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NOTIZIE

Le Case degli Alighieri.

Nel febbraio di quest'anno, fortunatamente senza clamori e senza cerimonie ufficiali, è stato abbattuto l'assito che da circa due anni nascondeva agli occhi de' curiosi i riadattamenti e le ricostruzioni di quelle case che furono degli Alighieri di San Martino, e in una delle quali sicuramente nacque Dante.

Molto forse si potrebbe dire, senza lodar troppo, intorno ai criteri che hanno guidato coloro che sono autori di questo rifacimento: ma poi che oramai non è possibile tornare in dietro, rallegriamoci almeno di veder tolte di mezzo le ignobili catapecchie che si raggruppavano intorno alle case degli Alighieri dal lato di levante.

Dante a Breslavia.

Il dott. Arturo Lindner dà notizia in un suo articolo (Die Dante Austellung im Schlesischen Museum der bildenden Künste), publicato nella Schlesische Zeitung, di una importante esposizione dantesca del Museo di belle Arti di Breslavia. Vi si ammirano manoscritti preziosi, fra i quali un codice membranaceo del XIV secolo, con miniature delicate, uno cartaceo del 1461, edizioni a stampa rarissime, come quella fiorentina del 1480, col commento del Landino e con i famosi rami che Baccio Baldini incise di su disegni del Botticelli. Il dott. Lindner opportunamente ricorda che questa superba edizione si deve alle cure di Niccolò di Lorenzo della Magna, che era, appunto, oriundo di Breslavia. L'esemplare, preziosissimo perché contiene tutte le diciannove incisioni baldiniane, è stato inviato alla mostra dalla Biblioteca reale di Dresda. Sono esposte inoltre molte belle edizioni moderne riccamente illustrate di commentarii e di studii che si riferiscono a Dante e alle opere sue.

Il Codice diplomatico della Parte Guelfa.

Riportiamo qui il manifesto col quale G. L. Passerini annunzia questa importante publicazione, alla quale sta ora lavorando il dottor Umberto Dorini del regio Archivio di Stato di Firenze :

<< Nel periodo della storia di Firenze, che inter

cede fra il trionfo definitivo dei Guelfi dopo la battaglia di Benevento e il sorgere della potenza medicea, si svolge un dramma maraviglioso, in cui protagonista è il popolo stesso di questa fatale città, rôcca inespugnabile delle libertà comunali della penisola, fomite e luce della vita italiana di quel tempo, la sovrana potenza della quale è segnata nei secoli dai nomi fiorentini di Dante, di Giotto e di Francesco Petrarca.

« Per l'avanti il nostro Comune, pur forte e glorioso, non sovrasta in grazia di alcun peculiare splendore ad altri molti forti, e gloriosi del pari; dopo, la sua storia si riassume quasi tutta in quella di una geniale signoria cittadinesca, già da un secolo dissimulata sotto le forme republicane, quando giunse ad affermarsi in una vigorosa e munificente tirannide.

<< Se adunque è pur vero che ad ogni aspetto, ogni momento della storia di Firenze offra attrattive allo studioso, inspiratore di più forte amore è questo tempo, che vide le lotte del Popolo delle Arti e il trionfo di esso sopra i Magnati Guelfi; vide il formarsi di una aristocrazia mercantile alleata coll' altra baronale sotto il vessillo della Parte Guelfa, per opera della quale gli oppositori dell'una e dell'altra vengono perseguitati e banditi, e Dante muore in esilio e il Petrarca vi nasce; e vide in fine, in mezzo a guerre interne ed esterne e in uno strano avvilupparsi d'interessi publici e privati, una nuova democrazia osteggiata ed oppressa da nuovi oligarchi guelfi, che, fattisi ancóra una volta sacerdoti di quella terribile deità medioevale, la Parte, dall' altare di questa, racchiudente il tesoro dei loro privilegi politici, ritornavano a lanciare senza posa l'anatema sugli avversari, rendendoli col solo nome di Ghibellini stranieri nell'infelice patria comune.

<< Io mi propongo quindi di publicare una raccolta completa dei documenti che illustrano queste molteplici vicende, svolgentesi fra glorie e dolori, con un bagliore di fuoco e di sangue, intorno alla Società od Università dei Guelfi, che in Firenze ebbe uno sviluppo tutto speciale e giunse a tal grado di potenza da sovrapporsi allo Stato e quasi da impri

mergli il proprio moto; e confido che questa impresa non potrà non essere favorita dagli studiosi della nostra storia ed in genere da chiunque, secondo la tendenza della scienza moderna, si faccia a considerare sotto l'aspetto sociale quei grandi fatti, troppo spesso trattati per il passato con intenti solamente e prevalentemente estetici e letterarii.

