Slike stranica
PDF
ePub
[blocks in formation]

Niente di importante.

[ocr errors]

(4061) MASCETTA CARACCI LORENZO. Il « Cursus » ritmico, la critica dei testi medievali e l' « Epistolario di Dante Alighieri. (Ne La Bibl. degli studiosi, dic. 1910, p. 219).

Crede sieno da potersi ricever come autentiche tutte le epistole dantesche che hanno lo stesso cursus di quella, da tutti oramai ritenuta vera, all' Amico fiorentino. Tale conformità di cursus l' A. ritrova e se ne rallegra nella epistola scritta probabilmente da Dante nel nome dei Bianchi al cardinale da Prato. (4062)

[blocks in formation]

Silhouettes franciscaines de la « Divine Comédie ». (Nelle Etudes franc., ott. 1910, p. 140).

Pier Pettinagno (Purg.. XIII, 128) e Marzucco delli Scornigiani (Purg., VI, 18). (4063)

[blocks in formation]

(4067)

Ancóra l'Alpe che serra Lamagna sopra Tiralli». (Nell' Arch. per l'Alto Adige, IV, fasc. 1).

Tiralli (Inf., XX, 63) è l'antica contea del Tirolo, non il Tirolo qual è risultato dalla mescolanza di varie contrade secondo la costituzione austriaca. L'articolo è in opposizione ad obiezioni del Neugebaur. Cfr. Bull., no. 3563. (4068)

MCKENZIE KENNETH. The problem of the < Lonza» with an unpublished Text. (In Romanic Review, 1).

[blocks in formation]
[blocks in formation]
[ocr errors]

NOTIZIE

"Lectura Danctis „.

Del corso di letture dantesche che si è iniziato in Firenze il 14 decembre 1910 e si è chiuso con la illustrazione del Canto X del Paradiso il 30 di marzo, il Giornale dantesco (XVIII, 216) publicò a suo tempo, come di consueto, il programma, che per altro subi poi, nella sua attuazione, per circostanze non prevedute e non prevedibili, alcune variazioni. Siamo ora lieti di veder raccolta diligentemente la notizia di queste letture, con brevi resoconti per ciascuna di esse, nel periodico Luce e Amore (VIII, fasc. 1-6) dove è pur dato notizia di una conferenza di G. Donati nella Sala della « Lux et Ars» di Firenze su Il processo e la condanna di Dante (2 febbraio 1911), e della solenne adunanza nella quale la Crusca celebrò il 18 gennaio in Or San Michele il suo centenario glorioso.

"Dante fuori d'Italia

è il titolo di una lettura che Marco Besso, uno dei piú intelligenti bibliofili italiani e de' più caldi e cólti nostri dantofili, ha fatto, nel gennaio passato, al Collegio Romano.

Nei giorni consacrati alle memorie del Risorgimento nazionale, l'egregio uomo ha voluto che si rivolgesse il pensiero al padre Dante, che « suggellando con la sua incancellabile impronta » l'unità del linguaggio, preludeva mirabilmente all'unità della patria.

« L'initiation a commencé pour l'Amérique, la Russie et les peuples scandinaves... Le travail sera mené a bien et Dante achevera sa conquéte ».

Cosi chiudeva, mezzo secolo addietro, il Saint René Taillandier un suo notevole studio sulla letteratura dantesca in Europa. E la profezia si è avverata, al di là di ogni speranza.

L'America - ha osservato il comm. Marco Besso non solamente è entrata nell'agone, ma vi ha conquistato un tal posto, da rivaleggiare con la Germania che lo teneva incontrastato al tempo del re Giovanni di Sassonia; tanto che lo Scartazzini, ammirato per tale movimento, fu tratto ad esclamare con la

sua rude franchezza: « America, nuova Ravenna del grande poeta ! »

La Russia giustifica essa pure la previsione di allora, e ad essa si sono associate le altre nazioni slave: i popoli balcanici, via via che andavano acquistando la propria indipendenza, han tenuto quasi a titolo di onore di assicurare alle proprie letterature nascenti o risorgenti l'opera di Dante, voltata nei proprii idiomi. Né le nazioni scandinave sono da meno.

E si aggiunsero, occasionate in parte dalla celebrazione del sesto centenario di Dante, traduzioni olandesi, greche, ungheresi e quelle negli idiomi delle altre sorelle latine in Europa ed in America; abbiamo poi, in tempi più recenti, traduzioni in armeno, una traduzione fiamminga, gaelica, bulgara ed, ultime nel tempo, la traduzione croata e quella slovena, che è in corso di publicazione.

