La divina commedia: Dell'infernoT. Masi, 1807 |
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Stranica 4
... monte , Ch'è principio , e cagion di tutta gioia ? Or se'tu quel Virgilio , e quella fonte , Che spande di parlar sì largo fiume ? 80 Risposi 3 lui con vergognosa fronte . I deserto 2 Or non uomo 3 jo lui Oh degli altri poeti onore , e ...
... monte , Ch'è principio , e cagion di tutta gioia ? Or se'tu quel Virgilio , e quella fonte , Che spande di parlar sì largo fiume ? 80 Risposi 3 lui con vergognosa fronte . I deserto 2 Or non uomo 3 jo lui Oh degli altri poeti onore , e ...
Stranica 14
... monte il corto andar ti tolse . 120 Dunque che è ? perchè , perchè ristai ? Perchè tanta viltà nel cuore allette ? Perchè ardire e franchezza non hai , Poscia che tai tre Donne benedette Curan di te nella Corte del Cielo , E'l mio ...
... monte il corto andar ti tolse . 120 Dunque che è ? perchè , perchè ristai ? Perchè tanta viltà nel cuore allette ? Perchè ardire e franchezza non hai , Poscia che tai tre Donne benedette Curan di te nella Corte del Cielo , E'l mio ...
Stranica 76
... monte , onde si mosse , Al piano è sì la roccia discoscesa , Che alcuna via darebbe a chi su fosse : Cotal di quel burrato era la scesa : E ' n su la punta della rotta lacca 2 L'infamia di Creti era distesa , 10 1 termuoto 2 La infamia ...
... monte , onde si mosse , Al piano è sì la roccia discoscesa , Che alcuna via darebbe a chi su fosse : Cotal di quel burrato era la scesa : E ' n su la punta della rotta lacca 2 L'infamia di Creti era distesa , 10 1 termuoto 2 La infamia ...
Stranica 97
... monte sta dritto un gran veglio , Che tien volte le spalle inver Damiata , E Roma guarda sì , come suo speglio . La sua testa è di fin oro formata , E puro argento son le braccia , e ' l Poi è di rame infino 3 alla forcata ; 1 Per ch'io ...
... monte sta dritto un gran veglio , Che tien volte le spalle inver Damiata , E Roma guarda sì , come suo speglio . La sua testa è di fin oro formata , E puro argento son le braccia , e ' l Poi è di rame infino 3 alla forcata ; 1 Per ch'io ...
Stranica 104
... monte e del macigno , Ti si farà per tuo ben far nimico : Et è ragion ; che tra gli lazzi sorbi Si disconvien fruttare al dolce fico . Vecchia fama nel mondo li chiama orbi , Gente avara , invidiosa , e superba : 2 Da'lor costumi fa ...
... monte e del macigno , Ti si farà per tuo ben far nimico : Et è ragion ; che tra gli lazzi sorbi Si disconvien fruttare al dolce fico . Vecchia fama nel mondo li chiama orbi , Gente avara , invidiosa , e superba : 2 Da'lor costumi fa ...
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ACCADEMICI DELLA CRUSCA alcun Allor altrui anima appresso ARGOMENTO assai avea Barbariccia bolgia Branca d'Oria buon cammino CANTO CANTO DECIMO CANTO OTTAVO CANTO SETTIMO Cerbero cerchio cerchio dell'Inferno ch'a ch'al ch'altri ch'è ch'ei ch'era ch'ha ch'io Chiron ciascun Ciel colui Com'io convien costui cotal d'ogni DANTE T. I. Dicendo dietro dimanda dimmi dinanzi disio diss'io dissi dolce dolente dolor Draghignazzo dritto duol erano fece fiera Flegetonte Flegiás fuggir fummo gente Gerion girone gran gridò guarda Iacopo Rusticucci Inferno innanzi l'aer l'ale l'altro l'anima l'occhio l'un laggiù lagrime luogo Maestro Malacoda mondo monte morte nvidia occhi omai parea parlar parole passi peccatori petto piange pianto piè poco Poeta Poscia pria quei Quivi Raffaelle Morghen ripa Rispose s'io sangue sanza se'tu sovra spirto suso terra test tosto trista veder vedi vedrai veggio venir vidi Virgilio viso volse volto ΙΟ
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Stranica 184 - Io seppi tutte , e sì menai lor arte , Ch' al fine della terra il suono uscie. Quando mi vidi giunto in quella parte Di mia età, dove ciascun dovrebbe Calar le vele , e raccoglier le sarte, Ciò, che pria mi piaceva, allor m' increbbe; E pentuto, e confesso mi rendei, Ahi miser lasso ! e giovato sarebbe.