<< Senza voler prestabilire alcun modo preciso all'edizione di questi numerosi e pregevoli documenti, che saranno coordinati mediante accurati indici cronologici e sistematici e riassunti e commentati largamente in una trattazione storica da publicarsi a parte, a guisa di prefazione, annunzio intanto che se ne incomincierà la stampa col famoso Libro del Chiodo, contenente, oltre varie altre carte, le condanne, fra le quali quella di Dante Alighieri, e le liste di prescrizione dei Ghibellini o presunti tali dall'anno 1268 in poi; tesoro di notizie e di nomi del quale non si sono dati finora che brevi e spesso errati estratti, cui gli studiosi debbono oggi forzatamente ricorrere.

<< Seguiranno quindi, nell' ordine che parrà migliore, gli Statuti Latini della Parte Gnelja dell'anno 1335, colle loro importanti aggiunte, messi a confronto con i successivi del 1420; le Provvisioni, le Consulte, i Carteggi, che si riferiscono all' organizzazione e all'azione della Parte Guelfa, alle sue relazioni col Comune di Firenze, colle Parti avverse della Città, colle Parti in genere degli altri Comuni e coi Potentati esterni; i documenti inoltre che danno luce sull'origine e sull'amministrazione delle sue ricchezze ; ed infine le leggi di cui si armarono i Capitani Guelfi per stabilire la loro tirannide, i provvedimenti che a difendersi da quelle si escogitarono dalla parte popolare, le accuse segrete e i processi piú importanti che ne derivarono, le ammonizioni pronunziate e le liste degli ammoniti; le liste ancóra dei riseduti negli uffizii della Parte stessa, ecc. ecc...».

A cosi nobile e arduo lavoro si è posto, come abbiam detto, l'archivista Umberto Dorini per incitamento e consiglio del Direttore del Giornale Dantesco che ne assumerà l'edizione; e l'opera, in due volumi in-4° di circa 250 pp. ciascuno impressi con sobria eleganza, sulla carta e coi tipi della nuova stampa muratoriana, dalla celebrata Officina Lapi in Città di Castello, uscirà in breve e sarà inviata a tutti coloro che ne avranno assunto presso il conte G. L. Passerini (Firenze, Piazza Cavour, 11) l'associazione obbligandosi al pagamento di L. 25.50 per ciascun volume, all'atto del ricevimento.

La sottoscrizione si chiuderà col 1o di maggio 1911, e le copie dell' opera (solamente 100) che saran poste in commercio, saran vendute al prezzo complessivo ed irreducibile di settanta lire.

Gli Scrittori d'Italia.

Sono già pubblicati alcuni volumi della grande raccolta ideata dal senatore Benedetto Croce e assunta

dalla coraggiosa Casa editrice Laterza e figli di Bari.
Diamo qui l'elenco de' volumi che recheranno le opere
di scrittori del Due e del Trecento, augurando alla
nobile impresa tutto il favore che pur si merita e di
cui il publico cólto italiano, pur troppo cosí restio
a comprar libri, - dovrebbe esserle largo.
Origini e secolo XIII.

Poesie latine dei secoli VIII-XIII (un volume).
Rimatori italiani in lingua provenzale.
Rimatori della Scuola siciliana.
GUITTONE D'AREZZO, Rime e Lettere.
Rimatori della Scuola siculo-toscana.

Rimatori del « Dolce stil novo » (secoli XIII e XIV).
DANTE ALIGHIERI, Opere.

Poeti giocosi e morali dei secoli XIII e XIV.
Canti religiosi dei secoli XIII e XIV (IACOPONE DA
TODI, ecc.: due volumi).

Laude drammatiche del Duecento e del Trecento (un

volume).

Poemetti allegorici dei secoli XIII e XIV (« Il Fiore », l'« Intelligenza», ecc.).

FRANCESCO Da Barberino, Documenti d'amore; Reggimento e costume di donna. BRUNETTO LATINI, Opere.

Cronache volgari del Duecento (un volume).

FRA SALIMBENE, Chronicon.

Il Novellino e altre Raccolte di Novelle del Duecento e del Trecento.

Leggende e romanzi cavallereschi in prosa volgare del Duecento (due volumi).

Scrittori dialettali dell'Italia superiore nel Duecento (tre volumi).

Storie e leggende classiche del Duecento.

Poesie popolari e popolareggianti dei secoli XIII e XIV (un volume).

MARCO POLO, Il milione.
Trattati di retorica dei secoli XI-XIII (due volumi).

Secolo XIV.

