La divina commedia con le note di Paolo Costa: Il purgatorio. 1841Fabris, 1841 |
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Uobičajeni izrazi i fraze
alcun amore angeli anime Antipurgatorio avarizia avea BALESTRIERI INC beati Beatrice buon cagione cammino CANTO CANTO VII CANTO XXVI carro ch'io chè Chiesa ciascun cielo colla coloro colpa colui corpo Corso Donati costui cotal Currado Dante detto dice dietro diletto dimanda dinanzi divina dolce donna dritto Duca ELISA MARIANI essendo esso Eunoè FABRIS fece figliuolo Filippo il Bello fiori fiume gente gira girone giustizia grido grifone Guido Inferno innanzi Intendi l'Alighieri l'altro l'angelo l'anima l'ombra l'una lascia lume luogo male opere Mantovano Matelda mente mondo morale morte mostra notte occhi omai padre parea parlare parole passi peccato pianta piè poco Poeta poscia prego pria purga Purgatorio quivi raggi rispose salire sede apostolica segno selva sente sette significato Sordello sovra Stazio stelle stendali superbia tendi terra TOMO 11 tosto veder vedere veggio venire verso vidi Virgilio virtù volge volsi
Popularni odlomci
Stranica 190 - Esce di mano a Lui , che la vagheggia Prima che sia, a guisa di fanciulla Che piangendo e ridendo pargoleggia, L'anima semplicetta che sa nulla; Salvo che, mossa da lieto fattore, Volentier torna a ciò che la trastulla.
Stranica 43 - In co del ponte presso a Benevento, Sotto la guardia della grave mora. Or le bagna la pioggia e move il vento Di fuor del regno, quasi lungo il Verde, Dov' ei le trasmutò a lume spento.
Stranica 76 - E se ben ti ricordi e vedi lume, vedrai te simigliante a quella inferma che non può trovar posa in su le piume, ma con dar volta suo dolore scherma.
Stranica 99 - A' miei portai l'amor, che qui raffina. O, dissi lui, per li vostri paesi Giammai non fui: ma dove si dimora, Per tutta Europa, ch'ei non sian palesi ? La fama, che la vostra casa onora, Grida i signori e grida la contrada, Sì che ne sa, chi non vi fu ancora. Ed io vi giuro, s'io di sopra vada, Che vostra gente onrata non si sfregia, Del pregio della borsa e della spada.
Stranica 30 - Tre volte dietro a lei le mani avvinsi, E tante mi tornai con esse al petto. Di maraviglia, credo, mi dipinsi; Per che l' ombra sorrise, e si ritrasse; Ed io, seguendo lei, oltre mi pinsi.
Stranica 70 - Ma vedi là un' anima, che posta Sola soletta, verso noi riguarda ; Quella ne insegnerà la via più tosta. Venimmo a lei : O anima Lombarda, Come ti stavi altera e disdegnosa, E nel mover degli occhi onesta e tarda ! Ella non ci diceva alcuna cosa ; Ma lasciavane gir, solo sguardando A guisa di leon quando si posa.
Stranica 93 - Era già l'ora che volge il disio ai naviganti e intenerisce il core lo di c'han detto ai dolci amici addio; e che lo novo peregrin d'amore punge, se ode squilla di lontano che paia il giorno pianger che si more, quand'io incominciai a render vano l'udire ea mirare una dell'alme surta che l'ascoltar chiedea con mano.
Stranica 123 - Di che l' animo vostro in alto galla, Poi siete quasi entomata in difetto, Sì come verme, in cui formazion falla ? Come, per sostentar solaio o tetto, Per mensola talvolta una figura Si vede giunger le ginocchia al petto, La qual fa del non ver vera rancura Nascere in chi la vede ; così fatti Vid' io color, quando posi ben cura.
Stranica 73 - Vieni a veder Montecchi e Cappelletti, Monaldi e Filippeschi, uom senza cura, Color già tristi, e costor con sospetti. Vien, crudel, vieni, e vedi la pressura De...
Stranica 210 - E de'primi appetibili l' affetto, Che sono in voi si come studio in ape Di far lo mele; e questa prima voglia Merto di lode o di biasmo non cape. Or, perchè a questa ogni altra si raccoglia, Innata v...