Revista Bibliografica Italiana, Opseg 61901 |
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Stranica 51 - Aprile 1828); oltre la rimembranza, il riflettere sopra quello ch'io fui, e paragonarmi meco medesimo; e in fine il piacere che si prova in gustare e apprezzare i propri lavori, e contemplare da se compiacendosene, le bellezze ei pregi di un figliuolo proprio, non con altra soddisfazione, che di aver fatta una cosa bella al mondo; sia essa o non sia conosciuta per tale da altrui. (Pisa, 15 Febbraio, ultimo Venerdì di Carnevale, 1828).
Stranica 50 - Io sono, si perdoni la metafora, un sepolcro ambulante, che porto dentro di me un uomo morto, un cuore già sensibilissimo che più non sente ec.
Stranica 51 - ... loro simili, sia abitualmente, sia in occasioni particolari, a causa del male che, giustamente o ingiustamente, essi, come tutti gli altri, ricevono dagli altri uomini. La mia filosofia fa rea d'ogni cosa la natura, e discolpando gli uomini totalmente, rivolge l'odio, o se non altro il lamento, a principio più alto, all'origine vera de' mali de
Stranica 51 - La mia filosofia, non solo non è conducente alla misantropia, come può parere a chi la guarda superficialmente, e come molti l'accusano; ma di sua natura esclude la misantropia, di sua natura tende a sanare, a spegnere quel mal umore, quell'odio, non sistematico, ma pur vero odio, che tanti e tanti, i quali non sono filosofi, e non vorrebbono esser chiamati né creduti misantropi, portano però cordialmente a...
Stranica 50 - ... proprio, di aspettar di vedere o di congetturare il suo, e l'opinione e il giudizio che egli portava della cosa; né più né meno come s'io fossi incapace di giudicarne; e vedendolo o veramente o nell'apparenza non turbato, mi sono ordinariamente riconfortato d'animo sopra modo, con una assolutamente cieca sommissione alla sua autorità, o fiducia nella sua provvidenza. E trovandomi lontano da lui, ho sperimentato frequentissime volte un sensibile, benché non riflettuto, desiderio di tal rifugio.
Stranica 285 - Ma il maggior pregio del Canto è la superba altezza, per la quale, munito della sola arma della parola, educata e temperata da lui ad ogni possibil forma del pensiero e del sentimento, Dante, semplice cittadino di un piccolo Comune toscano, per avi o ricchezze non cospicuo, ed ora esule errabondo, sorge impavido a giudicare i potenti della terra, defunti o ancor vivi.
Stranica 308 - Sacerdos magnus qui in vita sua suffulsit domum et in diebus suis corroboravit templum, quasi Ignis effulgens etthus ARDENS IN IGNE.
Stranica 218 - Studi di manoscritti e testi inediti. I. La raccolta bartoliniana di rime antiche ei codici da essa derivati, Bologna, Zanichelli, 1900.
Stranica 4 - Bibliotheca historica Regni Siciliae, sive historicorum, qui de rebus siculis a Saracenorum invasione usque ad Aragonensium principatum illustriora monumenta reliquerunt amplissima collectio, 2 voll., Panormi 1723.
Stranica 50 - Tale sono stato io, anche in età ferma e matura, verso mio padre; che in ogni cattivo caso, o timore, sono stato solito per determinare, se non altro, il grado della mia afflizione o del timor mio proprio, di aspettar di vedere o di congetturare il suo, e l'opinione e il giudizio che egli portava della cosa; né più né meno come s'io fossi incapace di giudicarne; e vedendolo o veramente o nell'apparenza non turbato, mi sono ordinariamente riconfortato d'animo sopra modo, con una...