Angelini, che parla di eccitamenti e d'influssi nell'umana volontà da parte del Creatore, della natura universa, cosmica e razionale, del corpo e dello spirito; allora non si capisce come possa darsi un determinismo elettivo e libero. Sarebbe lo stesso che ammettere una ne essità, sia pur relativa, elettiva e libera: cioè un'azione libera, scelta e preferita tra diverse altre, ma intanto determinata e però necessaria! Certo, non era, në può esser questo l'intendimento dell'autore; ma specialmente in filosofia, e quando si scrive pei giovinetti, la precisione de' termini non sarà mai soverchia. A. VALDARNINI.

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Le procès de Socrate. tiques, par G. SOREL.

Examen critique des thèses Socra
Paris, Félix Alcan éditeur, 1889.

Forse meglio che il titolo di Processo di Socrate, converrebbe a questo libro quello di Socrate e la sua filosofix; imperocchè non si fanno veramente ricerche nuove su di esso e neppure si mostra di aver raccolto e discusso tutti i lavori che su questo importante fatto

storico furono pubblicati in Germania e negli altri paesi, nei quali la storia della filosofia è maggiormente coltivata. Nondimeno il libro può esser letto con piacere, poichè espone, attingendole alle fonti letterarie storiche greche, le relazioni di Socrate coi partiti politici d'Atene, collo stato dei costumi contemporanei, con le tradizioni religiose, con le leggi patrie ed esaminando le dottrine del grande cittadino e filosofo ne pone in luce le principali speculazioni sull'uomo, sul mondo, su Dio e ne rileva le idee riformatrici, causa principale della sua condanna.

La Philosophie de Gassendi, par P. FÉLIX THOMAS.
Félix Alcan éditeur.

Paris,

Libro bene ordinato, esposizione succosa e compiuta del sistema d'un filosofo noto si, ma poco studiato e sul quale era tempo che si rivedesse, dietro un esame accurato delle opere proprie, il giudizio portato generalmente dagli storici della filosofia. Il sig. Félix Thomas ha fatto uno studio accurato di tutte le opere di Gassendi ed ha esposto la sua dottrina circa tutte le parti della filosofia. Il Gassendi vi apparisce un dualista sincero che distingue profondamente lo spirito dalla materia. Egli attribuisce a questa non solo i fatti dell'ordine meccanico spiegati col movimento degli atomi, ossia corpuscoli elementari duri, ma anche i fenomeni e le funzioni della vita e dell'anima sensitiva comune all'uomo e agli animali. Invece egli postula per le funzioni dell'intelletto e la cognizione delle verità razionali un principio sostanziale diverso dalla materia spirituale ed immortale; cosicchè, ammiratore e seguace di Epicuro e Lucrezio, quanto ai principii costitutivi del mondo fisico, egli se ne allontana affatto in psicologia; di più, lontanissimo dall'ateismo, professa sinceramente il teismo, che egli fonda sulla esistenza delle cause finali nel mondo, e sul principio di finalità nella ragione; quanto alla morale egli non è per l'eudemonismo materiale d'Aristippo, né pel rigorismo disumano degli stoici, nè per l'intermedio e infecondo sistema dell'apatia epicurea, ma, più vicino ad Aristotele che a qualunque altro filosofo antico, egli distingue le specie dei piaceri secondo l'importanza e nobiltà degli oggetti loro, dando a quelli della scienza e della virtù il luogo supremo e componendone la parte più bella della felicità, scopo della vita e norma suprema della morale.

Il Thomas insiste bene a ragione sul metodo mal conosciuto di questo filosofo che, avverso all'abuso del processo deduttivo o sintetico a priori della scuola cartesiana, addetto essenzialmente all'esperienza, ammise non di meno la necessità di conciliare in un metodo unico il doppio processo per l'adempimento del sapere e per rispondere alle esigenze della umana cognizione e natura. Un altro punto sul quale il suo storico richiama la nostra attenzione e sparge molta luce, è l'uso che contrariamente a Descartes e alla sua scuola il Gassendi ha fatto della storia della filosofia, rivedendo studiatamente le soluzioni dei pensatori più importanti sulle principali questioni filosofiche, discutendole, vagliandone il vero per mettere piuttosto in mostra l'accordo che le divergenze, distinguendo in tutto il risultato che a lui pare certo, dal probabile e dal verosimile. L. F.

NOTIZIE

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Monumento a Giordano Bruno. L'inaugurazione testè avvenuta di questo monumento, soggetto a tanti contrasti e interpretazioni così diverse, è finalmente riuscita una imponente e ordinata dimostrazione in favore della libertà della scienza della coscienza, una solenne protesta contro l'intolleranza di qualsiasi partito, sètta o potere. Da questo lato i discorsi degli oratori incaricati di parlare nelle onoranze rese al filosofo di Nola furono efficacissimi. Quanto alla filosofia del Bruno siamo lieti di annunziare un eccellente volume del Prof. Felice Tocco, che con accuratissime e profonde indagini la rimette nella sua propria luce, la espone secondo la verità storica e la vendica dai travestimenti nei quali la fantasia di scuole battagliere l'ha presentata in questi ultimi tempi.

Annunziamo pure la comparsa della 2a edizione riveduta e accresciuta della vita di Giordano Bruno di Domenico Berti, opera magistrale nel suo genere per la compitezza della narrazione, l'uso dei documenti, la critica e i risultati ottenuti. Di questo come del precedente lavoro parleremo nei prossimi fascicoli.

Filosofia teoretica.

