Prose fiorentine raccolte dallo Smarrito [pseud.] accademico della Crusca, Opseg 2,Izd. 1-2

Naslovnica
Smarrito, Giovanni Gaetano Bottari, Rosso Antonio Martini, Tommaso Buonaventura
Nella stamperia di S.A.R. per Santi Franchi, 1727
 

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Stranica 34 - Or quel che t' era retro t' è davanti ; Ma perchè sappi che di te mi giova, Un corollario voglio che t' ammanti. Sempre natura, se fortuna trova Discorde a sè, come ogni altra semente Fuor di sua region, fa mala prova. E, se il mondo laggiù ponesse mente Al fondamento che natura pone, Seguendo lui, avria buona la gente. Ma voi torcete alla religione Tal che fia nato a cingersi la spada, E fate re di tal ch' è da sermone ; Onde la traccia vostra è fuor di strada.
Stranica 293 - Andreuccio, udendo questa favola così ordinatamente, così compostamente detta da costei, alla quale in niuno atto moriva la parola tra' denti né balbettava la lingua, e ricordandosi esser vero che il padre era stato in Palermo, e per...
Stranica 270 - Guascogna. Carlo venne in Italia e, per ammenda, vittima fé' di Curradino; e poi ripinse al ciel Tommaso, per ammenda.
Stranica 116 - Surge ai mortali per diverse foci la lucerna del mondo; ma da quella che quattro cerchi giugne con tre croci, con miglior corso e con migliore stella esce congiunta, e la mondana cera più a suo modo tempera e suggella.
Stranica 213 - ... notizia delle persone e del fatto che dee imitarsi, e dura sino a che cominciano a nascere gli scompigli; e allora si principia quell'altra parte che scompiglio da noi fu detta, la quale contiene in sé tutto...
Stranica 190 - ... e' ci sarà questa differenza, che la commedia non la prenderà a raccontare da principio. Si farebbe per ventura a quel passo quando la donna mette Ruggieri nell'arca e la seguiterebbe sino...
Stranica 174 - ... ma perché con sì gran maestà l'ha il nostro Boccaccio aumentate, da noi ancora fu determinato che all'imitare l'azioni de' migliori si estendevano. Et in queste non è però che noi crediamo, comeché elle abbiano il soggetto grave, che sia lecito usare il modo del dialogo; perciò che egli, non a imitar l'opere ma a raccontare i ragionamenti, non a sprimerci i casi che a' mortali, benché virtuosissimi, accaggiono ma a dichiarare la natura delle cose e l'essenza degl'iddii, è stato adoperato.
Stranica 22 - Guittone. .... ecco che io vedo repentina et inopinatamente, fora uscire dalle aperte finestre uno veiculo.... (Poliphilo, 2* parte). .... tanto più sono felici le parti e il tutto, quanto più retta ed interamente fanno quelli ufizj, a...
Stranica 190 - Ma la novella, che non ha questo termine prefisso, anzi quando ben le viene unita azione fatta in due o tre anni, tutta quanta la vorrà raccontare. Saracci ancora una altra differenza, che al comico farà di mestiere tesser la sua favola con quegli episodii che verisimilmente in un sol giorno possono seguire; là dove il novellatore ara il campo largo di fingergli in quello spazio di tempo che a lui parrà conveniente; onde e...
Stranica 202 - ... accettata la figura della pianta del Cappero, come al nome di Svogliati: e al motto , Perché n...

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