La Divina commedia, Opseg 2M. Guigoni, 1873 |
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alcun Aldobrandeschi allora amore anco angeli anime antichi avea Barbagia Beati Beatrice buon cammino canto canto XXI carro ch'a ch'è ch'io chè che'l chiama Chiesa cielo colla color colui corpo Costruisci ed intendi credo Cristo d'ogni Dante destra detto dice dicea dietro divina dolce donna Duca Eneid Eunoè fece figlio figliuolo Filippo il Bello fiume fummo fuoco gente Gerusalemme Gesù Cristo giro girone giustizia grido grifone guarda Inferno innanzi Jacopo del Cassero l'altro l'angelo l'anima l'ombra l'uno lume luogo maraviglia Matelda mente mezzo mondo monte morte mostra notte occhi omai ovra Paradiso paradiso terrestre parea parlare parole passi peccato piangere pianta piè poco Poeta poscia prego pria Purgatorio Quivi raggi ragione ripa rispose s'io salire santa sente sette Sordello spiriti Stazio terra tosto Ugo Capeto vale a dire vapori veder Vedi veggio venir vêr verso vidi Virgilio virtù vista volge volsi vuol
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Stranica 313 - Sì tosto come in su la soglia fui Di mia seconda etade, e mutai vita, Questi si tolse a me, e diessi altrui. Quando di carne a spirto era salita, E bellezza e virtù cresciuta m'era, Fu...
Stranica 161 - Esce di mano a Lui che la vagheggia, Prima che sia, a guisa di fanciulla Che piangendo e ridendo pargoleggia, L'anima semplicetta che sa nulla, Salvo che, mossa da lieto Fattore, Volentier torna a ciò che la trastulla.
Stranica 307 - Senza degli occhi aver più conoscenza, Per occulta virtù che da lei mosse, D'antico amor sentI la gran potenza.
Stranica 244 - Ed io a lui: Io mi son un che, quando Amore spira, noto, ed a quel modo Che detta dentro, vo significando.
Stranica 160 - Libero arbitrio; e non fora giustizia Per ben letizia, e per male aver lutto. Lo cielo i vostri movimenti inizia; Non dico tutti; ma posto eh...
Stranica 28 - State contenti, umana gente, al quia; che, se potuto aveste veder tutto, mestier non era parturir Maria; e disiar vedeste sanza frutto tai che sarebbe lor disio quetato, ch'etternalmente è dato lor per lutto: io dico d'Aristotile e di Piato e di molt' altri"; e qui chinò la fronte, e più non disse, e rimase turbato.
Stranica 23 - Lo mio maestro e io e quella gente ch'eran con lui parevan sì contenti, come a nessun toccasse altro la mente. Noi eravam tutti fissi e attenti a le sue note; ed ecco il veglio onesto gridando : « Che è ciò, spiriti lenti ? qual negligenza, quale stare è questo? correte al monte a spogliarvi lo scoglio ch'esser non lascia a voi Dio manifesto ». Come quando, cogliendo biada o loglio, li colombi adunati a la pastura, queti, san/.
Stranica 147 - ... 1 solecchio, che del soverchio visibile lima. Come quando drill' acqua o dallo specchio salta lo raggio all' opposita parte, salendo su per lo modo parecchio a quel che scende, e tanto si diparte dal cader della pietra in igual tratta...
Stranica 61 - Queir anima gentil fu così presta, Sol per lo dolce suon della sua terra, Di fare al cittadin suo quivi festa; Ed ora in te non stanno senza guerra Li vivi tuoi, e l'un l'altro si rode Di quei ch'un muro ed una fossa serra.
Stranica 285 - n su' vermigli ed in su' gialli Fioretti verso me, non altrimenti Che vergine che gli occhi onesti avvalli: E fece i prieghi miei esser contenti, Sì appressando sé, che il dolce suono Veniva a me co