La divina commedia, Opseg 2Ciardetti, 1830 |
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Accademici della Crusca Accenna adoprato adunque alcuni anime Antald antichi apocope appella Beatrice Biagioli buon Caet cagione canto carro catacresi ch'è ch'io chè Chig chiosa cielo codd codice colla Comentatori comune cotal credere Daniello Dante detto dice diverse dalla Nidobeatina divina donna ellissi enallage esempj essendo esso Eunoè figliuolo Filippo il Bello gente Gesù Cristo girone grazia della rima imperocchè intendi invece l'altre ediz l'altre edizioni l'anima l'Anonimo l'Antald l'edizioni diverse Landino latino legge lezione Lombardi lume luogo medesimo mente monte Nidob Nidobeatina notte occhi parlare parole Partic particella passo peccato perocchè Poeta Poggiali Portirelli Postill pure Purg Purgatorio quivi quod segg seguito senso significato spiega Stazio Torelli tosto vale Vedi Cinon Vedi il Vocab Vedi il Vocabolario veggio Vellutello Venturi verbo verso Virgilio virtù Vocabolario della Crusca VOLPI vuol dire zione כג
Popularni odlomci
Stranica 347 - Esce di mano a Lui , che la vagheggia Prima che sia, a guisa di fanciulla Che piangendo e ridendo pargoleggia, L'anima semplicetta che sa nulla; Salvo che, mossa da lieto fattore, Volentier torna a ciò che la trastulla.
Stranica 192 - Titone antico già s'imbiancava al balco d'oriente, fuor delle braccia del suo dolce amico; di gemme la sua fronte era lucente, poste in figura del freddo animale che con la coda percuote la gente; e la notte de...
Stranica 380 - Che è moto spiritale, e mai non posa Fin che la cosa amata il fa gioire. Or ti puote apparer quant...
Stranica 713 - Sì tosto come in su la soglia fui Di mia seconda etade, e mutai vita, Questi si tolse a me, e diessi altrui. Quando di carne a spirto era salita, E bellezza e virtù cresciuta m'era, Fu...
Stranica 779 - Già si solea con le spade far guerra; ma or si fa togliendo or qui or quivi lo pan che '1 pio Padre a nessun serra.
Stranica 143 - Non per far, ma per non fare ho perduto ' Di veder l' alto Sol che tu disiri E che fu tardi per me conosciuto. Luogo è laggiù non tristo da martiri Ma di tenebre solo, ove i lamenti Non suonan come guai, ma son sospiri: Quivi sto io co' parvoli innocenti Dai denti morsi della morte avante Che fosser dell
Stranica 50 - Lo mio maestro e io e quella gente ch'eran con lui parevan si contenti, come a nessun toccasse altro la mente. Noi eravam tutti fissi e attenti a le sue note; ed ecco il veglio onesto gridando: « Che è ciò, spiriti lenti? qual negligenza, quale stare è questo? correte al monte a spogliarvi lo scoglio ch'esser non lascia a voi Dio manifesto...
Stranica 760 - Però in pro del mondo che mal vive , Al carro tieni or gli occhi, e quel che vedi, Ritornato di là, fa che tu scrive. Così Beatrice : ed io che tutto a' piedi De' suoi comandamenti era devoto , La mente e gli occhi ov
Stranica 351 - l pastor che precede, Ruminar può, ma non ha l'unghie fesse. Per che la gente , che sua guida vede Pure a quel ben ferire , ond' ella è ghiotta , Di quel si pasce , e più oltre non chiede. Ben puoi veder che la mala condotta È la cagion che '1 mondo ha fatto reo , E non natura che in voi sia corrotta.
Stranica 246 - Oh vana gloria de l'umane posse! com' poco verde in su la cima dura, se non è giunta da l'etati grosse! Credette Cimabue ne la pittura tener lo campo, e ora ha Ciotto il grido, sì che la fama di colui è scura. Così ha tolto l'uno a l'altro Guido la gloria de la lingua; e forse è nato chi l'uno e l'altro caccerà del nido.