Rime di Francesco PetrarcaSuccessori Le Monnier, 1867 - Broj stranica: 447 |
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Accusativo affanno albergo alcun alma altra altrui amanti amare Amor Apollo arda arde ardo assai avea Avignone Avrian Babilonia begli occhi bel viso bella bellezza bianza cangiato CANZONE ch'a ch'è ch'i cielo colei colla cuore d'amor degno desio dico dolce dolcezza dolor donna fama favel fera fiori foco forza fronde fuggir gentil giammai giorno gran Ierone Indi innanzi Intende l'alma l'altro l'anima l'aura l'erba lagrime lasso leggiadre lieto lode lume luogo Massinissa meco medesimo mente mille mirar misero mondo morire mortal morte notte novo occhi di Laura omai onesta onore parlar Parmi passo pensier Perocchè piagge piangendo pianto pietà poco Poeta pregio ragion rime riva s'io seco sento Signor soavi solea SONETTO sospir sospiri speranza spero spirto stanco stelle Suppliscasi terra Teseo Tessaglia Valchiusa vede veder veggio Verso vidi virtù vista viver vivo volse volve Vuol dire
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Stranica 3 - ... 1 core in sul mio primo giovenile errore, quand'era in parte altr'uom da quel ch'i' sono, del vario stile in ch'io piango e ragiono fra le vane speranze e '1 van dolore, ove sia chi per prova intenda amore, spero trovar pietà, non che perdono. Ma ben veggio or sì come al popol tutto favola fui gran tempo, onde sovente di me medesmo meco mi vergogno...
Stranica 425 - 1 Po, dove doglioso e grave or seggio. Rettor del ciel, io cheggio Che la pietà che ti condusse in terra , Ti volga al tuo diletto almo paese: Vedi, Signor cortese, Di che lievi cagion che crudel guerra; E i cor, che 'ndura e serra Marte superbo e fero, Apri tu, Padre, e 'ntenerisci e snoda; Ivi fa che '1 tuo vero ( Qual io mi sia ) per la mia lingua s
Stranica 106 - Qui tutta umile e qui la vidi altera; Or aspra or piana, or dispietata or pia; Or vestirsi onestate or leggiadria ; Or mansueta or disdegnosa e fera. Qui cantò dolcemente, e qui s' assise; Qui si rivolse, e qui rattenne il passo; Qui co' begli occhi mi trafisse il core; Qui disse una parola, e qui sorrise; Qui cangiò '1 viso.
Stranica 360 - A guisa d' un soave e chiaro lume, Cui nutrimento a poco a poco manca; Tenendo al fin il suo usato costume; Pallida no, ma più che neve bianca Che senza vento in un bel colle fiocchi; Parea posar come persona stanca. Quasi un dolce dormir ne' suoi begli occhi, Sendo lo spirto già da lei diviso, Era quel che morir chiaman gli sciocchi.
Stranica 17 - Con lei foss'io da che si parte il sole e non ci vedess'altri che le stelle, sol una notte, e mai non fosse l'alba...
Stranica 171 - n quel verde lauro Spira , ov' Amor ferì nel fianco Apollo, , Ed a me pose un dolce giogo al collo, Tal che mia libertà tardi restauro; Può quello in me che nel gran vecchio mauro Medusa quando in selce trasformollo. Né posso dal bel nodo ornai dar crollo, Là 've '1 Sol perde, non pur l...
Stranica 80 - Mill' anni , non vedrian la minor parte Della beltà che m' ave il cor conquiso. Ma certo il mio Simon fu in paradiso Onde questa gentil Donna si parte : Ivi la vide, e la ritrasse in carte Per far fede quaggiù del suo bel viso. L...
Stranica 310 - 1 verno a lato, E '1 dì dopo le spalle, ei mesi gai ; Se come i tuoi gravosi affanni sai, Così sapessi il mio simile stato, Verresti in grembo a questo sconsolato A partir seco i dolorosi guai. I...
Stranica 259 - Poco mancò ch'io non rimasi in cielo. 87 xxvi rEFIRO torna, e '1 bel tempo rimena, ' E i fiori e l'erbe, sua dolce famiglia, E garrir Progne e pianger Filomena, E primavera candida e vermiglia. Ridono i prati, e '1...
Stranica 236 - Che fai? che pensi? che pur dietro guardi, Nel tempo che tornar non potè ornai, Anima sconsolata? che pur vai Giugnendo legne al foco ove tu ardi? Le soavi parole ei dolci sguardi...