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1404

271. BONOMO Pietro da Trieste. Ada Trieste. vendo i veneziani inviate milizie nell' Istria contro gli austriaci, scorsero a Potpechie, Cernicale, San Servolo, dirigendosi verso Trieste nel 1404; incontrati però da Pietro Bonomo eletto dalla patria in supremo comandante della milizia triestina, li assalì all' improvviso, con Giovanni suo figlio, in modo che li ruppe, e pose in fuga, restando però egli stesso nello scabroso conflitto gravemente ferito, per cui in termine di due giorni restò privo di vita sacrificata all'amore della patria. Mainati Cr.

1422

stria.

272. ZANONI da Capodistria, il di da Capodi- cui nome ignorasi: rileviamo dalla ducale di Tommaso Mocenigo del giorno 2 agosto 1422 essere stato il Zanoni capitano generale di tutta la milizia pedestre del duca di Milano, e che per i suoi singolari meriti viene ascritto al consiglio de' nobili della di lui patria. Zanoni de Justinopoli capitanei omnium peditum illustris D. ducis Mediolani. Monum. Consigl. di Capod. 1770 p. 19.

1436

na

273. Di MONTONA Niccolò. Di questo nostro istriano abbiamo una sola notizia da Montonella storia romana dell' inglese Lorenzo Echard tomo IX Venezia 1751 pag. 487, in 8.o, nella quale trattandosi di trasferire il concilio di Basilea in altra città, proponevano que' padri di nominare d'accordo coll' imperatore di oriente la città opportuna, che il papa mostrasse la sua generosità per le spese del viaggio degli orientali affine di accelerare la riunione delle chiese greca e latina, che in caso diverso la Provvidenza aprirebbe altre sorgenti ai padri del concilio, che digià gli avignonesi esibivano di dare anticipatamente settanta mila ducati, se si « voleva tener il concilio nella loro città; fi«nalmente che si aveva trattato con Nicolò di Montona, il quale si obbligava coll'

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esborso di trenta mila ottocento ducati di << dare quattro galee, e i trecento arcie«ri promessi ai greci per la guerra di Costantinopoli Questo Nicolò da Montona probabilmente apparteneva alla famiglia Polesini, ora illustre e doviziosa, mentre in que' tempi, come scorgesi dai domestici registri,

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1440

denominavasi col nome da Montona, esempio che verificasi in molte altre famiglie di que secoli.

274. GRAVISI Nicolò q. Vanto da Pida Pirano. rano, erroneamente chiamato Vanto dal Manzioli pag. 85, essendo alla custodia di una porta di Padova scoprì una congiura per dare quella città all' inimico, azione così grata alla repubblica, che dichiara aver conservato alla stessa la detta città per la fede ed industria di esso Nicolò, unde dici potest ipsam civitatem Padua pro ipsius Nicolai fide et industria sub nostra repubblica conservatam esse, e perciò venne ricompensato dalla medesima col dono perpetuo del feudo, e marchesato di Pietrapelosa, come dalla ducale del serenissimo doge Francesco Foscarini 10 marzo 1440 portata dal Carli Ant. Ital. T. V p. 167.

1447 da Capodi

stria.

275. BON Vittor di Capodistria, cancellier grande del capitano generale Michieli, fu nunzio della serenissima signoria al duca di Milano nel tempo dell'assedio di Cremona, ebbe merito di conservare alla stessa la città di Crema, ed eseguì varie imprese ad

utile e servigio della repubblica, per le
quali con deliberazione del consiglio 20
marzo 1447 ebbe in dono di Carcauze, e
S. Pietro nel territorio di Capodistria. Rac-
colta D. Sovr. p. 41. Manzioli p. 84. Nal-
dini pag. 418.

da Capodi

stria.

276 de LUGNANI Tiso di Capodistria. 1454
Secondo il Manzioli p. 84, fu contestabile
di Gatamelata mandato al soccorso de' ro-
mani, fu capitano di 50 nobili cittadini di
Capodistria destinato al delicato posto della
custodia di Verona, e poscia governatore di
Veglia. Ne parla di esso il Carli nelle Ant.
Ital., e nella Racc. dec. sovr. di Capodi-
stria p. 40, vi ha un pubblico documento
della veneta repubblica 2 febbraro 1454 che
ne commenda la fedeltà, i meriti, e le di-
stinte qualità del nostro Tiso, parzialmente
per avere custodita la cittadella di Verona
come da testimonianza 11 febbrajo 1454
dei podestà capitano, e generale di Verona,
Egregius et nobilis civis justinopolitanus
Tisius de Lugnanis cum quinquaginta vi-
armis non solum. . . verum etiam
fide, et expertissima virtute notissimis: e

ris.

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1460 di Capodi

stria.

di Capodi

stria.

poscia Vere in eo viro, et gentibus suis enituit fides, et justinopolitana virtus, neque est mentita, quæ majores illius egregia civitatis de fide, et virtute exempla ad suos posteros tradiderunt, perciò Tiso coi suoi è dichiarito benemerito della repubblica. Mon. cons. di Capod. pag. 28, 29.

277 LUGNANI Monfardino di Capodistria nella guerra di Padova fu capitano di cento cittadini di Capodistria, alla guerra di Sebenico fu contestabile, alla guerra di Zara, di Nona, e di Ostrovizza fu capitano delle fanterie. Manzioli p. 84.

278. LUGNANI Piato di Capodistria, 1461 nel tempo che che la repubblica veneta aveva in suo potere parte della Romagna fu spedito capitano della fanteria a Rimini, ed a Ravenna. Manzioli

1463

stria.

p. 84.

279. GAVARDO Santo I. da Capodidi Capodistria per grandezza d'animo e valor militare commendevolissimo. Oltre varj lodevoli servigj prestati alla serenissima repubblica veneta nel 1452 all'abbadia di Cerreto, essendo stato posto in fuga da Alessandro Sforza duca di Milano il generale dell' eser

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