Del primato morale e civile degli italiani, Opseg 1Battelli, 1849 |
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Stranica cccxv - Si gravemente è oppressa, e di tal soma. Ma non senza destino alle tue braccia, Che scuoter forte , e sollevarla ponno , È or commesso il nostro capo Roma. Fon man in quella venerabil chioma Securamente , e nelle treccie sparte Sì che la neghittosa esca del fango . I...
Stranica cliv - ... unanimi di quattro secoli. Dante intorbida i sonni, e fu sempre lo spauracchio, la befana, la pesaruola dei Gesuiti; che nulla è certo meno dantesco di questi frati, nulla è più alieno dalle vie tortuose del loro fare e dalla grettezza dei loro spiriti, che l'audacia del grande e terribile Fiorentino. Un bell'umore della Compagnia, il Bettinelli, pigliò l'assunto di atterrare il colosso; ma gliene incolse male, e il temerario assalto svegliò l'ingegno elegante ed aculeato del Gozzi, provocò...
Stranica cclxxxiv - Alfieri gittò i semi dell'Italia secolare, libera e forte, ma scorto da non fallibile augurio, conobbe che questa Italia risiede essenzialmente nel ceto medio, che è in effetto il ceto principe, e non nei chierici, nei nobili, nella plebe, come per l' addietro; onde, sebben patrizio di nascita, di educazione, d'istinto, derise i titoli, calcò gli stemmi, e fu il primo de' nostri, che alzasse francamente l'insegna e perorasse con ardita facondia la causa dei popolani.
Stranica cclxxxiv - ... nostri, che alzasse francamente l'insegna e perorasse con ardita facondia la causa dei popolani. E se non seppe avvertire tutte le condizioni richieste alla compita...
Stranica cliv - ... l'audacia del grande e terribile Fiorentino. Un bell'umore della Compagnia, il Bettinelli, pigliò l'assunto di atterrare il colosso; ma gliene incolse male, e il temerario assalto svegliò l'ingegno elegante ed aculeato del...
Stranica cccxii - L'unione del patriziato col ceto intermedio dei cittadini, e l'avviamento concorde dei due ordini affratellati nell'unità del laicato civile verso la redenzione patria, come scopo supremo e comune, fu incominciata un mezzo secolo fa per opera di quello stesso uomo , che piantò la ringhiera sul teatro, e fece delle lettere un ministerio di educazione nazionale e d'instruzione pubblica. Scossa e...
Stranica cxlv - ... degli atti umani, oa mutarne la norma suprema, sostituendo al lume evidente della ragione l'arbitrio di un individuo soggetto ad errare ea fallire; cosa non solo assurda, ma immorale, empia e sacrilega. Il Gesuita in virtù di questa ubbidienza cieca e passiva non è più una persona , ma una cosa , secondo che gli antichi affermavano dello schiavo, e l'operosità di lui è quella di uno strumento meccanico , che dipende dall...
Stranica xliv - Qual è la cagione delle congiure, delle sommosse, dalle ribellioni, che da gran tempo travagliano e funestano l'Italia, se non lo stato infelicissimo, a cui essa è condotta ? Chi può contemplare le sue miserie, senza piangere ? Chi può esser testimonio delle sue vergogne, senza fremere e infiammarsi di sdegno?
Stranica xxvi - ... i confini, che il partono dai grandi e dalla plebe, sono incerti e perplessi, non precisi e taglienti. E siccome tali confini vanno sfumando vie meglio di giorno in giorno, e il mezzo, dotato di grande virtù espansiva, aspira, dilatandosi, a comprender gli estremi, è prevedibile un giorno, in cui il trapasso da un termine all'altro si farà gradatamente e senza salto di sorta. Avrà luogo allora fra gli uomini una spezie di palingenesìa...
Stranica xxxvi - ... adescano gli audaci alla vendetta. Guai al governo napoletano , se le vicende universali adducessero quando che sia in Italia qualche tumulto e rivolgimento! Esso allora toccherebbe con mano a che giovi l'insultare ai miseri, il calpestare i caduti, l'inferocire nei vinti, il provocare l'ira degli uomini e del cielo con orribili stragi tanto più nefande, quanto più ipocrite e coperte dal mantello della giustizia. La pena capitale è certo equa e legittima, quando è assolutamente necessaria...