Infine, e non è più recente, una traduzione dell'Inferno, in lingua ebraica.

Questo diritto di cittadinanza, conferito spontaneamente da tante nazioni civili al nostro maggior poeta, The voice of ten silent centuries, - come lo chiamò Tommaso Carlyle, — può dirsi veramente un omaggio dovuto all'Alighieri, il quale giustamente fu chiamato «< il poeta dell'umanità ». E cosí l'ufficio di traduttore, che solitamente si assume da uomini oscuri ed ignoti, fu fatto proprio da un futuro Re di Sassonia, che dedicò al suo lavoro vénti e piú anni di studio, il quale, piú che le vicende fortunatamente tranquille del suo Regno, sarà ricordato dai posteri col suo nome letterario di Filalete; da uomini di Stato, di toga, di armi. da ministri di religione e di più religioni, da poeti di non dubbio né perituro valore, da uomini infine quasi di ogni professione e posizione sociale: medici, giuristi, professori, banchieri; da cattolici, ebrei, luterani ed ortodossi, illuminati tutti da una stessa luce, attratti tutti da un medesimo fascino. Ed infine, e dovevano a titolo di onore essere citate le prime, da non poche cultrici del nostro poeta, inglesi, tedesche, francesi, russe, rumene; alle quali dobbiamo pure dei notevoli studii letterari e svariate manifestazioni artistiche ispirate al culto di Dante.

Ed ora si hanno non meno di centosette traduzioni complete della Divina Commedia, uscite per le stampe in diciannove lingue, in confronto a ventitré traduzioni complete in quattro lingue, che si contavano nel 1856 quando Saint René Taillandier preconizzava la pacifica conquista.

[ocr errors]

Il conferenziere passò quindi all' iconografia dantesca, dividendola in quattro naturali raggruppamenti: ritratti che raffigurano il Poeta; monumenti dedicati alla sua memoria; opere d'invenzione allegorica ; illustrazioni delle opere dell'Alighieri. Infine enumerò i monumenti di Dante esistenti all'estero (Parigi, Dresda, Madrid, ecc.), le pitture in cui il divino poeta è raffigurato, le illustrazioni della Commedia.

Concludendo, il Besso si domanda se questo movimento d'ispirazione dantesca in tutte le arti sia per esaurirsi. È facile rispondere, come augura e spera egli stesso, che ciò non è, poichè tutto dimostra come la Commedia sia una miniera inesauribile per pittori, scultori, musicisti, nello stesso modo e forse più che Shakespeare.

Un frammento di Codice della " Commedia 99.

Il prof. dott. Augusto Corradi ha scoperto recentemente, nell'Archivio del Comune di Nonantola, alcuni frammenti membranacei di un manoscritto della Divina Commedia. Parecchi anni or sono vennero tolte da alcuni registri vecchi del Comune le coperte in pergamena da cui erano protetti e messe da parte perché alcune contenevano dei frammenti di antiche scritture. Il Corradi, studiando su quelle pergamene, ne trovò due o tre che danno i seguenti frammenti della Divina Cammedia: Inferno: Canti IV, V, VI, XXII, XXIII, XXV, XXVI; Purgatorio: I (per intero), II, IX (quasi per intero); Paradiso: XXII, XXIII (per intero), XXIV (quasi per intero).

I frammenti del codice sono della fine del XIV secolo in scrittura gotica. Aí Canti precedono gli argomenti in latino e le iniziali di ogni Canto sono miniate. Circa il codice, di cui questi frammenti furono parte, il prof. Corradi crede che possa essere appartenuto a qualcuno di quegli Alighieri, che veri o no parenti di Dante, furono per molti anni giudici del celebre monastero di Nonantola. Può darsi che sia cosí; e può anche darsi che seguitando con ardore a cercare nelle altre pergamene, egli scopra altri frammenti e magari il documento inoppugnabile che avvalori la sua congettura. Ma perché non può anche ritenersi come probabile che il codice appartenesse a qualche studioso del primo periodo del Rinascimento, quando la famosa abbazia di Nonantola raccoglieva studiosi del piú puro classicismo?

