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FILOSOFIA DELLA RELIGIONE

LA PERSONA DEL CRISTO (1)

Qualcuno ha detto, che il sapere che cosa il Cristianesimo sia in sè, nel principio suo, non si possa desumere che da una indagine storica intorno a ciò che esso storicamente fu negl'inizii, ed è poscia via via stato. L'argomento è di quelli che si lascian ritorcere : il vero è, che l'investigare storicamente il Cristianesimo non è possibile, quando non si abbia un concetto di ciò che esso sia in sè e nel principio suo. Non v'ha, in generale, ricerca o ricostruzione di un momento della storia, la quale possa esimersi alla esigenza di muovere da un certo concetto. Dove poi obietto della ricerca sia il Cristianesimo, accade di non dimenticare, che si ha dinanzi un fatto eminentemente spirituale, nel quale virtù generatrice possente e massima dei fenomeni è la

(1) Da un discorso proemiale del prof. Raffaele Mariano al Corso di Storia della Chiesa nella Università di Napoli.

forza della fede, della convinzione interiore, dello spirito. L'ultima ragione rimane qui al di là di ogni prova e cimento empirico. In tutti i rivolgimenti della coscienza religiosa ci è sempre alcunchè di proprio, di originario, la cui prima radice è nelle più riposte e, a dir così, imprescrutabili profondità dello spirito. Di qui essi si spiccano e vengon su; onde se ne tenterebbe indarno una spiegazione intera, ricostruendone la serie cronologica e il nesso etiologico sperimentalmente apprensibile, ovvero considerandoli qual derivazione del complesso delle circostanze esteriori, dell'insieme delle condizioni storiche preesistenti e coesistenti. Il che poi è segnatamente vero del Cristianesimo, ch'è la più alta forma di vita religiosa, cui la coscienza umana si sia levata. Chi crede che la sola ricerca dei fatti basti per scrutare il principio originario e generatore del Cristianesimo, s'inganna. Principio siffatto si appartiene in proprio allo spirito; ha sua realtà ed efficacia nello spirito. Come tale, resiste all'azione dei procedimenti empirici, e non. si svela che allo spirito, nè può essere abbracciato che con lo spirito.

Ecco i primi secoli della storia della Chiesa cristiana. È il periodo di tale storia forse più degno di considerazione; avvegnachè in esso il principio cristiano manifesti la sua. potenzialità e quella grande, infinita vitalità e libertà, che gli venivano dal fondarsi essenzialmente sullo spirito e sulle energie della interiorità. Senza dubbio, nulla di più indispensabile qui della indagine storica. Solo ricercando il processo obiettivo dei fatti, noi veniamo in chiaro del dualismo tra i discepoli primitivi del Cristo nel con

cepire tal principio, e degl'indirizzi varii, i quali, pur spiccandosi da un'unica radice comune, dal pensiero appunto del Cristo, si differenziano e contrappongono nella maniera di volerlo praticamente esplicare; e quindi delle divergenze e dei contrasti insorti nel seno della comunità, e, si può dire, addentro nella coscienza stessa cristiana. Similmente, scopriamo poi gli sforzi e le lotte che codesta comunità ebbe originariamente a sostenere nella cerchia dei suoi proprii concetti, per cogliere e fermare il principio suo, il suo pensiero, in guisa che potesse diventarle base ad una esistenza, sotto il rapporto così dottrinale come disciplinare, concreta, obiettiva, organica. La qual cosa significa, che, grazie alla indagazione storica, noi siamo messi in grado di appurare di mano in mano, tra i sentimenti e le intuizioni divergenti, le forme successive e progressive di avvicinamento e di accordo tra loro, e quindi il loro scambievole compenetrarsi e conciliarsi, pel quale il pensiero cristiano assolve il suo processo di separazione dal giudaismo, e si erge a quell'universalismo che gli è insito, e tocca ad una prima sintesi, ad una prima conclusione, con la costituzione della vecchia Chiesa cattolica. Insomma, gli è guardando ai fatti, che è dato seguire l'idea cristiana, dal suo primo muovere immediato nella intimità degli spiriti, via via, pei gradi diversi del suo consistere, sino al suo entrare in possesso di se stessa, sino al suo assorgere alla consapevolezza della intrinseca natura sua, di ciò che di essenzialmente nuovo, di affatto specifico e proprio ci era nel suo fondo religioso e etico.

Nondimeno, è altrettanto evidente, che il dato pri

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