Le rime di Francesco Petrarca di su gli originaliG.C. Sansoni, 1899 - Broj stranica: 548 |
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Stranica 25
... che solo angoscia dalle Tal , ch'ad ogni altro fa voltar le spalle E mi face obliar me stesso a forza ; Ché ten di me quel d'entro et io la scorza . I ' dico che dal di che ' l primo assalto Mi diede Amor molt ' anni eran passati , Si ...
... che solo angoscia dalle Tal , ch'ad ogni altro fa voltar le spalle E mi face obliar me stesso a forza ; Ché ten di me quel d'entro et io la scorza . I ' dico che dal di che ' l primo assalto Mi diede Amor molt ' anni eran passati , Si ...
Stranica 26
... che son ! che fui ! La vita el fin e ' l di loda la sera . Ché , sentendo il crudel di ch'io ragiono In fin allor precossa di suo strale Non essermi passato oltra la gonna , Prese in sua scorta una possente donna Vèr ' cui poco già mai ...
... che son ! che fui ! La vita el fin e ' l di loda la sera . Ché , sentendo il crudel di ch'io ragiono In fin allor precossa di suo strale Non essermi passato oltra la gonna , Prese in sua scorta una possente donna Vèr ' cui poco già mai ...
Stranica 46
... Che le sue piaghe lave . Da me son fatti i miei pensier diversi : Tal già , qual io mi stanco , L'amata spada in sé stessa contorse . Né quella prego che però mi scioglia : Ché men son dritte al ciel tutt'altre strade , E non s'aspira ...
... Che le sue piaghe lave . Da me son fatti i miei pensier diversi : Tal già , qual io mi stanco , L'amata spada in sé stessa contorse . Né quella prego che però mi scioglia : Ché men son dritte al ciel tutt'altre strade , E non s'aspira ...
Stranica 70
... che tutta la malagevolezza loro sia per cagion di quella voce obietto . La quale ognuno piglia passivamente , e ciò è per mad . Laura , che era l'obbietto di lui , a cui egli mirava sempre . Ma nel vero ella si piglia male in quella guisa , ...
... che tutta la malagevolezza loro sia per cagion di quella voce obietto . La quale ognuno piglia passivamente , e ciò è per mad . Laura , che era l'obbietto di lui , a cui egli mirava sempre . Ma nel vero ella si piglia male in quella guisa , ...
Stranica 77
... Che s'aspetti non so né che s'agogni Italia , che suo ' guai non par che senta , Vecchia , ozïosa e lenta . Dormirà sempre , e non fia chi la svegli ? Le man l'avess ' io avolto entro ' capegli . Non spero che già mai dal pigro sonno ...
... Che s'aspetti non so né che s'agogni Italia , che suo ' guai non par che senta , Vecchia , ozïosa e lenta . Dormirà sempre , e non fia chi la svegli ? Le man l'avess ' io avolto entro ' capegli . Non spero che già mai dal pigro sonno ...
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affanni alcun altrove Amor anima antec avea Avignone begli occhi bel viso bella bellezza Bembo cangiar canz canzone Caved ch'a ch'è ch'io ché chiama cielo colla corpo credo cuore d'amore Dante Decam desio dice dolce dolcezza dolore donna fiori fugge Fulvio Orsini giorno Idaspe intendere L'Alfieri L'Alfieri nota l'alma l'anima l'aura lacci d'Amore lagrime lasso latini Laura Cv leggiadra lieto lode lume luogo mente mirar mondo morire mortal morte mostra nota i vv notte occhi di Laura omai onestà Oraz orig Ovid parla parole passo pensier Petrarca piangere pianto pietà Pietro Bembo Platone poeta pregio Purg quod ragione rime sente soave solea sonetto sospiri speranza spirto stelle stra terra trovo Valchiusa vatic vedere veggio verso vidi vIII Virg virtú vista viva vuol dire
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Stranica 190 - DI pensier in pensier, di monte in monte Mi guida Amor; ch'ogni segnato calle Provo contrario a la tranquilla vita. Se 'n solitaria piaggia, rivo o fonte, Se 'n fra duo poggi siede ombrosa valle, Ivi s'acqueta l'alma sbigottita; E, come Amor l'envita, Or ride or piange, or teme or s'assecura; E '1 volto, che lei segue ov...
Stranica 208 - Ahi, Costantin, di quanto mal fu matre, Non la tua conversion, ma quella dote Che da te prese il primo ricco patre!
Stranica 23 - Con lei foss' io da che si parte il Sole, E non ci vedess' altri che le stelle; Sol una notte; e mai non fosse l'alba; E non si trasformasse in verde selva Per uscirmi di braccia come il giorno Che Apollo la seguia quaggiù per terra.
Stranica 68 - Non veggio di vertù , eh' al mondo è spenta , Né trovo chi di mal far si vergogni . Che s'aspetti non so, né che s'agogni Italia, che suoi guai non par, che senta, Vecchia , oziosa , e lenta . Dormirà sempre, e non fia chi la svegli ? Le man 1
Stranica 68 - Un cavalier, ch'Italia tutta onora, Pensoso più d'altrui, "che di se stesso. Digli: Un , che non ti vide ancor da presso, Se non come per fama uom s...
Stranica 149 - Qui tutta umile e qui la vidi altera; Or aspra or piana, or dispietata or pia; Or vestirsi onestate or leggiadria ; Or mansueta or disdegnosa e fera. Qui cantò dolcemente, e qui s' assise; Qui si rivolse, e qui rattenne il passo; Qui co' begli occhi mi trafisse il core; Qui disse una parola, e qui sorrise; Qui cangiò '1 viso.
Stranica 95 - Donna , i' veggio Nel mover de' vostr' occhi un dolce lume , Che mi mostra la via , eh' al ciel conduce ; E per lungo costume Dentro là , dove sol con Amor seggio , Quasi visibilmente il cor traluce . Quest' è la vista , ch
Stranica 53 - Solo e pensoso i più deserti campi vo mesurando a passi tardi e lenti, e gli occhi porto per fuggire intenti ove vestigio uman la rena stampi.
Stranica 345 - Chiamavi il cielo, e intorno vi si gira, Mostrandovi le sue bellezze eterne, E l'occhio vostro pure a terra mira; Onde vi batte chi tutto discerne.
Stranica 68 - 1 vulgo inerme De la tenera etate, ei vecchi stanchi Ch'hanno sè in odio e la soverchia vita, E i neri fraticelli ei bigi ei bianchi, Coll' altre schiere travagliate e 'nferme, Gridan: 'O signor nostro, aita, aita'; E la povera gente sbigottita Ti scopre le sue piaghe a mille a mille, Ch'Annibale, non ch'altri, farian pio...