Comento della Divina commedia di Ippioflauto Tediscen1873 - Broj stranica: 1220 |
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Stranica 20
... piacere a quest ' autore della Divina Comme- dia ( m ) . Un serpente vuole introdursi in questa valletta . Questo serpente è il lume dell ' utilità sociale , la voce della politica , e dell ' interesse ben inteso , o altra cosa simile ...
... piacere a quest ' autore della Divina Comme- dia ( m ) . Un serpente vuole introdursi in questa valletta . Questo serpente è il lume dell ' utilità sociale , la voce della politica , e dell ' interesse ben inteso , o altra cosa simile ...
Stranica 56
... piacere che vi trova . E la semplice possibilità di tale accettazione comanda rifiutarla . Dunque il che o è nominativo o è accusativo , sempre il viva , deve unificarsi col lasciò e non essere un semplice aggiunto , ma essere un membro ...
... piacere che vi trova . E la semplice possibilità di tale accettazione comanda rifiutarla . Dunque il che o è nominativo o è accusativo , sempre il viva , deve unificarsi col lasciò e non essere un semplice aggiunto , ma essere un membro ...
Stranica 56
... piacere o dolore che provate alla esibizione del bene o male fattavi dall ' associazione produttiva . Questo presenso nella speranza è diverso dalla piacevolezza dell ' immagine di una cosa desiderata la quale piacevolezza ...
... piacere o dolore che provate alla esibizione del bene o male fattavi dall ' associazione produttiva . Questo presenso nella speranza è diverso dalla piacevolezza dell ' immagine di una cosa desiderata la quale piacevolezza ...
Stranica 56
... piacere . Cessando dunque la suscitazione totale ; debbe aversi qualche cosa di simile . E questo stato può chia- marsi approvazione , soddisfazione , aquiescenza ecc ; e l'ho chiamato come un secondo atto della legge morale . Ma ve ne ...
... piacere . Cessando dunque la suscitazione totale ; debbe aversi qualche cosa di simile . E questo stato può chia- marsi approvazione , soddisfazione , aquiescenza ecc ; e l'ho chiamato come un secondo atto della legge morale . Ma ve ne ...
Stranica 66
... si è la idea dell ' infinito proprio del vero Dio . Ed eccoci al Pictet . Donde segue che egli , avendo preso per iscopo della letteratura il solo piacere del bello , che sembra invece un semplice mezzo , ha 66 INFERNO.
... si è la idea dell ' infinito proprio del vero Dio . Ed eccoci al Pictet . Donde segue che egli , avendo preso per iscopo della letteratura il solo piacere del bello , che sembra invece un semplice mezzo , ha 66 INFERNO.
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Acheronte adunque allegorico allora altra altrui amore anagogico anime appunto avea Avvertasi beati Beatrice bisogna bolgia Cacciaguida canto CANTO QUARTO CANTO SEDICESIMO CANTO VENTUNESIMO Caronte cennamella cerchio ch'io Chè chiama ciascun cielo colui Comenti cominciò credo Cristo Dante destra dice Divina Commedia dolce dritto Duca Ecco erano esso fece Flegetonte fraude gente Gerione Gerusalemme grido Inferno intanto intendere invidia l'altro l'anima l'uno laddove lascia luce lume luogo Maestro mente mezzo mondo monte morale occhi osservazione parlare parole passo peccato piacere piè poco Poeta poscia prendere pria proprio Purgatorio quei quì quivi raggi ragione Re Latino religione rispose Santo sarebbe senso sentire Sicchè significa significare sinistra sovra spiegare spirito stelle superbia tale terra Terzina 17 Terzina 26 Terzina 39 Terzina 40 trova uomo vale a dire vede veder veggio verbo verso vidi Virgilio virtù voglia voler volere volse vuol dire
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Stranica 56 - Ed ecco verso noi venir per nave Un vecchio bianco per antico pelo , Gridando: Guai a voi anime prave: Non isperate mai veder lo cielo. 85 I' vegno per menarvi all' altra riva , Nelle tenebre eterne, in caldo e in gelo: E tu che se' costì, anima viva, Partiti da cotesti che son morti.
Stranica 56 - Nel mezzo del cammin di nostra vita, Mi ritrovai per una selva oscura Che la diritta via era smarrita.
Stranica 306 - Come un poco di raggio si fu messo Nel doloroso carcere, ed io scorsi Per quattro visi il mio aspetto stesso, Ambo le mani per dolor mi morsi ; E quei, pensando eh...
Stranica 251 - Perigli siete giunti all' occidente A questa tanto picciola vigilia De' vostri sensi, ch' è del rimanente Non vogliate negar l' esperienza, Diretro al sol, del mondo senza gente. Considerate la vostra semenza : Fatti non foste a viver come bruti, Ma per seguir virtute e conoscenza.
Stranica 1124 - Di sua mortalità co' prieghi tuoi , Sì che '1 sommo piacer li si dispieghi. Ancor ti prego, Regina, che puoi Ciò che tu vuoi , che tu conservi sani Dopo tanto veder gli affetti suoi. Vinca tua guardia i movimenti umani, Vedi Beatrice con quanti beati Per li miei prieghi ti chiudon le mani.
Stranica 3 - Facesti come quei che va di notte, Che porta il lume dietro, e sé non giova, Ma dopo sé fa le persone dotte, 2ì Quando dicesti : Secol si rinnova; Torna giustizia e primo tempo umano; E progenie discende dal ciel nuova.
Stranica 629 - Sì tosto come in su la soglia fui Di mia seconda etade, e mutai vita, Questi si tolse a me, e diessi altrui. Quando di carne a spirto era salita, E bellezza e virtù cresciuta m'era, Fu...
Stranica 56 - Troia, poi che il superbo Ilion fu combusto. Ma tu perché ritorni a tanta noia ? perché non sali il dilettoso monte, ch'è principio e cagion di tutta gioia ? » « Or se' tu quel Virgilio, e quella fonte, che spande di parlar si largo fiume?, risposi lui con vergognosa fronte.
Stranica 205 - Bolle l' inverno la tenace pece, A rimpalmar li legni lor non sani Che navicar non ponno ; e 'n quella vece Chi fa suo legno nuovo, e chi ristoppa Le coste a quel che più viaggi fece ; Chi ribatte da proda e chi da poppa ; Altri fa remi ed altri volge sarte, Chi terzeruolo ed artimon rintoppa: Tal non per fuoco ma per divina arte, Bollia laggiuso una pegola spessa, Che 'nviscava la ripa d' ogni parte. 1' vedea lei , ma non vedeva in essa Ma...
Stranica 603 - n fronte ti riluce : Vedi 1' erbetta, i fiori, e gli arboscelli Che quella terra sol da se produce. Mentre che vegnon lieti gli occhi belli Che lagrimando a te venir mi fenno, Seder ti puoi e puoi andar tra elli. Non aspettar mio dir più né mio cenno : Libero, dritto, sano è tuo arbitrio, E fallo fora non fare a suo senno : — Perch' io te sopra te corono e mitrio.