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Università di Torino. (Anno scolastico 1888-89. Corso del Prof. P. D'Ercole). L'argomento di questo corso è stato la trattazione de' problemi cosmologico, psicologico, etico e religioso. A modo d'introduzione e per dare una idea integrale della materia filosofica teoretica, si sono anche accennati i problemi conoscitivo, metodico, metafisico e logico, ne' quali si considerano quei generali principii filosofici che servono di base ai principii speciali dei primi quattro problemi. Il modo di trattazione è stato teorico e storico ad un tempo, ma con intento critico e con ispeciale riguardo a tre dottrinė filosofiche, che ancor si combattono e che sono la teistica, la hegeliana e la positivo-evoluzionistica. Tal modo, nella sua reale effettuazione, è stato poi il seguente. Di ciascun problema si è innanzi tutto fatto un cenno storico, allegando le opinioni più notevoli de' filosofi intorno ad esso; indi si è espressa ed esaminata la concezione che ne hanno avuta e la soluzione che ne hanno data le tre predette dottrine; finalmente si è accennata la concezione e relativa soluzione dell'insegnante, la quale si ispira ad un connubio dell'hegelianismo col positivismo e coll'evoluzionismo.

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Filosofia morale. (Anno scolastico 1888-89. Corso del Prof. Pasquale D'Ercole). L'argomento del corso di morale è stato il seguente La filosofia morale considerata nella storia (nel fatto) e nei principii della moralità. La considerazione storica ha abbracciato si la spontanea (o popolare) manifestazione della moralità istessa presso i diversi popoli, sì la manifestazione riflessa. La manifestazione spontanea

è stata rilevata e considerata nella sua evoluzione attraverso dei popoli incivili e civili, cominciando da' popoli selvaggi e continuando coi popoli storicamente più noti, specialmente l'indiano, il persiano, il cinese, l'egiziano, il greco romano, l'ebraico, il cristiano, il musulmano. La manifestazione riflessa è stata considerata, prima nella forma aforistica della moralità, come ne' proverbi popolari, nel carme aureo pitagorico, nelle sentenze de' così detti sette savi e in altre consimili sentenze, poscia nella forma speculativa o filosofica propriamente detta: nella quale ultima si è considerata la moralità nella storia filosofica antica, nella medioevale e nella moderna. Indi, passando dalla storia alla teoria de' principi morali, primamente si è accennata la base fisiologica ed inoltre designata la base psicologica della moralità nelle funzioni teoriche e pratiche dello spirito; secondamente si son presi in più speciale considerazione, e nel lor legame colla storia morale, i principi etici più importanti, quali sono la coscienza morale, la volontà, la libertà, il bene, la legge morale, non che il dovere, la virtù, la sanzione.

Archivio per la Storia della Filosofia. L'incarico di render conto in questo importante periodico di Berlino delle pubblicazioni italiane relative alla storia della filosofia è affidato d'ora innanzi al prof. Alessandro Chiappelli per la filosofia antica. Il prof. Felice Tocco conserva la parte concernente la filosofia Moderna.

Antropologia (Corso del Prof. Giuseppe Allievo). rale dell'antropologia

prensivo

Concetto gene

Aspetto

Concetti antropologici esclusivi: concetto comDel metodo antropologico. Delle potenze umane in generale I poteri della vita Ragione e concetto delle potenze oggettivo delle potenze: aspetto soggettivo: sviluppo delle potenze: principio di classificazione. Delle potenze in particolare analisi del fatto psicologico affettivo

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La sensitività : Le sensazioni ed i sentimenti

Il sensismo: il sentimentalismo nell'arte, nella scienza, nella morale Gli istinti.

Dell'intelligenza

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Divario essenziale fra il sentire e l'intendere Atti fondamentali del pensiero Gradi successivi della conoscenza corrispondenti Dell'immaginazione.

Pedagogia.

Concetto generale della Pedagogia e sue attinenze

coll'antropologia. Difficoltà della pedagogia il suo fondamento scientifico nel fisiologismo

e sua divisione.

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Pedagogia applicata - I fattori dell'umana educazione La scuola: suoi aspetti principali: problemi relativi Scopo finale della scuola Autorità giuridica scolastica Attinenze della scuola colla famiglia e colla società pubblica Organismo intrinseco della scuola.

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Corso di Storia della Filosofia (anno scolastico 1888-89). messe alcune considerazioni intorno al vario concetto che si formarono della Filosofia cristiana i principali Storici della filosofia, e datane la

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definizione, si espose la filosofia dei padri della Chiesa da S. Giustino fino all'apparire del Gnosticismo del quale si studiò la natura e l'origine ed il suo sviluppo in varii sistemi contro cui si elevarono specialmente S. Ireneo e Tertulliano e Clemente di Alessandria. Quindi si continuò l'esposizione della filosofia degli altri padri greci e latini e degli scrittori ecclesiastici fino a Cassiodoro. V. BOBBA.

Errata-corrige.

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Illustre Direttore,

Nel mio articolo Rinnovamento della Metafisica in Italia, inserito nel passato numero di Maggio-Giugno, sono incorsi numerosi e gravi errori di stampa, perchè non mi furono mandate e non ho potuto correggere, come Ella sa, le bozze impaginate. M'affretto ad indicarli : linea 2 forse in luogo di forte

Pag. 250

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250

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indiretto indiretto. domanda

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Per quanto spetta al senso, l'espressione della pag. 254 che cioè il Kantismo non rende agevole il riordinamento dei risultati della scienza, perchè non sia erronea, va modificata nel senso che spiego a pag. 261, 262 e 263 nella nota.

Nella fiducia ch'Ella vorrà inserire nel presente numero le indicate correzioni, ne lo ringrazia il suo

Devot.mo Prof. R. Benzoni.

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Palermo, 16 giugno, 39.

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