Il convito, reintegrato nel testo con nuovo comm. da G. Giuliani, Dio 11874 |
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Uobičajeni izrazi i fraze
acciocchè adunque affermare alcuna Allighieri altrui amanuensi amico Amistà amore anco Anima Aristotile Astrologi avvegnachè Beatrice biasimare Biscioni Boezio bontà buona Canzone CAPITOLO ch'è chè chiama ciascuna Cielo cielo di Venere codice Vat colla Comento Commedia conciossiacosachè Conv conviene corpo Costei cotal Dante desiderio dice difetto dimostra dire divina divina Commedia Donna dottrina Empireo epiciclo Equatore esso Filosofia Fraticelli gentile Iddio indi intel intelletto Intelligenze intendere l'Allighieri l'amore l'Anima l'una e l'altra l'uomo Latino leggere lezione litterale lode luce lume luogo manifesto materia medesimo mente Metafisica mostra movimento natura occhi parlare parole Pederzini pensiero perfetta perocchè pienza Poeta possono potenza pronta propria puote puranco Purg quivi raggio ragione riceve ricevitore sapere Sapienza Scienza secolo XV secondochè senso sentenza sicchè siffatto sposizione Stella suggetto Testo trasmutare Trattato umana uomo vedemo vedere veggiono verità vero virtù vizj vocabolo Volgare vuole vuolsi Witte zione
Popularni odlomci
Stranica 8 - Veramente io sono stato legno sanza vela e sanza governo portato a diversi porti e foci e liti dal vento secco che vapora la dolorosa povertà: e sono vile (2) apparito agli occhi a molti, che forse per alcuna fama in altra forma mi aveano immaginato; nel cospetto de...
Stranica iv - ... è dato), per le parti quasi tutte alle quali questa lingua si stende, peregrino, quasi mendicando, sono andato, mostrando contro a mia voglia la piaga della fortuna, che suole ingiustamente al piagato molte volte essere imputata. Veramente io sono stato legno...
Stranica 140 - E misimi a leggere quello, non conosciuto da molti, libro di Boezio, nel quale, cattivo e discacciato, consolato s'avea.
Stranica 9 - ... aveano immaginato; nel cospetto de' quali 3o non solamente mia persona invilio, ma di minor pregio si fece ogni opera, sì già fatta, come quella che fosse a fare.
Stranica 155 - E così, in fine di questo secondo trattato, dico e affermo che la donna di cui io innamorai appresso lo primo amore fu la bellissima e onestissima figlia dello imperadore dell' universo, alla quale Pittagora pose nome filosofia.
Stranica 141 - ... che appena lo potea volgere da quella. E da questo immaginare cominciai ad andare là ov'ella si dimostrava veracemente, cioè nelle scuole de' religiosi e alle disputazioni de...
Stranica 140 - ... era donna di questi autori, di queste scienze e di questi libri, fosse somma cosa. E immaginava lei fatta come una donna gentile; e non la potea immaginare in atto alcuno, se non misericordioso...
Stranica 82 - Né si dee chiamare vero filosofo colui che è amico di sapienza per utilitade, sì come sono li legisti, [li] medici e quasi tutti li religiosi, che non per sapere studiano ma per acquistare moneta o dignitade ; e chi desse loro quello che acquistare intendono, non sovrastarebbero 1 a lo studio.
Stranica 137 - Cortesia e ,' onestade è tutt'uno: e perocché nelle corti anticamente le virtudi e li belli costumi s'usavano (siccome oggi s'usa il contrario), si tolse questo vocabolo dalle corti; e fu tanto a dire cortesia, quanto uso di corte; lo qual vocabolo se oggi si togliesse dalle corti, massimamente d' Italia, non sarebbe altro a dire che turpezza.
Stranica 3 - E io adunque, che non seggio a la beata mensa, ma, fuggito de la pastura del vulgo, a' piedi di coloro che seggiono ricolgo di quello che da loro cade, e conosco la misera vita di quelli che dietro m'ho lasciati, per la dolcezza ch'io sento in quello che...