FRANCESCO PETRARCA, Opere.
GIOVANNI BOCCACCIO, Opere.
FRANCO SACCHETTI, Opere.

GIOVANNI SERCAMBI, Cronaca e Novelle.
ANTONIO PUCCI, Opere varie (due volumi).
Rimatori minori del Trecento (un volume).
FRANCESCO VANNOZZO, ANTONIO DA FERRARA, SIMONE
SERDINI, Rime (un volume).
CECCO D'ASCOLI, L'Acerba.
FAZIO DEGLI UBERTI, Opere.
Federico Frezzi, Il Quadriregio.

Poemetti meridionali del Duecento e del Trecento (un volume).

BUCCIO DI RANALLO, Opere varie (un volume).

Fiori morali e storici del Duecento e del Trecento (un volume).

ALBERTINO MUSSATO, Opere varie.

Diari, lettere e ricordanze famigliari del Trecento. Cronache minori del Trecento (due volumi). SCRIBASENATO, Frammenti di storia romana del secolo XIV.

Istorie Pistolesi.

DINO COMPAGNI, La Cronica e le Rime.

GIOVANNI, MATTEO e FILIPPO VILLANI, Cronache.
Viaggi del Trecento (un volume).

SER GIOVANNI FIORENTINO, Il Pecorone.
DOMENICO CAVALCA, Opere volgari.
GIORDANO DA RIVALTA, Prediche.

IACOPO PASSAVANTI, Specchio di vera penitenza.
GIOVANNI DOMINICI, Opere varie (un volume).
SANTA CATERINA DA SIENA, Lettere.

Lettere e narrazioni religiose del Trecento (due volumi). « Arti Poetiche » del Trecento.

Riparleremo di questi volumi a volta a volta che saranno publicati.

Nuove publicazioni.

Leo S. Olschki ha publicato (Stab. Giuntino, Firenze) un ricchissimo Catalogo di libri danteschi in vendita presso la sua libreria. Ne riparleremo.

La Società editrice « Dante Alighieri » di Albrighi e Segati ha publicato un notevole studio di Paride Chistoni su Simboli degli alberi e delle selve nella « Divina Commedia ».

Con buon pensiero la benemerita Casa editrice di G. Laterza e figli di Bari ha iniziata la publicazione dell' importante studio di Karl Vossler su la Divina Commedia, tradotta da Stefano Facini. Di questa publicazione sono uscite per ora la prima e la seconda parte del 1° volume, contenenti la storia dello svolgimento etico, politico, religioso e filosofico. Ci riserbiamo di dare più ampia notizia ai lettori dell' opera, quando la publicazione, che fa parte della Biblioteca di Cultura moderna, sarà compiuta.

Il prof. Antonino Giordano ha publicato (editrice la libreria di Ciro Piccirillo di Napoli) alcune sue giudiziose Spigolature dantesche.

Michele Scherillo (editore il Comm. Ulrico Hoepli) ha curato una nuova edizione della Vita nova di Dante nella Biblioteca classica Hoepliana.

✰ Antonio Messeri ed Achille Calzi, con la cooperazione dell' amico nostro dottor Camillo Rivalta, hanno affidato alle cure dell'editore di Faenza Edoardo dal Pozzo, che ha saputo dare una degna veste sobria ed elegante alla pregevole opera, il loro studio su Faenza nella storia e nell'arte. Il lavoro, importante sotto molti rispetti, interessa anche gli studiosi nostri. Ne riparleremo nel prossimo Bullettino bibliografico.

Gli editori Lattes e C. di Torino han dato alla luce un'interessantissimo studio sul Quadriregio di Federico Frezzi, dovuto al dottore Bartolo Gilardi. Della Collezione di Opuscoli danteschi inediti o rari diretta da G. L. Passerini, si son publicati,

come

avevamo annunziato, una lodevole raccolta di Saggi danteschi di Giuseppe Puccianti ed un'altra non meno importante di Minutaglie dantesche di G. L. Passerini. È ora alle stampe un altro volumetto contenente uno studio su la Divina Commedia del padre Giovanni Busnelli.

In edizione magnifica, e che veramente onora la moderna arte tipografica italiana, la Società tipografica editrice nazionale di Torino ha publicato la Vita nova di Dante Alighieri, illustrata dei gustosi quadri di Dante Gabriele Rossetti, della cui arte e del prerafaellismo parla Antonio Agresti in due nudriti studii, dei quali uno è la prefazione che aveva servito alle edizioni precedenti. Il volume, in carta a mano, si presenta al lettore con gusto antico e moderna eleganza, con le pagine stampate in rosso e in nero riccamente ornate di fregi e decorazioni, dovute al prof. R. Carlucci. M. de Rubeis ha curato l'impressione del bellissimo volume. Ne riparleremo.

