La Divina commediaG. Barbèra, 1881 - Broj stranica: 723 |
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alcun allora altra amore angeli anime antichi appresso avea beati Beatrice bolgia buon Cacciaguida canto canto VIII canto X canto XVI Carlo Martello celeste cerchio ch'a ch'è ch'io Chè che'l ciascun cielo colla colui convien corpo credo Cristo d'ogni Dante detto dice dietro dimanda disio divina dolce Donna Duca empireo Eneid equatore esso eterno Eunoè fece fiamma figlio figliuol fuoco gente Gesù Cristo Ghibellini giro girone grido Guelfi Inferno Intendi l'altro l'anima l'un luce lume luogo Maestro maraviglia mente mezzo mondo monte morte mosse mostra occhi omai padre Paradiso parea parlare parole passi peccato Perocchè piè poco Poeta Poscia pria Purg Purgatorio quinci quivi raggio ragione rispose s'io santo sfere celesti sovra spiriti splendore Stazio stelle Tebe terra tosto umana vale a dire veder Vedi veggio venire vêr vidi Virgilio virtù viso vista volse vuol
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Stranica 448 - Che sì alti vapori hanno a lor piova, Che nostre viste là non van vicine, Questi fu tal nella sua vita nuova Virtualmente, eh' ogni abito destro Fatto averebbe in lui mirabil pruova. Ma tanto più maligno e più silvestre Si fa il terren col mal seme e non colto ; Quant' egli ha più di buon vigor terrestro.
Stranica 151 - Ahi, Costantin, di quanto mal fu matre, Non la tua conversion, ma quella dote Che da te prese il primo ricco patre!
Stranica 354 - Ti colse nebbia, per la qual vedessi Non altrimenti, che per pelle talpe ; Come, quando i vapori umidi e spessi A diradar cominciansi, la spera Del sol debilemente entra per essi; E fia la tua imagine leggiera In giugnere a veder, com' io rividi Lo sole in pria, che già nel corcare era. Sì, pareggiando i miei co' passi fidi Del mio Maestro, uscii fuor di tal nube Ai raggi, morti già nei bassi lidi.
Stranica 248 - Da questa parte cadde giù dal cielo: E la terra che pria di qua si sporse, Per paura di lui fe...
Stranica 350 - A maggior forza ed a miglior natura Liberi soggiacete , e quella cria La mente in voi , che '1 ciel non ha in sua cura.
Stranica 696 - Or questi, che dall' infima lacuna dell' universo infin qui ha vedute le vite spiritali ad una ad una, supplica a te, per grazia, di virtute tanto che possa con gli occhi levarsi più alto verso 1...
Stranica 39 - Nel mezzo del cammin di nostra vita, Mi ritrovai per una selva oscura Che la diritta via era smarrita.
Stranica 304 - Pur qui per uso , e forse d' altro loco Disdegna di portarne suso in piede. Poi mi parea che più rotata un poco Terribil come folgor discendesse E me rapisse suso infino al foco.
Stranica 158 - Bolle l' inverno la tenace pece A rimpalmar li legni lor non sani, Che navicar non ponno, e in quella vece Chi fa suo legno nuovo, e chi ristoppa Le coste a quel che più viaggi fece ; Chi ribatte da proda, e chi da poppa; Altri fa remi, ed altri volge sarte ; Chi terzeruolo ed artimon rintoppa : 15 Tal, non per fuoco, ma per divina arte, Bollia laggiuso una pegola spessa, Che inviscava la ripa da ogni parte. Io vedea lei, ma non vedeva in essa Ma' che le bolle che il bollor levava, 20 E gonf1ar...
Stranica 542 - Cielo dell' alta vittoria , Che s' acquistò con l' una e l' altra palma : Perch' ella favorò la prima gloria Di Josuè in su la Terra Santa , Che poco tocca al papa la memoria. La tua città, che di colui è pianta, Che pria volse le spalle al suo Fattore, E di cui è la 'nvidia tanto pianta, Produce e spande il maladetto fiore , C' ha disviate le pecore e gli agni , Perocché fatto ha lupo del pastore. Per questo l' Evangelio ei Dottor magni Son derelitti, e solo ai Decretali Si studia sì , che...