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suoi genitori in Venezia a progredire nel corso de' studii, che eseguì felicemente sotto la disciplina del celebre Giovanni Battista Egnazio. Pervenuto all'età di anni 17 pensava di entrare in qualche monastero

« sapranno mai, perché egli stesso li avrà gelosa« mente nascosti. Non dissimulò però d'esser raguseo « coi suoi nazionali in più occasioni: anzi cercò di « esser riconosciuto come tale, e di dedicare qual« che suo libro al Senato. Il che non avendo po« tuto ottennere, procurò di nascosto di far pene<< trare le sue opere in Ragusa; ma accortosene il pio e sorvegliante senato, dopo averle fatte pub«blicamente abbrucciare per mano del boja trovò << il modo d'imporgli silenzio, e di farlo desistere << da ogni ulteriore intrapresa. >>

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Senza derogare minimamente alla stima che io professo ai dotti padre Appendini, e dottor Stulli . mi permetteranno di non poter convenire con essi sopra le loro esposizioni intorno la patria di Mallia Flaccio, e quindi per semplice argomento di buona critica, e di storica verità, farò ad essi alcune osservazioni.

1. Il Boissardo era contemporaneo del Francovich, e perciò autore che doveva essere pienamente istruito non solo della patria, ma delle circostanze tutte che riguardavano le gesta del Flaccio; ed egli

per dedicarsi più commodamente al suo gusto per lo studio; ma stornato da un suo parente (creduto suo zio materno) Baldo Lupatini provinciale de' minori conventuali, per di lui consiglio passò in Germania ad ap

di fatto ne dà il nome, i congiunti, la patria, il giorno, mese, ed anno e morte colle più minute circostanze. Il Bucholcer nella sua Cronologia impressa a Gorlitz 1599, lo fa pure albonese dicendo: Verum et integrum nomen ego certis auctoribus cognovi esse tale. Matthias Francovitzius, cognomento Flaccius, gente Illyricus, patria albonensis.

2. Indica con precisione il padre Andrea, la madre Lucia, il zio Baldo (ossia Ubaldo) coi caratteri di questi soggetti di nobiltà nei genitori, e di professione claustrale, e dignità di Provinciale nel zio. Queste famiglie sono ancora al giorno d'oggi sussistenti in Albona, cioè le nobili Francovich e Luciani, e l'altra pure Lupatini: e queste famiglie sono antichissime in Albona. Nel 1434 dalla Luciani congiunta colla Lupatini fu eretto e dottato il convento de' minori conventuali di Albona, unico di quella città, ed in quel convento si fece claustrale il frate Ubaldo Lupatino zio di Flaccio. Dai registri parrocchiali, e communali consta essere morto colle armi alla mano Baldo Lupatino, giudice comunale, nell'occasione che nel 1599 gli Uscocchi diedero l'as

prendere la teologia nell'accademia di Basilea (ove faceva radice la sètta luterana ). Baldo Lupatini frattanto accusato di eresia luterana, dopo sofferta la carcere per il corso di anni 20, fu annegato nel mare.

salto ad Albona; e questo Ubaldo sarà stato nipote del provinciale Ubaldo Lupatino carcerato in Venezia, e non a Ragusi, e poscia miseramente morto in Venezia, e non a Ragusi, vittima dei proprj

errori.

3. Il Boissardo nomina pure il precettore ch'ebbe in Albona l'Ascerio, il passaggio a Venezia e l'istruzione avuta colà alla scuola dell' Egnazio; e la circostanza del zio Lupatini che lo persuase all'età di 17 anni a passare in Germania.

4. Nella villa Cugn, o Dubrova di Albona sino ai nostri giorni si è conservato il nome di Flacciera Gniva, cioè campo di Flaccio ad un terreno, che si dice essere stato di proprietà ereditaria di Flaccio, ed annesso alle terre appartenenti alla famiglia Francovich.

5. Non è presumibile che il Flaccio avesse potuto dare ad intendere di essere nato in Albona, ed aveva indicati con tutta precisione i di lui genitori e congiunti, se nato fosse a Giunchello presso Ragusa; poichè sarebbe stato convinto di mendacia, e trattato da impostore da' suoi emoli e nemici, che

Mattia Flaccio in Basilea fu accolto in casa da Simone Grineo, che gli fu precettore sino all'anno 1539, nella fine del quale che passò a Tubinga ad apprendere la lingua greca presso il suo connazionale (gentilem)

in gran numero ne aveva procacciati; e certamente non avrebbero mancato questi di attaccarlo anche su di ciò.

6. Questa mendacia sarebbe stata facilmente scoperta, mentre il di lui nome era troppo clamoroso in allora, ed interessante per prendere un così madornale errore sopra la di lui patria, genitori, congiunti, natività, ed altre circostanze della di lui origine; e tanto più che colà vi erano e ragusei, ed istriani, che l'avrebbero smentito.

7. Il padre Appendini, ed il dottor Stulli asseriscono che il Flaccio nacque in Giunchetto nel 1520 senza indicare alcun patrio fondamento in prova; e dotti come sono conoscer devono che semplici ascerzioni contano zero.

8. Il padre Appendini dice, che probabilmente sarà stato condotto a Venezia dai Monaci Lacromensi, dei quali era nato contadino, e ciò sopra l'asserzione del padre Cerva, il quale sarà stato un'eccellente compilatore, non però un' ottimo critico. Il probabilmente stesso indica essere questa una sem plice congettura, ed infondata, che nulla prova in confronto di fatti storici contestati.

Mattia Garbicio (forse Garbich) illirico; e successivamente si trasferi a Wirtemberga accolto ospite presso Federico Bachovio ministro della chiesa di Wirtemberga, dal quale istruito nelle dottrine luterane, fu poscia pre

9. Dopo le più minute circostanze di fatto intorno la nascita e le gesta del Francovich uniformemente e costantemente indicate per più di due secoli dal Boissardo, da Werredenio, dal Bayle, dal Riller, e da centinaja di dotti scrittori, di sommi critici, di biografi, come poteva dire il padre Appendini, erudito qual' è, che dopo la prima educazione di Flaccio in Venezia: Dove quindi studiasse, e facesse tanti progressi nelle lettere, come, perchè, e quando passasse in Germania, sono ancora tanti punti ignoti della sua vita, i quali, forse non si sapranno mai, perchè egli stesso li avrà gelosamente

nascosti ?

1o. Il dottor Stulli dice che dal secolo decimosesto in poi non ci fu raguseo per quanto di poche lettere, che ignorasse essere il Flaccio nato a Giunchetto, e quindi raguseo. Io non avrò letto tutti i scrittori ragusei, e dalmati, ma quanti mi pervennero alle mani ne lessi, e ben molti; nè mi cadde giammai di trovare ciò indicato da alcuno, fuori del padre Appendini, e del dottor Stulli.

11. La congettura indicata dal dottor Stulli, TOMO II.

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