Stranica 21 - E tu, che se' costì, anima viva, Partiti da cotesti che son morti. Ma poi ch' e' vide ch' io non mi partiva, Disse: Per altre vie, per altri porti Verrai a piaggia, non qui : per passare, Più lieve legno convien che ti porti. E '1 Duca a lui : Caron, non ti crucciare: Vuoisi così colà dove si puote Ciò che si vuole, e più non dimandare.
Stranica 304 - A' miei portai l'amor che qui raffina. O, dissi lui, per li vostri paesi «*» Giammai non fui; ma dove si dimora Per tutta Europa, ch'ei non sien palesi ? La fama che la vostra casa onora, •*« Grida i signori, e grida la contrada, Sì che ne sa chi non vi fu ancora. Ed io vi giuro, s'io di sopra vada, •*> Che vostra gente onrata non si sfregia Del pregio della borsa e della spada.
Stranica 286 - Venimmo a lei: O anima Lombarda, Come ti stavi altera e disdegnosa, E nel muover degli occhi onesta e tarda! Ella non ci diceva alcuna cosa; Ma lasciavane gir, solo guardando A guisa di leon, quando si posa.
Stranica 73 - Tal , ch' ogni vista ne sarebbe schiva. Qual è quella ruina, che nel fianco Di qua da Trento l' Adice percosse, O per tremuoto o per sostegno manco; Che da cima del monte, onde si mosse, Al piano è sì la roccia discoscesa, Ch'alcuna via darebbe a chi su fosse, Cotal di quel burrato era la scesa. E in su la punta della rotta lacca L...
Stranica 77 - Violenti contro i proprj beni, i quali fortemente correvano, et erano inseguiti da bramose cagne. 1\ on era ancor di là Nesso arrivato, Quando noi ci mettemmo per un bosco, Che da nessun sentiero era segnato. Non ' frondi verdi, ma di color fosco; Non rami schietti, ma nodosi e 'nvolti; Non pomi v'eran, ma stecchi con tosco.
Stranica 65 - Ma fu' io sol colà, dove sofferto Fu per ciascun di torre via Fiorenza, Colui, che la difesi a viso aperto. Deh se riposi mai vostra semenza , Prega' io lui, solvetemi quel nodo, Che qui ha inviluppata mia sentenza.
Stranica 38 - Soli eravamo e senza alcun sospetto. Per più fiate gli occhi ci sospinse Quella lettura, e scolorocci il viso : Ma solo un punto fu quel che ci vinse. Quando leggemmo il disiato riso Esser baciato da cotanto amante, Questi, che mai da me non fia diviso, La bocca mi baciò tutto tremante. Galeotto fu il libro, e chi lo scrisse : Quel giorno più non vi leggemmo avante.
Stranica 6 - Quando che sia, alle beate genti ; Alle qua' poi se tu vorrai salire, Anima fia a ciò di me più degna ; Con lei ti lascerò nel mio partire ; Ché quello imperador che lassù regna.
Stranica 178 - Perigli siete giunti all' occidente, A questa tanto picciola vigilia Dei vostri sensi, ch' è del rimanente, Non vogliate negar l' esperienza, Diretro al sol, del mondo senza gente. Considerate la vostra semenza : Fatti non foste a viver come bruti, Ma per seguir virtute e conoscenza.