Pensieri sullo spirito della Divina Commedia di DanteTip. Elvetica, 1835 - Broj stranica: 37 |
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Pensieri Sullo Spirito della Divina Commedia di Dante (Classic Reprint) Pompeo Azzolino Pregled nije dostupan - 2018 |
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Stranica 33 - Tanto giù cadde, che tutti argomenti Alla salute sua eran già corti, Fuor che mostrargli le perdute genti. Per questo visitai 1' uscio de' morti, Ed a colui che 1' ha quassù condotto Li prieghi miei piangendo furon porti.
Stranica 35 - S' io era sol di me quel che creasti Novellamente, Amor che il ciel governi , Tu il sai, che col tuo lume mi levasti. Qnando la ruota, che tu sempiterni Desiderato, a sé mi fece atteso, Con l...
Stranica 23 - Io mi son un che, quando Amore spira, noto, ed a quel modo Che detta dentro, vo significando. O frate, issa vegg...
Stranica 35 - O somma luce che tanto ti levi da' concetti mortali, alla mia mente ripresta un poco di quel che parevi, e fa la lingua mia tanto possente, ch'una favilla sol della tua gloria possa lasciare alla futura gente; che, per tornare alquanto a mia memoria e per sonare un poco in questi versi, più si conceperà di tua vittoria.
Stranica 33 - Ch' eran con lui, parevan sì contenti, Come a nessun toccasse altro la mente. Noi eravam tutti fissi ed attenti Alle sue note; ed ecco il veglio onesto, Gridando: Che è ciò, spiriti lenti? Qual negligenza, quale stare è questo? Correte al monte a spogliarvi lo scoglio, Ch' esser non lascia a voi Dio manifesto.
Stranica 33 - L'anima mia, che, con la sua persona Venendo qui, è affannata tanto. " A mi ir, che nella mente mi ragiona ,. Cominciò egli allor sì dolcemente, Che la dolcezza ancor dentro mi suona.
Stranica 11 - La tua città, che di colui è pianta, Che pria volse le spalle al suo Fattore, E di cui è la 'nvidia tanto pianta, Produce e spande il maladetto fiore , C' ha disviate le pecore e gli agni , Perocché fatto ha lupo del pastore. Per questo l' Evangelio ei Dottor magni Son derelitti, e solo ai Decretali Si studia sì , che pare a
Stranica 36 - All'alta fantasia qui mancò possa: ma già volgeva il mio disiro e il velie, si come ruota che igualmente è mossa, l'amor che muove il sole e l'altre stelle.
Stranica 10 - E ch'el sia da magisterio innalzato, si vede, essendo egli di tanti rozzi vocaboli italiani, di tante perplesse costruzioni, di tante difettive pronunzie, di tanti contadineschi accenti, così egregio, così districato, così perfetto e così civile ridotto, come Cino da Pistoia e l'amico suo nelle loro canzoni dimostrano.
Stranica 8 - E tu, figliuol, che per lo mortai pondo Ancor giù tornerai, apri la bocca, E non asconder quel ch'io non ascondo.