Il Miceli ovvero dell'ente uno e reale: dialoghi tre seguiti dallo specimen scientificum V. micelii non mai fin qui stampatoM. Amenta, 1864 - Broj stranica: 301 |
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actio adunque agere amore anima animae azione carenza Carità Charitas chè Chiesa cognitionem cognizione estrinseca cognoscit conformitatis contingente Cosmologia creature Cristo debet dell'anima dell'Onnipotenza Deus dice discorso divina dottrina enim Ente ergo essenza eterno eziandio fede Fides filosofia Gioberti Giordano Bruno gnosi Gnostici grazia Guardi habet Hegel id quod idea intelligibile intrinseca l'anima l'Ente l'essenza l'essere l'idea l'infinito l'uomo limitato maestro mente Miceli mondo Monreale monrealese morale Mundus adspectabilis Natura nascimur naturale necessario novità nulla omnes Onnipotenza Ontologia opera Palermo panteismo Parmenide partecipazione peccato peccato originale perfettissimo perfetto perfezione pienza piglia Platone Plotino potest principio principium quae quam ragion di agire ragione sufficiente ratio agendi realiter repugnat Sapienza Schelling Schiarim scienza semper semplice Senofane Sicilia sistema sostanza sovrannaturale Spinoza Spirito status sub cognitione subbietto sunt teismo Teologia termini ubi datur umana vero Vincenzo Miceli vivum volontà fisica Zerbo zione
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Stranica 273 - Per substantiam intelligo id, quod in se est et per se concipitur; hoc est id, cujus conceptus non indiget conceptu alterius rei, a quo formari debeat.
Stranica 226 - Ora apri gli occhi a quel ch' io ti rispondo, E vedrai il tuo credere e il mio dire Nel vero farsi come centro in tondo. Ciò che non more, e ciò che può morire, Non è se non splendor di quella idea Che partorisce, amando, il nostro Sire ; Chè quella viva luce che si mea Dal suo lucente, che non si disuna Da lui, nè dall...
Stranica 125 - LA gloria di colui che tutto move per l'universo penetra e risplende in una parte più e meno altrove. Nel ciel che più della sua luce prende fu...
Stranica 243 - Secondo specie, meglio e peggio frutta; E voi nascete con diverso ingegno. Se fosse a punto la cera dedutta, E fosse il cielo in sua virtù suprema, La luce del suggel parrebbe tutta; >^ Ma la natura la dà sempre scema, Similemente operando all'artista Ch'ha l'abito dell'arte e man che trema.
Stranica 251 - ... della negazione, il sorgere del secondo come grado teoretico superiore. Ma nel Gioberti distinzione non c'è, perché l'intùito ora è l'involuto, forma imperfetta del pensiero stesso, un concetto confuso o una confusione di concetti, che «ci porge tutti i veri, ravvolti e raggomitolati insieme si che paiono un vero solo, come un gruppo di monti che, veduti di lontano, paiono un monte solo»; ora è un primo atto del pensiero, ora è passivo, e, nel tutt'insieme, è un «mistero»; né è dialettizzato,...
Stranica 226 - Sunt namque ideae principales formae quaedam, vel rationes rerum stabiles atque incommutabiles, quae ipsae formatae non sunt, ac per hoc aeternae ac semper eodem modo sese habentes, quae in divina intelligentia continentur.
Stranica 280 - Deo autem idem est intellectus, et quod intelligitur, et ipsum intelligere ejus. Unde quidquid est in Deo ut intellectum, est ipsum vivere vel vita ejus. Unde, cum omnia quae facta sunt a Deo, sint in ipso ut intellecta, sequitur quod omnia in ipso sunt ipsa vita divina.
Stranica 292 - ... qui est imago Dei invisibilis, primogenitus omnis creaturae: quoniam in ipso condita sunt universa in coelis et in terra, visibilia et invisibilia, sive throni sive dominationes sive principatus sive potestates: omnia per ipsum et in ipso creata sunt: et ipse est ante omnes, et omnia in ipso Constant.
Stranica 227 - Egli solo è la vera Intelligenza, perché Egli solo conosce tutto, e che la divina Sapienza è il perfettissimo Verbo, perché rappresenta tutto, contenendo dentro di sé gli elementi delle cose tutte, e, contenendogli, ne dispone le guise o siano forme dall'infinito, e, disponendole, le conosce, ed in questa sua cognizione le fa. E questa cognizione di Dio è tutta la ragione, della quale l'uomo ne ha una porzione per la sua parte (onde fu detto da...
Stranica 227 - E, facendo servire questa sapienza de' gentili alla cristiana, pruovo che, perché i filosofi della cieca gentilità stimarono il mondo eterno ed Iddio sempre operante ad extra, essi convertivano assolutamente il vero col fatto. Ma, perché noi il credemo creato in tempo, dobbiamo prenderlo con questa distinzione: che in Dio il vero si converta ad intra col generato, ad extra col fatto ; e...