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Il mio Catalogo quisitare ben avrebbe potut uscire senza ch'io direttamente lo presentassi al pubblico. Divenlah ormai, grazie all'amorosa revisione del bravo Bibliograf Fumagalli e alle intelligenti buohi collaboratori, una vera opera bibliografica, presentato dall'ornata parola d'un Gaetano Negri, certamente non ha più bisogno di alhe raccomandazioni Ma il silenzio mi erd vietato dalla gratitudine per i tanti lusinghieri segni di stima e di affetto ricevati in questa solermità giubilare; e non ricorderò che l'artistico busto in bronzo donatomi con affettuose pensiero dai miei collaboratori e i tre splendidi Albe offertimi dagli Autori, dagli amici della stampa, edai Colleghi in li. breria.- Ai prime, ai fidi courpagni di lavoro e di lotte quotidiane, dirò che il modo migliore per expeiner gratitudine mi flare quello di premottere al presente volume la loro effigie intorno al bel regalarorro:- Ringrazio poi di tutto cuore 700 a più scrittori, che alle mie edizioni affidarono i frutte dell'ingegno loro, e ai quali davo • gran parte di ciò che feci. – Ringrazio la stampa periodica & i miei Colleghi librai, i quali, facendo conoscere i misi libri, ne promopero efficacemente la diffeccione. Certo non tutti :1600 e prie volumii da me, •pubblicati sono di uguale valore, e nella scelta di qualcuno potro essere stato meno felice. Ma quests posso affermare che, durante tutta la mia, non più breve, carriera -editoriale, solo fui mosso dalla passione per l'arte mia, dall'amore ai buoni studi, e soprattutto dal mio

lore tutta la mia

busto ch'essi mi

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Ed ora

giubilare,

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-entusiastico affetto per questa Italia benedetta, mia patria adottiva; e che null'altro mai ebbi di mira che di promuovere, per quanto slave in me, la coltura italiana, e di aprire ai giovani e forti ingegni italiani la via di farsi conoscere e di rendersi utili are ed al passe._ patrei esultare per questa mia solennità se non mi angustiasse un dolore ineffabile. la Donna cara e e gentile, che per 24 anni divise amorosamente ansie e speraure, che mi aiutò di consigli, cobi da cui tantife molti che neppure lo samro), venners Cont ficati, giace oppressa da grave malore, e non puis prender parte a questa, oke, come è la mia, così avrebbe dovuto essere anche la sua festa. – Ture nell'angoscia infinita dell'anima mi sorreggono, in questo giolno memorando per me, la benedikzione della madre mid nonagenaria, la benevolenza degli studiosi, e quell'alto ideale a cui : ispirai sempre ed ora mi è incitamento a perseverare nel bello, ma arduo lavoro._.

4 Luglis 1896.

Mbrics Haepliz

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Vi fu chi disse che il più interessante di tutti i libri è il Vocabolario. Quest' affermazione, malgrado l'apparenza paradossale, non è senza un fondo di verità. Nel veder riunite in un volume e nel passare in rassegna tutte le parole di cui si serve il linguaggio umano, noi abbiamo l'impressione immediata dell'immenso lavoro di astrazione con cui la ragione ha creato il mondo delle idee; ogni categoria di parole, anzi, ogni parola ci apre uno spiraglio pel quale noi possiam osservare l'organizzazione e il movimento dell'officina dialettica dove si compone e donde esce il linguaggio.

Ebbene, una considerazione analoga noi possiamo fare, parlando, in genere, del Catalogo, ed, in particolar modo, del Catalogo che è contenuto in questo volume. Guardato superficialmente, un catalogo di libri è una cosa morta, una litania di nomi, tanto poco interessante, per chi non si occupa specialmente di cose librarie, 'quanto l'elenco degli oggetti contenuti in un armadio per chi non ne è il proprietario. Ma, se noi riflettiamo al lavoro di cui un catalogo librario è l'ultima espressione, ecco tutto si anima. Ogni libro che vi è indicato prende vita dallo studio che ha richiesto, dalle intenzioni che lo hanno ispirato, dal pensiero che lo ha prodotto, e, a poco

a poco, l'oggetto che pareva morto ci dà la rappresentazione di un frammento dell' umana attività, e diventa interessante perchè ci rivela il movimento dei succhi nascosti da cui vengono i fiori e i frutti che noi raccogliamo con mano disattenta.