Della graziosa ed elegantemente sobria raccolta chiamata Profili dell'editore prof. A. F. Formiggini di Modena, si è publicato il numero 13, di cui noi specialmente ci occupiamo perché dedicato a Guido Cavalcanti. Autore ne è Almerico Ribera. Del volumetto riparleremo piú largamente.

The Garden Inclosed, Being Certain fair Ensamples and Miracles of the Blessed Messer Saint Francis, è il titolo di un elegante volumetto (G. Cecchi e figlio, Firenze) che la coltissima signorina Mansfield publica pei tipi del Benelli di Firenze, in una sua diligente traduzione inglese, preceduta da un utile studio su i Fioretti di san Francesco. Per questa edizione dei capitoli aggiunti al mirabile libro, la Mansfield segue la lezione del manoscritto riccardiano che serví al Passerini per la sua stampa dei Fioretti (Firenze, Sansoni).

A cura della Società editoriale milanese esce in fascicoli separati la Divina Commedia, voltata in prosa dal prof. G. Castelli. Ne riparleremo a opera compiuta.

L'operosa ditta Virgilio Alterocca di Terni ci invia le sue pregevoli collezioni di cartoline dantesche, che veramente meritano la viva attenzione dei collezionisti. Una serie di 27 illustrazioni riproduce i disegni del Bigioli, un'altra in 6 quadri affigura i principali episodii della Vita nova, un'altra reca alcuni ritratti del Poeta e i quadri del Morchi, del Bertini, del De Bacci Venuti, ecc.; una quarta serie, infine, forse la più degna di nota, in 94 cartoline, i disegni, alcuni di molto altri di minore valore, che han servito ad illustrare per ogni Cantica e per ogni Canto la nota edizione della Divina Commedia, curata dall'Alinari di Firenze. Raccomandiamo, pel decoro della raccolta, una maggiore attenzione nella citazione di versi danteschi.

Una Galleria dantesca, che accoglierà in piccoli ed elegantissimi volumetti le figurazioni d' artisti che, dal secolo XV in poi, si sono inspirati a Dante, si sta iniziando pei tipi di Alfieri e Lacroix di Milano a cura di G. L. Passerini. Un primo volumetto, di prossima publicazione, conterrà le illustrazioni all' Inferno di Luigi Adamolli.

Lo stabilimento S. Lapi

di Città di Castello ci invia questa circolare, che di buon grado publichiamo :

<< Portiamo a conoscenza della S. V. che, a datare da oggi, in seguito alle risultanze dell'asta che ebbe luogo in questa Città il 19 gennaio 1911, debitamente omologate dal Tribunale di Perugia, l'esercizio della Casa editrice S. Lapi in Città di Castello, è stato assunto da una Società Anonima costituitasi il 20 detto mese a rogito del dott. E. Mannucci, e della quale essa ha affidato a noi sottoscritti la gestione.

<< Preghiamo la S. V. di prendere nota di ciò e di considerare, come legittimi, soltanto gli atti che portano la firma qui sotto segnata dell'Amministratore delegato sig. cav. prof. Silvio Serafini.

« L'intendimento nostro, nell' assumere l'esercizio della Casa Editrice S. Lapi in Città di Castello con Stabilimento tipografico, è stato sopratutto quello di conservare alla città, che l'ha vista nascere, una istituzione industriale che le procurò non piccoli vantaggi materiali e morali, e di restituirle quella vita e quella importanza per cui ebbe fama fra le migliori case editrici italiane.

<< Noi desideriamo riprendere e seguire tutte le migliori tradizioni industriali e commerciali del suo illustre fondatore comm. Scipione Lapi, e confidiamo che ci sarà facile, quando non ci venga meno la fiducia dei nostri clienti, conseguire il proposito nostro, tanto più che nessuno di noi è nuovo alla vita di questo Stabilimento. Il nostro Amministratore Delegato fu, come è noto, mentre il Lapi era vivo, parte principale nell'amministrazione dello Stabilimento, e venne dalla fiducia di lui designato esecutore testamentario delle sue ultime volontà.

<< Nella certezza che la S. V. vorrà onorarci dei suoi comandi, distintamente La riveriamo. I Consiglieri d'Amministrazione: Avv. Raffaello Ricci, prof. Silvio Serafini, prof. Pietro Tommasini-Mattiucci ».

1911

Tipografia Giuntina, diretta da L. Franceschini - Firenze, Via del Sole, 4.

G. L. Passerini, direttore - Leo S. Olschki, editore-proprietario-responsabile.

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