La divina commedia: Purgatorio

Naslovnica
Unione tipografico-editrice torinese, 1915
 

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Stranica 326 - Esce di mano a Lui che la vagheggia, Prima che sia, a guisa di fanciulla Che piangendo e ridendo pargoleggia, L'anima semplicetta che sa nulla, Salvo che, mossa da lieto Fattore, Volentier torna a ciò che la trastulla.
Stranica 225 - Fiorenza, di gettarmi fuori del suo dolcissimo seno (nel quale nato e nudrito fui fino al colmo della mia vita e nel quale, con buona pace di quella, desidero con tutto il cuore di riposare l'animo, stanco, e terminare il tempo che m'è dato) per le parti quasi tutte, alle quali questa lingua si stende, peregrino, quasi mendicando, sono andato, mostrando, contro a mia voglia, la piaga della fortuna, che suole ingiustamente al piagato molte volte essere imputata.
Stranica 329 - Ben puoi veder che la mala condotta È la cagion che il mondo ha fatto reo, E non natura che in voi sia corrotta.
Stranica 67 - 1 pastor di Cosenza, ch'alia caccia Di me fu messo per Clemente, allora Avesse in Dio ben letta questa faccia, L'ossa del corpo mio sarieno ancora In co' del ponte presso a Benevento, Sotto la guardia della grave mora.
Stranica 323 - Frate, Lo mondo è cieco, e tu vien ben da lui. Voi che vivete ogni cagion recate Pur suso al cielo, sì come se tutto Movesse seco di necessitate. Se così fosse, in voi fora distrutto Libero arbitrio, e non fora giustizia, Per ben, letizia, e per male, aver lutto.
Stranica 162 - Ma non si, che tra gli occhi suoi ei miei Non dichiarasse ciò che pria serrava. Ver me si fece, ed io ver lui mi fei: Giudice Nin gentil, quanto mi piacque, Quando ti vidi non esser tra...
Stranica 159 - ... 1 trapassar dentro è leggiero. Io vidi quello esercito gentile tacito poscia riguardare in sue, quasi aspettando pallido ed umile : E vidi uscir dell'alto e scender giùe due angeli con due spade affocate, tronche e private delle punte sue. Verdi, come fogliette pur mo nate, erano in veste, che da verdi penne percosse traean- dietro e ventilate.
Stranica 120 - Ahi serva Italia, di dolore ostello, Nave senza nocchiero in gran tempesta, Non donna di provincie, ma bordello! Quell...
Stranica 120 - Quell'anima gentil fu cosi presta, Sol per lo dolce suon della sua terra, Di fare al cittadin suo quivi festa; Ed ora in te non stanno senza guerra Li vivi tuoi, e l'un l'altro si rode Di quei che un muro ed una fossa serra.
Stranica 60 - Come le pecorelle escon del chiuso Ad una, a due, a tre, e l'altre stanno / Timidette atterrando l'occhio e '1 muso, E ciò che fa la prima, e l'altre fanno, Addossandosi a lei s'ella s'arresta...

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