[merged small][ocr errors][merged small]

è se non un calco condotto sopra una scultura dell'ultimo quattrocento, ma, ad ogni modo, preziosa, perché probabilmente riproduce una testa già collocata in Ravenna sul sepolcro del Poeta, scolpita dalla mano di Tullio Lombardo, è stata in questi giorni donata dal senatore Alessandro D'Ancona, che n'era il fortunato possessore, al Sindaco di Firenze. Nel Marzocco del 30 aprile vediamo la relazione con la quale l'illustre donatore ha voluto accompagnare al Comune la nobile offerta.

Giubileo di cultura

è piaciuto a' compilatori di intitolare un fascicoletto, stampato su quella solita detestabile carta lucida, che dicono americana, dalla tip. Cooperativa di Firenze (Nerbini, editore) nella occasione della deposizione della prima pietra dell'erigendo palagio della Biblioteca nazionale, l' 8 di maggio 1911. Vi si ragiona, con garbo e chiarezza, del grande istituto fiorentino e del suo glorioso fondatore Antonio Magliabechi, e tra i cimelii che la Biblioteca possiede vi si ricorda la Divina Commedia col commento landiniano, stampata a Firenze nel 1481. Questo esemplare, del quale è qui riprodotta la prima pagina, è come si sa quello di dedica, impresso su pergamena, che il Landino volle offerto alla Republica di Firenze. Ma non è questo l'unico cimelio dantesco che la Nazionale fiorentina possiede e la Direzione di quell' istituto si renderebbe benemerita di Dante e dell' Italia, se, -accogliendo un nostro antico vóto, si decidesse a compilare quel compiuto catalogo di manoscritti e libri di argomento dantesco de' quali essa è doviziosamente provvista. Ne risulterebbe una collezione di manoscritti e di edizioni dantesche e di opere intorno al Poeta maravigliosa: e si sfaterebbe cosi l'opinione di molti, i quali credono e asseriscono che la prima e più ricca Biblioteca dantesca è quella che Willard Fiske donò alla Biblioteca dell' Università di Ithaca, descritta ne' due grossi e ben compilati volumi di Teodoro Koch.

Dante a Dublino.

Col nome di The Dante Society of Ireland si è fondata a Dublino, circa due anni or sono, una associazione col proposito di promuovere, oltre che il culto di Dante in Irlanda, anche la conoscenza dell' arte e della letteratura italiana in generale. Ora sappiamo che l'esito della impresa ha sorpassato ogni aspettativa; si che ne va tributata la dovuta lode al conte Lorenzo Salazar, Console generale d'Italia in Irlanda, il quale appunto fu il promotore e l'anima di quell' impresa, non certamente semplice e di facile attuazione. Dante a Parigi.

Sotto il titolo: « Le Dante commenté par une femme », l'Excelsior del 14 marzo 1911 recava questa notizia :

<< La grande salle des Conférences de l'Institut catholique de Paris ne manque pas de gravité. Ses murs sont clairs et hauts. Pour les orner, il n'y a guère qu'un Christ, les bras étendus sur la croix; une Jeanne d'Arc, les mains croisées sur la poitrine, et un portrait du Pape, avec, sur les épaules, un grand manteau rouge aux plis flottants. L'auditoire est assis sur des chaises ou sur des bancs de chapelle. Mlle. André, encore qu'elle ait dit avoir une certaine timidité, ne sembla pas trop émue par la majesté du lieu. Très simple, très modeste, très douce, en robe noire, avec un chapeau garni de roses, les mains gantées de blanc, elle suivit Mgr. Baudrillart, recteur de l'Institut catholique, qui la précéda sur l'estrade. Elle écouta ensouriant les souhaits de bienvenue que celui-ci lui adressa. Et quand le Prélat l'eut invitée à prendre la parole, en servante obéissante elle commença....

« C'est qu'il était permis à Mlle. André d'être timide! Elle est la première femme admis à l'honneur de professer à l'Institut catholique de Paris. Il y a deux ans, Mme. Lucie Félix-Faure-Goyau fit une conférence en ce même Institut, mais ce ne fut qu'une conférence! Mlle. André doit faire tout un cours sur le Dante. A vrai dire, ses leçons dans le projet primitif étaient destinées aux seules jeunes filles. Elle ne s'explique pas exactement comment elles se trouvent maintenant publiques. Mais hier son auditoire fut composé de dames nombreuses, de rares étudiants et de quelques prêtres.

