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DI MARSILIO FICINO

COME GIUDICATO NELLA STORIA DELLA MEDICINA

BAL PROF. F. PUCCINOTTI

(1865).

AVVERTENZA

Da'libri d'un valentuomo, col quale mi gloriai d'aver comune la Fede, il sostanziale della dottrina e il metodo, e da cui ebbi la scuola di grandi virtù e il conforto di molta benevolenza, mi piace, anzichè da' libri d'opinioni opposte, riferire l'esempio d'una Critica, che in luogo di fatti porge un'ipotesi; affermata come un fatto, perchè questa compiaceva il platonismo, seguito dall' insigne uomo. La cosa è rara, e forse singolare, nel Puccinotti; ma frequentissima ne'tempi presenti, mentrechè principalmente la Germania mostrava per l'addietro che la Storia dev'essere Storia, e che la Critica deve palesarci, non l'opinione del critico, ma i fatti; altrimenti non s'intende più nulla. L'ambizione de'critici ha da esser questa soltanto, verificare. Ma l'abito contrario portò una strana sentenza: nel riferire il pensiero altrui, non potersi mai spogliare il pensiero proprio, e quindi una critica oggettiva o imparziale non riuscire a nessuno. Quasichè allora non dovessimo reputare alterata ogni testimonianza ne'Tribunali e ogni condanna o assoluzione de'Giudici, che da' fatti esteriori arguiscono la parte morale o l'imputabilità varia. Ma le passioni sogliono scusare sè con l'impossibilità del contrario. Pubblicai questo lavoro la prima volta nell'Archivio Storico.

DI MARSILIO FICINO

SOMMARIO: fede.

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Ipotesi del Puccinotti. — Fede, dubbio, ritorno alla Come Date o certe o probabili de'libri di Marsilio. si possano congetturare gli anni, ne'quali esso credè, dubitò si converti. Alla conversione appartengono la Teologia platonica, e il De christiana religione, non questo solamente, come il Puccinotti opinava. — Fino a che punto Marsilio procurasse d'accordare con la filosofia cristiana Platone e i Neoplatonici. Misticismo suo ch'esclude il panteismo di questi, e il dualismo di quello. L'essenziale della dottrina di Mar

silio è buono.

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Francesco Puccinotti, nome caro agl'Italiani, quando leggiamo il suo nome sulla copertina d'un libro, ci attrae a leggerlo, perchè molto se n'aspetta; onde, quel ch'egli scrive del Ficino, mi posi a leggere con vivo desiderio, sperando lume non poco in materia sì poco esaminata. Non ch'io credessi di trovare, in capitoli che son parte d'una storia della Medicina, esposte per modo specificato le dottrine platoniche d'allora; pensavo che queste vi sarebbero accennate quanto convenisse alle relazioni con la Medicina; ma ch'esse avrebbero dato occasione al Puccinotti di proporre, se non altro, nuovi rispetti dell'argomento e

prepararne, se non altro, una notizia più chiara e più sicura. E, a parer mio, così è per appunto.

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Al Puccinotti doleva che il Buhle non sapesse discernere nei libri del Ficino la buona filosofia platonica dalle interpretazioni e conciliazioni non sempre felici; e che il Richter, per luterano vezzo, e il Cousin, per fretta e ingratitudine a chi gli aveva spianato la via in tradurre Platone, avessero considerato Marsilio come un estatico seguace di Proclo e di Giamblico; talchè il Puccinotti nostro, date le lodi più vive al Galeotti che di Marsilio scrisse nell'Archivio Storico (tom. IX, Nuova serie), e al Berti che ne scrisse nella Rivista Contemporanea, ebbe in mente il pensiero di più spiccatamente far vedere contro il Buhle, il Richter e il Cousin, come la filosofia platonica fiorentina non s'avesse da infamare quasi scimmiottaggine alessandrina. Questo il fine dell'opuscolo, che dal fine suo rimane informato. Se i miscugli d'alessandrina filosofia, d'egiziane e talmuddiche traveggenze, e di astrologici fantasmi, fossero parte sostanziale del platonismo di Marsilio, ci avrebbe regalato un falso Platone costui, e parlarne a lungo non gioverebbe; ma se gl'innesti alessandrini sono accessorj, e puoi agevolmente distinguerli dal platonismo puro e primitivo, allora ben vale il pregio di fare tal distinzione: ciò ha tentato il Puccinotti, e qui è l'opera sua.

Or come ha egli cercato di farlo? Ha distinto nella vita e negli studj del Ficino tre tempi: uno, ch'è la sua prima educazione filosofica, d'un platonismo più morale che metafisico, unito alle tradizioni di sant'Agostino, di Cicerone, di Boezio, di Dante e del Petrarca; un' altro, che tentenna fra il platonismo vero e l'alessandrino, tra la sapienza cristiana e il gentilesimo, tra filosofia schietta e vane immaginazioni; un terzo, ultimo e più lungo assai, quando Marsilio torna indietro, ripiglia il platonismo primo, e lascia

le vanità neoplatoniche. Il primo va da'18 ai 30 anni di Marsilio; il secondo da'30 ai 40; il terzo dai 40 corre ai 66, cioè dal 1473, anno che Marsilio venne ordinato diacono, al 1499, anno della sua morte. Così le aberrazioni di lui si ristringerebbero a un decennio, di cui e'parla in una sua lettera, dove si dice ch'egli stette per dieci anni sospeso tra cristianesimo e gentilesimo: quod ego per longas ambages investigavi (Epist. 1).

Si domanda: Quali le cause di tempi sì differenti? E risponde il Puccinotti: Causa del primo, le italiche tradizioni già mentovate, quando non anche aveva il Ficino molta pratica di greco, nè sapeva di neoplatonici: causa del secondo, la volontà di Cosimo il Vecchio e di Lorenzo il Magnifico, i quali pinsero Marsilio alle traduzioni di Proclo, di Plotino, di Mercurio Trismegisto, e simili; poi ancora l'emulazione de’Greci, che insegnavano e disputavano neoplatonicamente nello Studio fiorentino; poi altresì le tentazioni, che dettero a Marsilio i libri di Plotino e de'suoi: causa del terzo, i già patiti dolori per la coscienza combattuta in que'dubbj, e l'animo cristiano, e la nuova vita ecclesiastica. Si domanda pure: Quali i documenti per provare la diversità dei tre tempi rispetto alla dottrina? E risponde il Puccinotti: Documento del primo le Institutiones platonicae, che Marsilio allora non pubblicò, perchè a Cosimo e' non parve maturo: documenti del secondo, certe sue traduzioni come di Mercurio Trismegisto e di Plotino (benchè pubblicate dopo), non che la Theologia platonica sive de immortalitate animorum e De triplici vita: documenti del terzo, l'opera De christiana religione, lezioni e prediche su san Paolo e sulle virtù, e l'essere lui tornato alle Istituzioni platoniche, lavoro suo primo e senza neo.

Una cosa bensì dava inciampo at Puccinotti, le date

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