La divina commedia, Opseg 1Presso Francesco Bertini, 1813 - Broj stranica: 379 |
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Stranica 32
... vizj , per esempio colla fro- de , colla violenza ec . ( 72 ) Propriamente can da giungere , o levriere . Ma sotto questo nome intende il Poeta Can grande della Scala , Signore di Verona , da cui fu con animo ge- aeroso , e mano ...
... vizj , per esempio colla fro- de , colla violenza ec . ( 72 ) Propriamente can da giungere , o levriere . Ma sotto questo nome intende il Poeta Can grande della Scala , Signore di Verona , da cui fu con animo ge- aeroso , e mano ...
Stranica 89
... vizj , potea dubitare , ed aver molto desiderio di risapere , se più di forza avessero avuto quelle per sollevarli , o questi per deprimerli . ( 45 ) Li fa il Cielo beati fra dolcezze , o mise- ri fra le amarezze l'Inferno . ( 46 ) Vi è ...
... vizj , potea dubitare , ed aver molto desiderio di risapere , se più di forza avessero avuto quelle per sollevarli , o questi per deprimerli . ( 45 ) Li fa il Cielo beati fra dolcezze , o mise- ri fra le amarezze l'Inferno . ( 46 ) Vi è ...
Stranica 93
... quarto cerchio . ( 10 ) Che in se contiene tutti i vizj dell ' Universo che sono dall ' avarizia partoriti , o da quella non van disgiunti : o pure tutte le pene del mondo . Ahi giustizia di Dio , ( 11 ) tante-- chi CANTO VII . 93.
... quarto cerchio . ( 10 ) Che in se contiene tutti i vizj dell ' Universo che sono dall ' avarizia partoriti , o da quella non van disgiunti : o pure tutte le pene del mondo . Ahi giustizia di Dio , ( 11 ) tante-- chi CANTO VII . 93.
Stranica 105
... vizj non ebbe virtu alcuna che sminuisse con qual- che buon nome la sua ignominia . ( 21 ) Nella mota e nella broda del pantano . ( 22 ) A quelli che sopravvivono , i quali offesi quanto meno in vita di questi tracotanti ed altie- ri si ...
... vizj non ebbe virtu alcuna che sminuisse con qual- che buon nome la sua ignominia . ( 21 ) Nella mota e nella broda del pantano . ( 22 ) A quelli che sopravvivono , i quali offesi quanto meno in vita di questi tracotanti ed altie- ri si ...
Stranica 216
... esser men ripida permette più agevole la scesa . ( 16 ) De ' suoi vizj che gli han tolto la rettitudi- ne ; o i suoi ingiusti lamenti , parendogli che i tormenti lo strazino a torto . Tu se ' signore , e sai , ch'i'non mi 216 DELL'INFERNO.
... esser men ripida permette più agevole la scesa . ( 16 ) De ' suoi vizj che gli han tolto la rettitudi- ne ; o i suoi ingiusti lamenti , parendogli che i tormenti lo strazino a torto . Tu se ' signore , e sai , ch'i'non mi 216 DELL'INFERNO.
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Stranica 71 - E come gli stornei ne portan l' ali, Nel freddo tempo, a schiera larga e piena, Così quel fiato gli spiriti mali. Di qua, di là, di giù, di su gli mena : Nulla speranza gli conforta mai, Non che di posa, ma di minor pena. E come i gru van cantando lor lai, Facendo in aer di sé lunga riga ; Così vid...
Stranica 98 - Ignudo tutte , e con sembiante offeso. Questi si percotean non pur con mano , Ma con la testa , e col petto , e co' piedi , Troncandosi co' denti a brano a brano. Lo buon Maestro disse : figlio , or vedi L'anime di color , cui vinse l' ira : Ed anche vO' , che tu per certo credi , Che sotto l' acqua ha gente che sospira , E fanno pullular quest* acqua al summo , Come 1* occhio ti dice , u' che s
Stranica 344 - E disser : Padre, assai ci fia men doglia, Se tu mangi di noi : tu ne vestisti Queste misere carni, e tu le spoglia.
Stranica 151 - NON era ancor di là Nesso arrivato, Quando noi ci mettemmo per un bosco, Che da nessun sentiero era segnato. Non frondi verdi, ma di color fosco ; Non rami schietti, ma nodosi e involti ; Non pomi v
Stranica 222 - Ahi, Costantin, di quanto mal fu matre, Non la tua conversion, ma quella dote Che da te prese il primo ricco patre!
Stranica 77 - Poi mi rivolsi a loro, e parla' io, E cominciai : Francesca, i tuoi martiri A lagrimar mi fanno tristo e pio. Ma dimmi: al tempo de' dolci sospiri, A che e come concedette amore, Che conosceste i dubbiosi desiri?
Stranica 254 - Laggiù trovammo una gente dipinta, Che giva intorno assai con lenti passi, Piangendo, e nel sembiante stanca e vinta. Egli avean cappe con cappucci bassi Dinanzi agli occhi, fatte della taglia Che per li monaci in Cologna fassi. Di fuor dorate son, si eh' egli abbaglia ; Ma dentro tutte piombo, e gravi tanto, Che Federigo le mettea di paglia.
Stranica 69 - Duca mio a lui: Perché pur gride? Non impedir lo suo fatale andare: Vuoisi così colà, dove si puote Ciò che si vuole, e più non dimandare.
Stranica 233 - Bolle l' inverno la tenace pece, A rimpalmar li legni lor non sani Che navicar non ponno ; e 'n quella vece Chi fa suo legno nuovo, e chi ristoppa Le coste a quel che più viaggi fece ; Chi ribatte da proda e chi da poppa ; Altri fa remi ed altri volge sarte, Chi terzeruolo ed artimon rintoppa: Tal non per fuoco ma per divina arte, Bollia laggiuso una pegola spessa, Che 'nviscava la ripa d' ogni parte. 1' vedea lei , ma non vedeva in essa Ma che le bolle che 1 bollor levava , E gonfiar tutta e riseder...
Stranica 63 - Difeso intorno d' un bel fiumicello. Questo passammo come terra dura: Per sette porte intrai con questi savi ; Giugnemmo in prato di fresca verdura. Genti v' eran con occhi tardi e gravi, Di grande autorità ne' lor sembianti: Parlavan rado, con voci soavi.