<< Mlle. André tient à ce qu'il n'y ait sur son compte aucun malentendu. Elle s'en expliqua au début de son premier cours. Elle professe, parce qu'on le lui a demandé. Le féminisme ne remporte pas, avec elle, une nouvelle victoire. Le seul féminisme dont elle soit partisan est celui de la fourmi qui prêche l'ordre et l'économie.

« Et elle aborda l'étude du Dante. Elle commença par exposer les phases de sa vie. Elle le fit avec la simplicité qui accompagne chacun de ses actes, mais l'ingéniosité de ses pensées et son érudition certaine furent très goûtées. Lorsqu'elle aura terminé ces cours préparatoirés, elle donnera lecture de la Divine Comédie. Pour cette année, elle bornera ses commentaires à l'Enfer. Et Mgr. Baudrillart, qui était assis à sa droite, ne dissimulait point sa satisfaction lorsqu'elle exprimait un jugement comme celui-ci : Dante peut être l'un des remèdes les plus efficaces contre le matérialisme contemporain. »

Una "Casa di Dante, a Jersey.

Un nuovo tipo di monumento a Dante è quello che si ammira da poco a Jersey City, nella contea di Hudson (Stati Uniti). Esiste colà - per chi non lo sapesse una numerosissima colonia italiana, che però, a somiglianza di quanto ormai è stato divulgato dappertutto, specialmente da Enrico Ferri e da Enrico Corradini, viveva

[ocr errors]

disgregata, piena di indifferenza per ogni idealità, compresa, s' intende, quella di patria, non di altro occupantesi e preoccupantesi che del lavoro materiale, volto all'unico fine di ammassare il tradizionale peculio, che darà poi il modo di passare alla meno peggio gli ultimi anni di un'esistenza sicura ma oscura, giammai scaldata e sorrisa da un sol raggio di pensiero e di visione spirituale. Ora capitò in Jersey City un «< colono latino », il modesto quanto valente medico Luigi Pezzè, spirito generoso ed entusiasta d'apostolo, il quale, con tenacia di propositi, coll'ardore del suo ingegno vivo e operoso, con la abnegazione che sol può apprezzare chi si sia trovato a vivere qualche tempo all'estero in contatto coi nostri emigranti, riuscí a scuotere quella massa inerte, e, coadiuvato poi dalle prime reclute a cui aveva comunicato il suo fuoco sacro, ad istituire un Comitato della Società « Dante Alighieri », legalmente riconosciuto nel novembre del 1909, e forte oggi di un ragguardevole numero di soci, tra ordinarii e perpetui, e di un capitale di oltre 6000 dollari. Ormai si era ricchi. Che farne di questi quattrini? Qualcuno propose: Erigiamo un monumento a Dante; e l'idea fu áccolta súbito col massimo favore, e attuata con mirabile sollecitudine, tanto che l'anno passato si è potuto inaugurare il monumento. Il quale, e qui sta un de' maggiori meriti de' suoi zelatori, non è, fortunatamente, una delle solite statue in piedi, o sedute, né di marmo, né di bronzo, né di granito; è di volgarissima muratura: è una casa. Precisamente; una casa, nella quale il Comitato lasciando, una buona volta, li sassi alle montagne, - ha investito tutto il suo attuale patrimonio, e che è stata battezzata La Casa di Dante. In essa, sotto il genio protettore del Poeta, si legge e si commenta publicamente il Poema, già vi comincia a funzionare una biblioteca; vi si fanno conferenze e letture volte a promuovere e a tutelare o diffondere la lingua e la cultura italiana, ed a tenere alto il prestigio nazionale e vivo lo spirito d'italianità, istruendo i connazionali nella lingua, nelle istituzioni, nella storia della terra d'adozione, e cosí via via. In fine un monumento che vorremmo veder presto imitato spesso, e non solamente in America.

Cataloghi danteschi.

Ai bibliofili e ai collettori di libri danteschi abbiam segnalato (Giorn. dant., XIX, 55) la magnifica raccolta dell' Olschki. Ricordiamo ora, con lode, il bel catalogo segnato col no 33, della libreria P. M. Barnard di Manchester: Italy and the Italian Cities, including Aldine Presse and Dante Literature.

Gara nazionale di lettura in lingua italiana.

È bandita in Livorno, per cura del Collegio Dante Alighieri, una gara nazionale di lettura in lingua italiana, che si svolgerà prossimamente.

