Rime di Francesco Petrarca...Presso Tommaso Masi e comp., ̊, 1815 |
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Stranica 43
Francesco Petrarca. Non credo , che pascesse mai per selva Si aspra fera , o di notte o di giorno ; Come costei , ch'i'piango all'ombra , e al Sole : E non mi stanca primo sonno , od alba : Che bench ' i ' sia mortal corpo di terra , Lo ...
Francesco Petrarca. Non credo , che pascesse mai per selva Si aspra fera , o di notte o di giorno ; Come costei , ch'i'piango all'ombra , e al Sole : E non mi stanca primo sonno , od alba : Che bench ' i ' sia mortal corpo di terra , Lo ...
Stranica 44
... fera voglia , che per mio mal crebbe ; Perchè cantando il duol si disacerba , Canterò , com'io vissi in libertade , Mentre Amor nel mio albergo a sdegno s'ebbe : Poi seguirò , si come a lui ne ' ncrebbe Troppo altamente ; e che di ciò m ...
... fera voglia , che per mio mal crebbe ; Perchè cantando il duol si disacerba , Canterò , com'io vissi in libertade , Mentre Amor nel mio albergo a sdegno s'ebbe : Poi seguirò , si come a lui ne ' ncrebbe Troppo altamente ; e che di ciò m ...
Stranica 50
... fera bella , e cruda In una fonte ignuda Si stava , quando ' l Sol più forte ardea . Io , perchè d ' altra vista non m'appago , Stetti a mirarla : ond ' ella ebbe vergogna , E per farne vendetta , o per celarse , L ' acqua nel viso con ...
... fera bella , e cruda In una fonte ignuda Si stava , quando ' l Sol più forte ardea . Io , perchè d ' altra vista non m'appago , Stetti a mirarla : ond ' ella ebbe vergogna , E per farne vendetta , o per celarse , L ' acqua nel viso con ...
Stranica 73
... fera dolcezza , ch'è nel core , Per gli occhi , che di sempre pianger vaghi Cercan dì , e notte pur ch'i ' glie n'appaghi . Novo piacer , che negli umani ingegni Spesse volte si trova , D'amar , qual cosa nova Più folta schiera di ...
... fera dolcezza , ch'è nel core , Per gli occhi , che di sempre pianger vaghi Cercan dì , e notte pur ch'i ' glie n'appaghi . Novo piacer , che negli umani ingegni Spesse volte si trova , D'amar , qual cosa nova Più folta schiera di ...
Stranica 89
... fera , che mi strugge , La voce , e i passi , e l ' orme ; E lei non stringi , che s'appiatta , e fugge . E i naviganti in qualche chiusa valle Gettan le membra , poi che'l Sol s'asconde , Sul duro legno , e sotto all ' aspre gonne . Ma ...
... fera , che mi strugge , La voce , e i passi , e l ' orme ; E lei non stringi , che s'appiatta , e fugge . E i naviganti in qualche chiusa valle Gettan le membra , poi che'l Sol s'asconde , Sul duro legno , e sotto all ' aspre gonne . Ma ...
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acerba affanni albergo alma altrui amaro Amor Angel novo Apollo arda arde ardo assai avea Avignone Avrian Babilonia begli occhi bel viso bella bellezza cangiar CANZ CANZONE ch'a ch'è ch'i che'l che'n chiome Ciel colei d'Amore desio diletto doglia dolce dolcezza dolor Donna duol fera fior foco FRANCESCO PETRARCA fronde fuggir gentil giammai giorno gran l'alma l'altro L'aura l'erba lagrime lasso Laura leggiadre lieto loco lume m'ha Madonna MADRIGALE Massinissa meco mille mirar mondo morir mortal morte nemica notte nova omai onda marina onesta onore parlar passo pensier Petrarca piacer piaggia piangendo pianger pianto piè pietà Poeta pregio rime riva s'io sdegno seco sereno SESTINA Signor soave solea SONETTO sospir sospiri speranza spero spirto stanco stelle talor terra Tessaglia Tomo trista uscian Valchiusa vede veder veggio verde vidi virtute vista viver vivo volse volto volve
Popularni odlomci
Stranica 165 - A guisa d'un soave e chiaro lume Cui nutrimento a poco a poco manca, Tenendo al fin il suo usato costume. Pallida no, ma più che neve bianca, Che senza vento in un bel colle fiocchi, Parea posar come persona stanca. Quasi un dolce dormir ne' suoi begli occhi , Essendo '1 spirto già da lei diviso, Era quel che morir chiaman gli sciocchi.
Stranica 31 - Poco mancò ch'io non rimasi in cielo. 87 xxvi rEFIRO torna, e '1 bel tempo rimena, ' E i fiori e l'erbe, sua dolce famiglia, E garrir Progne e pianger Filomena, E primavera candida e vermiglia. Ridono i prati, e '1...
Stranica 32 - Quel rosignuol, che sì soave piagne forse suoi figli, o sua cara consorte, di dolcezza empie il cielo e le campagne con tante note sì pietose e scorte, e tutta notte par che m'accompagne, e mi rammente la mia dura sorte: ch'altri che me non ho di ch' i' mi lagne, ché 'n dee non credev'io regnasse Morte. O che lieve é inganar chi s'assecura! Que' duo bei lumi assai più che '1 sol chiari chi pensò mai veder far terra oscura?
Stranica 162 - Ma chi non ve la pone ? ) e s' ei si trova Alla fine ingannato, è bea ragione. O ciechi, il tanto affaticar che giova? Tutti tornate alla gran madre antica; E '1 nome vostro appena si ritrova.
Stranica 23 - 1 terzo cerchio serra La rividi più bella e meno altera. Per man mi prese e disse : In questa spera Sarai ancor meco, se '1 desir non erra. I* son colei che ti die' tanta guerra E compie
Stranica 166 - A guisa d' un soave e chiaro lume, Cui nutrimento a poco a poco manca; Tenendo al fin il suo usato costume; Pallida no, ma più che neve bianca Che senza vento in un bel colle fiocchi; Parea posar come persona stanca. Quasi un dolce dormir ne' suoi begli occhi, Sendo lo spirto già da lei diviso, Era quel che morir chiaman gli sciocchi.
Stranica 108 - I* mi ritrovo, sol, senza governo, Ed ho già da vicin l'ultime strida. Ma pur in te l'anima mia si fida; Peccatrice, i' noi nego, Vergine ; ma ti prego Che '1 tuo nemico del mio mal non rida : Ricorditi che fece il peccar nostro Prender Dio per scamparne, Umana carne al tuo virginal chiostro. Vergine, quante lagrime ho già sparte, Quante lusinghe e quanti preghi indarno. i Pur per mia pena e per mio grave danno ! Da poi ch'i...
Stranica 150 - Armate eran con lei tutte le sue - .; Chiare virtuti ; o gloriosa schiera ! E teneansi per mano a due a due . Onestate e vergogna alla front...
Stranica xvii - L'invisibil sua forma è in paradiso Disciolta di quel velo Che qui fece ombra al fior degli anni suoi , Per rivestirsen poi Un...
Stranica xxvii - La vita fugge e non s' arresta un' ora; E la morte vien dietro a gran giornate; E le cose presenti e le passate Mi danno guerra, e le future ancora; E '1 rimembrar e 1' aspettar m' accora Or quinci or quindi sì, che 'n veritate, Se non eh' i' ho di me stesso pietate, I' sarei già di questi pensier fora.