Ma, fra tutti i cataloghi, sarebbe difficile trovarne uno che parli con maggiore chiarezza ed efficacia di quello che pubblica Ulrico Hoepli nell'occasione del 25° anniversario di fondazione della sua casa editrice. Vi troviamo delle preziose indicazioni sul valore di un'azione personale, diretta ad uno scopo preciso e guidata da un criterio sicuro, e, insieme, vi vediamo come in una cornice, così da poterla abbracciare con lo sguardo, l'imagine della vita scientifica della nuova Italia, in alcuni dei suoi tratti più salienti e più interessanti.

Ulrico Hoepli, venuto giovanissimo a Milano, poco dopo il 1870, si prefisse il proposito di creare, in Italia, una casa editrice, la quale avesse un obbiettivo rigorosamente scientifico. La letteratura amena e romanzesca aveva altri appoggi ed altri promotori; la produzione non era, già fin d'allora, nè scarsa nè priva d'aiuti. Ma la letteratura scientifica vagava, qua e là, senza un porto sicuro e che le fosse riservato. Aprire questo porto, ecco ciò che ha voluto far l'Hoepli, appena giunto in Italia. Altri, forse, avrebbe temuto che il porto dovesse rimaner vuoto, senza movimento di navi e di merci. Ma l'Hoepli non ebbe questo timore. Egli sentì come l'Italia, nazione testè risorta con una vita latente che cercava di manifestarsi, avrebbe voluto, ben presto, crearsi un'industria, e l'industria richiedeva una preparazione di scienza e l'allestimento di speciali strumenti di pensiero e di coltura. Da qui il primo concetto, da cui è partito l'acuto editore; egli ha voluto creare una biblioteca tecnica e giuridica, la quale entrasse come elemento indispensabile nel movimento industriale che si andava iniziando. Se non che quel primo concetto andò naturalmente, a poco a poco, allargandosi e svolgendosi, così che alle produzioni della scienza applicata vennero ad aggiungersi anche

quelle della scienza pura, nelle sue più varie, più complesse e più ricche manifestazioni. Ma l'Hoepli -e qui sta propriamente uno dei suoi meriti principali e una delle ragioni della felice riuscita della sua impresa in mezzo al fervore del cre

scente lavoro, non si è mai lasciato tentare a deviar dalla strada su cui si era messo dai primi suoi passi. Egli ha saputo conservare all'enorme produzione della sua casa, che ha raggiunto, in 25 anni, i mille e seicento volumi, il carattere eminentemente scientifico, che costituisce l'originalità della sua fisonomia.

Pertanto, la biblioteca tecnico-giuridica, ideata primieramente dall' Hoepli, divenne, in breve, una biblioteca di alti studii, a servizio della fisica, della chimica, della meccanica, considerate dal punto di vista teorico e puro. Poi vi ebbero accesso le scienze filologiche e critiche, le quali studiano le lingue e le letterature nei loro elementi costitutivi e nel loro svolgimento stòrico, e, infine, anche le discipline artistiche, sempre però accompagnate all'obbiettivo dell'analisi critica e dell'applicazione industriale. Pel concorso di questo complesso di produzioni, s'innalzò un grandioso monumento librario, che è davvero ammirabile per la varietà e per la ricchezza delle sue parti e che è prova della persistente sagacia di colui che lo ha costrutto.

Se noi guardiamo attentamente questa vasta produzione, vi vediamo in azione due tendenze diverse, ma che pur cooperano ad un unico risultato; la prima è quella di servire la scienza e l'arte nelle loro forme più cospicue, sia pubblicando, di propria iniziativa, opere grandiose, sia cooperando efficacemente alle produzioni dei più insigni Istituti del Regno. Noi troviamo, percorrendo il Catalogo hoepliano, assai frequenti le indicazioni di splendide illustrazioni, che tornano a grande onore della coltura italiana. Citiamo ad esempio, fra le molte, i Monumenti antichi, pubblicati a cura dell'Accademia dei Lincei, e il Codice Atlantico di Leonardo da Vinci.

Ma queste opere di grandissimo pregio, alle quali solo pochi

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