Tutti possono concorrervi, qualunque ne sia l'età, il sesso e il grado di cultura. Il concorrente dovrà leggere una prosa o una poesia di autori italiani antichi e moderni a piacere, nelle quali sia preparato, e una prosa o una poesia a piacere della Commissione. I vóti saranno dati sulla « voce », sulla << pronunzia » e sull'« espressione », tenendo conto sopratutto della naturalezza, in modo che la lettura appaia un discorso vivo e spontaneo, non una vieta declamazione.

Il regio Commissario della gara è l'illustre Giovanni Marradi, e la Presidenza tecnica è affidata al cav. Luigi Rasi, direttore della regia Scuola di recitazione di Firenze.

Sono stabiliti alcuni premii, pei quali contribuisce il Ministero dell' Istruzione publica, il Municipio di Livorno e altri Enti, e verranno assegnati a coloro fra i concorrenti che, a giudizio della Commissione, saranno riusciti migliori. La premiazione verrà fatta qualche giorno dopo la gara.

Tutti quanti i lettori giudicati idonei, anche se non vincitori dei premii, riceveranno indistintamente uno speciale diploma, che sarà documento non trascurabile per le aspirazioni ad uffici di carattere intellettuale, ed in particolar modo artistico e didattico.

Ciascun concorrente riceverà a domicilio l'invito per le prove, e il resultato del concorso, che sarà anche publicato nei principali giornali d' Italia. Per concorrere è necessario fare una domanda in carta libera, indicando esattamente il domicilio, e la Prosa e la Poesia che s' intende di presentare, aggiungendo tre lire, come tassa d'iscrizione. Questa tassa sarà restituita se il concorrente vorrà ritirarsi.

Il termine per l'invio delle domande non è ancora fissato; ma è bene che tutti coloro, che intendono di prendere parte alla gara si affrettino a far la domanda e chiedere gli opportuni schiarimenti al direttore del Collegio Dante Alighieri, prof. Augusto Liverani.

Nuove publicazioni.

Del Codice diplomatico dantesco si sono publicate, con la solita cura e magnificenza, le dispense

dalla 11a alla 14a, con i documenti risguardanti le Condizioni economiche degli Alighieri. È ora in preparazione la 15a con i documenti che si riferiscono alla Gemma Donati, la moglie di Dante.

La leggenda di Dante: motti, facezie e tradizioni dei secoli XIV-XIX è il titolo di un libretto publicato nella collezione degli Scrittori nostri dall'editore R. Carabba di Lanciano, per cura e con introduzione di G. Papini. Ne daremo prossimamente più larga notizia.

G. L. Passerini ha publicato, con buon pensiero, una elegante riproduzione delle Figurazioni all'Inferno di Dante che Luigi Adamolli ideò, disegnò ed in parte incise per l'edizione fiorentina detta dell'« Àncora », degli anni 1817-18 e 19 dedicata al Canova.

Con questo volumetto, stampato nelle officine Alfieri e Lacroix di Milano con molto gusto e con molta precisione e nitidezza, e dedicato alla « Maestà di Margherita di Savoia, prima Regina d'Italia», il Passerini ha iniziato una sua pregevole Galleria dantesca che si propone di raccogliere in volumetti eleganti e di tenue prezzo le opere dei principali artisti che in ogni tempo, dal secolo XIV in poi, trassero ispirazione dalla Divina Commedia o dalle altre opere dell'Alighieri.

Le figurazioni dell'Adamolli, che ora tornano alla luce, al tempo della loro prima comparsa ebbero grande fortuna, non certamente ingiustificata ad onta di qualche innegabile difetto; infatti l'Adamolli trasse buon partito specialmente dalle riproduzioni del nudo, sí che i suoi disegni non mancano di offrire una vivace, se non sempre esatta interpretazione dei versi danteschi, e benché, veramente, di gusto qualche volta un po' accademico, hanno indubbiamente una notevole importanza per la storia dell'iconografia dantesca.

Una buona raccolta di libri danteschi, provenienti dalle collezioni di Henry Clark Barlow, di James Morris, di F. D. Mocatta e di Whitley Stokes, è descritta da R. W. Cambers in un bel volume intitolato Catalogue of the Dante Colletion in the Library of University College London, with a note on the correspondence of H. C. Barlow (Oxford, 1910).

1911

Tipografia Giuntina, diretta da L. Franceschini - Firenze, Via del Sole, 4.

G. L. Passerini, direttore Leo S. Olschki, editore-proprietario-responsabile.

[ocr errors]
« PrethodnaNastavi »