La divina commedia, Opseg 2Presso L. Ciardetti, 1826 |
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Adrasto amore Angeli anime antipurgatorio Aragona ARGOMENTO Arno assai avea balzo Beati Beatrice bella buon canto carro ch'a ch'è ch'io chiama Chiesa ciascun cielo colla colui convien corpo costui d'Aquino Daniello Dante dice dicea dietro dimanda divina dolce donna dritta duca empireo equatore erano essendo Eunoè fece figliuolo Filippo il Bello fiume fummo gente Gerusalemme gira girone giustizia grido Grifon guarda Guido Inferno intende Ismene l'altro l'Angelo l'anima Land Landino Latona luogo maestro maraviglia Matelda mente mezzo mondo monte morte mostra Naiadi notte occhi omai Ovid parea parla parole passo peccato piangere piè poco Poeta Poscia prego pria purga Purgatorio quei quivi raggi ragione rispose s'io salire santa senso senti sette sette peccati capitali sovra spiega spirito spirto Stazio stelle superbia Talamone terra Tomo tosto veder Vedi veggio Vellut Vellutello venir verso vidi Virgilio virtù volse volte vuol dire
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Stranica 6 - Vidi presso di me un veglio solo Degno di tanta reverenza in vista , Che più non dee a padre alcun figliuolo. Lunga la barba e di pel bianco mista Portava a' suoi capegli simigliante De' quai cadeva al petto doppia lista.
Stranica 308 - Ti scaldi, s' i' vo' credere a' sembianti, Che soglion esser testimon del cuore, Vegnati voglia di trarreti avanti, Diss' io a lei, verso questa riviera, Tanto ch' io possa intender che tu canti. Tu mi fai rimembrar, dove e qual era Proserpina nel tempo, che perdette La madre lei, ed ella primavera. Come si volge, con le piante strette A terra ed intra se, donna che balli, E piede innanzi piede a pena mette, Volsesi in su
Stranica 330 - Io vidi già nel cominciar del giorno La parte orientai tutta rosata, E l'altro ciel di bel sereno adorno, E la faccia del Sol nascere ombrata, Sì che per temperanza di vapori...
Stranica 337 - Sì tosto come in su la soglia fui Di mia seconda etade, e mutai vita, Questi si tolse a me, e diessi altrui. Quando di carne a spirto era salita, E bellezza e virtù cresciuta m'era, Fu...
Stranica 62 - E l' un l' altro abbracciava. Ahi serva Italia, di dolore ostello, Nave senza nocchiero in gran tempesta, Non donna di provincie, ma bordello! Quell' anima gentil fu così presta, Sol per lo dolce suon della sua terra, Di fare al cittadin suo quivi festa; Ed ora in te non stanno senza guerra Li vivi tuoi, e I'un l'altro si rode Di quei che un muro ed una fossa serra.
Stranica 74 - Come dal suo maggiore è vinto '1 meno. Non avea pur natura ivi dipinto, Ma di soavità di mille odori Vi facea un incognito indistinto. Salve regina, in sul verde e 'n su...
Stranica 242 - Torna giustizia, e primo tempo umano, E progenie discende dal ciel nuova.' Per te poeta fui, per te cristiano ; Ma perché veggi me' ciò eh' i' disegno, A colorar distenderò la mano.
Stranica 304 - Fuor sei dell' erte vie, fuor sei dell" arte. Vedi là il sol che in fronte ti riluce ; Vedi l'erbetta, i fiori e gli arbuscelli, Che qui la terra sol da sé produce. Mentre che vegnan lieti gli occhi belli Che, lagrimando, a te venir mi fenno, Seder ti puoi e puoi andar tra elli. Non aspettar mio dir più, né mio cenno: Libero, dritto e sano è tuo arbitrio, E fallo fora non fare a suo senno ; Per eh' io te sopra te corono e mitrio.
Stranica 54 - Arno, e sciolse al mio petto la croce, Ch' io fei di me, quando 'l dolor mi vinse : Voltommi per le ripe , e per lo fondo , Poi di sua preda mi coperse , e cinse.
Stranica 28 - Come le pecorelle escon del chiuso Ad una, a due, a tre, e l'altre stanno / Timidette atterrando l'occhio e '1 muso, E ciò che fa la prima, e l'altre fanno, Addossandosi a lei s'ella s'arresta, Semplici e quete, e lo...