Della letteratura italiana dal secolo XIV fino al principio del secolo XIX.Per G. Silvestri, 1820 |
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Stranica 87
... maraviglioso , nell ' inven- zione : egli oltrepassò la sua meta , e scrisse de ' ro- manzi più presto che de ' poemi ; ma con ciò stesso dimostrò a ' suoi successori qual era il cammino da tenersi . I due poemi del Boccaccio fanno ...
... maraviglioso , nell ' inven- zione : egli oltrepassò la sua meta , e scrisse de ' ro- manzi più presto che de ' poemi ; ma con ciò stesso dimostrò a ' suoi successori qual era il cammino da tenersi . I due poemi del Boccaccio fanno ...
Stranica 124
... maraviglioso come un or- dine di cose a cui le sue speranze e i suoi continui terrori l'aveano avvezzata . Alla fine del secolo XV , allorchè i poeti s ' impadronirono di tutti questi vecchi romanzi di cavalleria per variarne un poco le ...
... maraviglioso come un or- dine di cose a cui le sue speranze e i suoi continui terrori l'aveano avvezzata . Alla fine del secolo XV , allorchè i poeti s ' impadronirono di tutti questi vecchi romanzi di cavalleria per variarne un poco le ...
Stranica 130
... maraviglioso Odir cantar d'Orlando innamorato , Che qualunque nel mondo è più orgoglioso , È d'Amor vinto al tutto e soggiogato ; Nè forte braccio , nè ardire animoso , Nè scudo o maglia , nè brando affilato , Nè altra possanza può mai ...
... maraviglioso Odir cantar d'Orlando innamorato , Che qualunque nel mondo è più orgoglioso , È d'Amor vinto al tutto e soggiogato ; Nè forte braccio , nè ardire animoso , Nè scudo o maglia , nè brando affilato , Nè altra possanza può mai ...
Stranica 141
... de ' cavalie- ri ha da lui ricevuto la vita e l'essere . La magia e la fattucchieria , che hanno così gran parte nell ' Ariosto , e che sono divenute in certo modo il maraviglioso consecrato da ' poeti cristiani , sono CAPITOLO IV . 141.
... de ' cavalie- ri ha da lui ricevuto la vita e l'essere . La magia e la fattucchieria , che hanno così gran parte nell ' Ariosto , e che sono divenute in certo modo il maraviglioso consecrato da ' poeti cristiani , sono CAPITOLO IV . 141.
Stranica 142
... maraviglioso ma la loro superstizione portava in generale un carattere più tetro ; i preti aveano loro inspirato mille terrori che si confacevano ad una religione , resa dai medesimi persecutrice ; gli spiriti maligni e le ombre de ...
... maraviglioso ma la loro superstizione portava in generale un carattere più tetro ; i preti aveano loro inspirato mille terrori che si confacevano ad una religione , resa dai medesimi persecutrice ; gli spiriti maligni e le ombre de ...
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Stranica 58 - ... 1 van dolore, ove sia chi per prova intenda amore, spero trovar pietà, non che perdono. Ma ben veggio or...
Stranica 13 - E che gente è, che par nel duol sì vinta ? Ed egli a me : Questo misero modo Tengon 1' anime triste di coloro, Che visser senza infamia e senza lodo. Mischiate sono a quel cattivo coro Degli angeli che non furon ribelli, Né fur fedeli a Dio, ma per sé foro. Cacciarli i ciel per non esser men belli, Né lo profondo inferno gli riceve, Che alcuna gloria i rei avrebber d
Stranica 18 - Ma se a conoscer la prima radice Del nostro amor tu hai cotanto affetto, Farò come colui che piange e dice.
Stranica 17 - Per aver pace co' seguaci sui. Amor, che al cor gentil ratto s'apprende, Prese costui della bella persona Che mi fu tolta; e il modo ancor m'offende. Amor, che a nullo amato amar perdona, Mi prese del costui piacer si forte, Che, come vedi, ancor non m'abbandona. Amor condusse noi ad una morte: Caina attende chi vita ci spense." Queste parole da lor ci fur porte. Dante Chinai il viso, e tanto il tenni basso, Fin che il poeta mi disse: "Che pense?
Stranica 39 - Lo pane altrui, e com' è duro calle Lo scender e '1 salir per l'altrui scale. E quel che più ti graverà le spalle, Sarà la compagnia malvagia e scempia, Con la qual tu cadrai in questa valle ; Che tutta ingrata, tutta matta ed empia Si farà contra te ; ma poco appresso Ella, non tu, n
Stranica 197 - Mentre egli il suon de' sacri detti sciolse, Colei di gioia trasmutossi, e rise : E in atto di morir lieto e vivace, Dir parea ; S' apre il cielo ; io vado in pace. D' un bel pallore ha il bianco volto asperso, Come a...
Stranica 24 - Lucano ornai là dove tocca del misero Sabello e di Nassidio; e attenda a udir quel ch'or si scocca. Taccia di Cadmo e d'Aretusa Ovidio; che se quello in serpente e quella in fonte converte poetando, io non lo 'nvidio; che due nature mai a fronte a fronte non trasmutò, si ch'amendue le forme a cambiar lor matera fosser pronte.
Stranica 211 - Penso — risponde — a la città del regno di Giudea antichissima regina, che vinta or cade, e indarno esser sostegno 10 procurai de la fatai ruina, e ch'è poca vendetta al mio disdegno 11 capo tuo che '1 Ciclo or mi destina.
Stranica 17 - Poi mi rivolsi a loro, e parla' io, e cominciai: " Francesca, i tuoi martiri a lagrimar mi fanno tristo e pio. Ma dimmi: al tempo de' dolci sospiri, a che e come concedette Amore, che conosceste i dubbiosi disiri?
Stranica 13 - Con lieto volto, ond' io mi confortai, Mi mise dentro alle segrete cose. Quivi sospiri, pianti ed alti guai Risonavan per l'aer senza stelle, Perch' io al cominciar ne lagrimai. Diverse lingue, orribili favelle, Parole di dolore, accenti d'ira, Voci alte e fioche, e suon di man con elle, Facevano un tumulto, il qual s' aggira Sempre in quell' aria senza tempo tinta, Come la rena quando a turbo spira.