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rella, e nella biblioteca palavina Ms. del Tommasini pag 93 (Voss. p. 58).

5. Apologia pr, Carrarensibus contra Albertinum Mussatum. Il celebre storico Albertino Mussato non si mostrò favorevole, ed anzi attaccò senza fondamento la famiglia Carrarese, il di cui ultimo rampollo esiste tuttora in Padova nelli nobili conti Francesco ed Alessandro fratelli Papafava, era impegno perciò del Vergerio a difenderla. Quest' apologia è un Ms. in foglio, che dal Tommasini ( I. c. p. 117) si riferisce fra i codici del cavalier Bonifacio Papafava; ora questo originale manoscritto in pergamena in foglio, fornito di bellissime miniature, e ben conservato, fu da me veduto, ed esiste nella ragguardevole collezione di padovani monumenti del già mentovato dollor Antonio Piazza, della cui amicizia mi pregio a farne cenno. Questo codice fu allo stesso passato dal Papafava, e contiene oltre l'apologia che incomincia: Fuerunt aliqui, e termina nostri temporis divertantur, il duodecimo libro già stampato dell' indicato Mussato.

6. De statu veteris, et inclitæ urbis Roma. Opuscolo indicato dal Tiraboschi, e che si conserva nella biblioteca Estense. (Lett. Ital, T. VI. P. II. lib. III N. XLIII)

7. Sermo de religione et castitate. Ms. che il Zeno (Voss. p. 59) dice trovarsi nel codice Brunac

ci, e che comincia. Sermo hodie mihi ad vos

habendus est, clarissimi viri ec.

8. Pro reintegranda uniendaque ecclesia ad RR. cardinales, oratio tempore schismatis in coneistorio habita. Dice il Zeno (Voss. p. 59) che sta nel medesimo codice, ed incomincia: Ecce nunc tempus acceptabile; e finisce: elabi vobis non poscit. Nel codice Piazza si ritrova a pag. 247, e porta il nome di Oratio X, ed ha segnato, habila An. 1406 novembris.

9. De differentia amici, et assentatoris. Con lo stesso

titolo si ha un opuscolo di Plutarco; da cui dice il Zeno, che può aver tradotto, ma non accertarsi senza il confronto.

10. In foeneratores facetissima exprobatio. Questa operetta, non indicata ancora da alcuno, si trova nel codice Piazza a pag. 260.

11. Orazione funebre falla ad Ottoniello Discalcio il seniore nella chiesa degli Eremitani in Padova. Di quest'opera abbiamo soltanto notizia dal Papadopoli (Hist. Gymn. Pat. lib. 111 sect. II cap.3 pag. 284).

12. Allegabilia dicta ex Timèo Platonis. Opera Ms., che.dal Zeno (Voss. p. 58) ci viene indicata ch' esistesse in Padova nella libreria de' canonici Lateranensi di S. Giovanni di Verdava, per testimonianza del Tommasini (Bibl. Pat. p. 117), e dal Vergerio compilata nel 1388, e contiene una Raccolta dello Sentenze più notabili del Timeo di Platone.

13. Paulus comedia ad juvenum mores corrigendos. Questa fu un' opera giovanile del Vergerio, che sta manoscritta nell'Ambrogiana di Milano: notizia singolare, che dobbiamo al suo bibliotecario Giuseppe Antonio Sassi, che la menziona nella sua Istoria tipografica Milanese coll. 393 Milano 1745 in fol., portandone il Prologo in versi, che pure fu di nuovo stampato dal Zeno nelle Vossiane T. 1. pag. 59.

14. De arte metrica. Il Tiraboschi in una nota del T. V. Par. II pag. 360, dice, che fra le opere del Zabarella vi è un trattato De arte Metrica, che conservasi Ms. nella libreria Farsetti in Venezia (Ms. Fars. p. 122), ch'egli afferma di aver composto insieme con Pier Paolo Vergerio il vecchio.

15. Codice manoscritto di lettere di P. P. Vergerio di pag. 317, esistente presso l'avvocato dottor Antonio Piazza in Padova, zelantissimo collettore delle cose patrie, intitolato Petri Pauli Vergerii epistola, e sono in numero di 142, tratte dal codice dell' abate Giovanni Brunacci da Monselice (nel quale sono segnate epistole 147, come afferma il Zeno) non che dalla Biblioteca Guarneriana di S. Daniele di Friuli. Oltre queste Epislole contiene quel codice vi orazioni in lode di S. Girolamo, l'ottava in funere Princip. Franc., la nona a Francesco il giovane per la comunità di Padova, la decima per l'unione della Chiesa, e quindi il discorso

1475

in Fæneralores, ossia contro gli Usurarj, poscia per le esequie del suddetto principe, la prefazione alla traduzione di Arriano, l'operetta de Ingenuis moribus, e la vita del Petrarca.

Il mio amico dottor Piazza, che solo possiede sì bella collezione, potrebbe esso solo dare al pubblico le inedite opere del Vergerio, e con ciò rendersi, come attestano il Zeno, ed il Maffei, benemerito della repubblica lettera

ria.

171. ZOVENZONI Rafaello triestino da Trieste. fu buon poeta latino, e de' suoi scritti molti ve ne sono alle stampe, e assai più se ne ritrovano ne' codici del suo tempo. Egli fu condotto pubblico maestro di belle lettere in Capodistria (Zeno Lett. n. 1262): dal Tomo II. delle Vossiane dello stesso Zeno p. 165 N. LXXv. all'articolo di Giammaria Tiberino letterato di Chiari si riscontra la conferma della patria del nostro letterato nella lettera di Giovanni Inderbachio vescovo di Trento diretta in data del mese di aprile 1475 a Rafaello Zovenzoni da Trieste, poeta laureato. Il Tiraboschi ( Letter. Ital. T. VI p. 865) dice che il Giraldi loda singolarmente alcuni di lui componimenti

lirici; e diffatti alcune di lui poesie si leggono nell' ultimo tomo della raccolta stampata in Firenze col titolo: Carmina illustrium poetarum.

172. FEBEO Ambrogio da Pirano, eccellente oratore, fu professore di belle lettere a Capodistria. Di esso vi ha qualche orazione alle stampe (Zeno Lett. n. 1262); e dalla lettera N. 272 dello stesso rilevasi che nel 1520, dietro il Vossio, ob mortem excellentissimi viri domini Palladii Fusci (Fosco (a) ossia Negri padovano) fu ricondotto precettore di umanità in Capodistria, ai 28 di ottobre di detto anno Ambrogio

1520 di Pirano.

(a) Palladio Fosco non fu nativo da Traù come dice l' Appendini padre Francesco (Notizie sulle Antichità, e Letteratura de' ragusei T. 11 p. 318, Ragusa 1802 in 4.) ma di Padova, morto in Capodistria, mentre insegnava in cattedra sorpreso d'appoplesia e portato in casa da suoi scolari, e sepolto nella chiesa de' minori conventuali 18 ottobre 1520. Poteva facilmente l'Appendini ciò riscontrare in più autori, e specialmente nelle Vossiane del Zeno.

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