Parnaso italiano ovvero Raccolta de'poeti classici italiani [ed. by A. Rubbi] 56 tom, Opseg 41784 |
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Stranica 21
... veder tutto , Mestier non era partorir Maria : E disiar vedeste senza frutto Tai , che sarebbe lor disio quetato , Ch ' eternalmente è dato lor per lútto : I ' dico d ' Aristotile e di Plato , E di molti altri e qui chinò la fronte , E ...
... veder tutto , Mestier non era partorir Maria : E disiar vedeste senza frutto Tai , che sarebbe lor disio quetato , Ch ' eternalmente è dato lor per lútto : I ' dico d ' Aristotile e di Plato , E di molti altri e qui chinò la fronte , E ...
Stranica 32
... 1 corpo di costui è vera carne . Se per veder la sua ombra restaro ; Com ' io avviso ; assai è lor risposto Faccianli onore : ed esser può lor caro Vapori accesi non vidio si tosto Di prima notte mai 32 DEL PURGATORIO.
... 1 corpo di costui è vera carne . Se per veder la sua ombra restaro ; Com ' io avviso ; assai è lor risposto Faccianli onore : ed esser può lor caro Vapori accesi non vidio si tosto Di prima notte mai 32 DEL PURGATORIO.
Stranica 33
... veder n'accuora Ed io perchè ne ' vostri visi guati , Non riconosco alcun : ma s'a voi piace Cosa ch'i ' possa , spiriti ben nati , Voi dite , ed io farò per quella pace Che dietro a ' piedi di sì fatta guida Di mondo in mondo cercar mi ...
... veder n'accuora Ed io perchè ne ' vostri visi guati , Non riconosco alcun : ma s'a voi piace Cosa ch'i ' possa , spiriti ben nati , Voi dite , ed io farò per quella pace Che dietro a ' piedi di sì fatta guida Di mondo in mondo cercar mi ...
Stranica 41
... veder la tua Roma che piagne Vedova , sola , e di e notte chiama : Cesare mio , perchè non m'accompagne ? Vieni a veder la gente quanto s'ama : E se nulla di noi pietà ti muove , A vergognar ti vien de la tua fama . E se licito m'è , o ...
... veder la tua Roma che piagne Vedova , sola , e di e notte chiama : Cesare mio , perchè non m'accompagne ? Vieni a veder la gente quanto s'ama : E se nulla di noi pietà ti muove , A vergognar ti vien de la tua fama . E se licito m'è , o ...
Stranica 45
... veder l'alto sol che tu disiri , E che fu tardi da me conosciuto . Luogo è là giù non tristo da martiri , Ma di tenebre solo , ove i lamenti Non suonan come guai , ma son sospiri . Quivi sto io co ' parvoli innocenti • Da ' denti morsi ...
... veder l'alto sol che tu disiri , E che fu tardi da me conosciuto . Luogo è là giù non tristo da martiri , Ma di tenebre solo , ove i lamenti Non suonan come guai , ma son sospiri . Quivi sto io co ' parvoli innocenti • Da ' denti morsi ...
Uobičajeni izrazi i fraze
ACRO alcun Aldobrandesco altrui amor Angeli anima appresso Aragona Arno avea Barbagia Beati Beatrice buon Campagnatico CANTO carro Casentino ch'a ch'è ch'i che'l chiama Dante Chiaveri ciascun ciel color colui cominciò convien costui dicea dico dietro diletto dimanda dinanzi disio diss dolce donna dritta Drizza duca Ellesponto esso Eunoè fece Federigo figliuolo figuratamente Fiordaliso fiume fummo gente giro grido Grifon guarda innanzi l'aer l'altro l'anima l'ombra l'uno lagrime latina lume luogo maraviglia mente monte morte Mostrava nome nuovo occhj omai ovra Papa Bonifacio VIII parea parlar parole passi peccato petto piangendo pianta Piccarda picciola piè Piramo poco poeta pogna Poscia prego pria puote quinci Quivi raggi ragion rima rispose ruota salire santa sanza scemo senti Signore Sordello sovra spirto Stazio suso sustantivo Tebe terra tosto uomo varchi veder vedi veggio venir vidi Virgilio virtù viso vista volge volsi
Popularni odlomci
Stranica 40 - Ahi serva Italia, di dolore ostello, Nave senza nocchiero in gran tempesta, Non donna di provincie, ma bordello! Quell...
Stranica 127 - Italia e, per ammenda, vittima fé di Curradino; e poi ripinse al ciel Tommaso, per ammenda. Tempo vegg' io, non molto dopo ancoi, che tragge un altro Carlo fuor di Francia, per far conoscer meglio e sé e
Stranica 110 - Ben diretto, e ne' secondi se stesso misura, esser non può cagion di mal diletto; ma quando al mal si torce, o con più cura o con men che non dee corre nel bene, contra '1 fattore adopra sua fattura.
Stranica 8 - Vidi presso di me un veglio solo Degno di tanta reverenza in vista , Che più non dee a padre alcun figliuolo. Lunga la barba e di pel bianco mista Portava a' suoi capegli simigliante De' quai cadeva al petto doppia lista.
Stranica 55 - A' miei portai l' amor che qui raffina. O, dissi lui, per li vostri paesi Giammai non fui; ma dove si dimora Per tutta Europa, ch
Stranica 17 - Amor che nella mente mi ragiona, Cominciò egli allor sì dolcemente, Che la dolcezza ancor dentro mi suona. Lo mio Maestro, ed io, e quella gente Ch' eran con lui, parevan sì contenti, Come a nessun toccasse altro la mente.
Stranica 32 - Se per veder la sua ombra restaro, com' io avviso, assai è lor risposto: fàccianli onore, ed esser può lor caro." Vapori accesi non vid' io sì tosto di prima notte mai fender sereno, né, sol calando, nuvole d'agosto, che color non tornasser suso in meno; e, giunti là, con li altri a noi dier volta, come schiera che scorre sanza freno.
Stranica 13 - 1 sole a l'orizzonte giunto lo cui meridian cerchio coverchia Jerusalem col suo più alto punto; e la notte, che opposita a lui cerchia, uscia di Gange fuor con le Bilance, che le caggion di man quando soverchia; sì che le bianche e le vermiglie guance, là dov' i' era, de la bella Aurora per troppa etate divenivan rance.
Stranica 42 - S' io dico ver, 1' effetto nol nasconde. Atene e Lacedemona, che fenno L' antiche leggi, e furon sì civili, Fecero al viver bene un picciol cenno Verso di te che fai tanto sottili Provvedimenti, che a mezzo novembre Non giunge quel che tu d
Stranica 56 - Titone antico già s'imbiancava al balco d'oriente, fuor de le braccia del suo dolce amico; di gemme la sua fronte era lucente, poste in figura del freddo animale che con la coda percuote la gente; e la notte de...