Rime di F. Petrarca, Opseg 3Presso l'editore, 1821 |
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Stranica 5
... bella Devea ' l ciel adornar di sua presenza . Ma io , lasso ! che senza Lei nè vita mortal nè me stess ' amo , Piangendo la richiamo . Questo m ' avanza di cotanta spene , E questo solo ancor quì mi mantene . Oimè terra è fatto il suo ...
... bella Devea ' l ciel adornar di sua presenza . Ma io , lasso ! che senza Lei nè vita mortal nè me stess ' amo , Piangendo la richiamo . Questo m ' avanza di cotanta spene , E questo solo ancor quì mi mantene . Oimè terra è fatto il suo ...
Stranica 6
... bella e più leggiadra donna Tornami innanzi , come Là dove più gradir sua vista sente . Quest ' è del viver mio l ' una colonna ; L'altra è ' l suo chiaro nome , Che sona nel mio cor sì dolcemente . Ma , tornandomi a mente Che pur morta ...
... bella e più leggiadra donna Tornami innanzi , come Là dove più gradir sua vista sente . Quest ' è del viver mio l ' una colonna ; L'altra è ' l suo chiaro nome , Che sona nel mio cor sì dolcemente . Ma , tornandomi a mente Che pur morta ...
Stranica 8
... viso chino ? O nostra vita ch'è sì bella in vista , Com ' perde agevolmente in un mattino Quel che ' n molt ' anni a gran pena s ' acquista ! CANZONE II . ARGOMENTO . Ad Amore : che invano 8 SONETTI E CANZONI SONETTO II. ...
... viso chino ? O nostra vita ch'è sì bella in vista , Com ' perde agevolmente in un mattino Quel che ' n molt ' anni a gran pena s ' acquista ! CANZONE II . ARGOMENTO . Ad Amore : che invano 8 SONETTI E CANZONI SONETTO II. ...
Stranica 21
... bella e più fiorita , Quand ' aver suol amor in noi più forza , Lasciando in terra la terrena scorza , È Laura mia vital da me partita ; E viva , e bella , e nuda al ciel salita ; Indi mi signoreggia , indi mi sforza . Deh ! perchè ...
... bella e più fiorita , Quand ' aver suol amor in noi più forza , Lasciando in terra la terrena scorza , È Laura mia vital da me partita ; E viva , e bella , e nuda al ciel salita ; Indi mi signoreggia , indi mi sforza . Deh ! perchè ...
Stranica 32
... bella , Ch ' ebbe quì ' l ciel sì amico e sì cortese , Anzi tempo per me nel suo paese È ritornata , ed alla par sua stella . Or comincio a svegliarmi , e veggio ch ' ella Per lo migliore al mio desir contese , E quelle voglie giovenili ...
... bella , Ch ' ebbe quì ' l ciel sì amico e sì cortese , Anzi tempo per me nel suo paese È ritornata , ed alla par sua stella . Or comincio a svegliarmi , e veggio ch ' ella Per lo migliore al mio desir contese , E quelle voglie giovenili ...
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Adunque affanni alma altra amaro Amore Angel novo anima arda ARGOMENTO Arno beato begli occhi bella bellezza canto canzone cara sposa Castelvetro ch'è Ch'i chiaro Cicerone cielo colei colla cuore d'amore d'ogni desio dice Dante diletto dimostrare divina dolce dolcezza dolore donna eterno fama fiori gentil gran immagini Inferno Inferno XXX ingegno intende l'altro l'anima lagrime Laura leggiadro lieto lume luogo maraviglia Mars Marsan Massinissa Menelao mente mille mondo morire mortale morte di Laura mostra nemici omai onesto onore Ovidio Paradiso parlar parole passo pensiero perciocchè Petrarca piangere pianto pietà pietosa Poeta pone poscia pregio Purgatorio quì ragione riguardo rime Seleuco sentimento soave solea SONETTO sospiri speranza spirto stra suppl Tassoni e Muratori terra Teseo tosto trionfo vede veder veggio verso vidi Virgilio virtù vista viva viver vizj vuol dire
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Stranica 54 - n belle donne oneste atti soavi Sono m» deserto, e fere aspre, e selvagge. SONETTO XLIII. \_7uel rosignuol, che sì soave piagne Forse suoi figli, o sua cara consorte, Di dolcezza empie il cielo, e le campagne Con tante note sì pietose, e scorte; E tutta notte par che m' accompagne, E mi rammente la mia dura sorte: Ch'altri che me non ho, di cui mi lagne: Che 'n Dee non credev
Stranica 184 - A guisa d' un soave e chiaro lume, Cui nutrimento a poco a poco manca; Tenendo al fin il suo usato costume; Pallida no, ma più che neve bianca Che senza vento in un bel colle fiocchi; Parea posar come persona stanca. Quasi un dolce dormir ne' suoi begli occhi, Sendo lo spirto già da lei diviso, Era quel che morir chiaman gli sciocchi.
Stranica 130 - Vergine bella, che di sol vestita, coronata di stelle, al sommo Sole piacesti sì che 'n te sua luce ascose, amor mi spinge a dir di te parole; ma non so 'ncominciar senza tu' aita e di colui ch'amando in te si pose.
Stranica 536 - Che fama avrai tu più, se vecchia scindi Da te la carne, che se fossi morto Innanzi che lasciassi il pappo e il dindi, Pria che passin mill...
Stranica 15 - La vita fugge e non s' arresta un' ora; E la morte vien dietro a gran giornate; E le cose presenti e le passate Mi danno guerra, e le future ancora; E '1 rimembrar e 1' aspettar m' accora Or quinci or quindi sì, che 'n veritate, Se non eh' i' ho di me stesso pietate, I' sarei già di questi pensier fora.
Stranica 160 - E coprir suo dolor quand' altri '1 punge. E so come in un punto si dilegua E poi si sparge per le guance il sangue, Se paura o vergogna avvien che '1 segua. So come sta tra' fiori ascoso l'angue; Come sempre fra due si vegghia e dorme; Come senza languir si more e langue.
Stranica 124 - Tennemi Amor anni ventuno ardendo Lieto nel foco, e nel duol pien di speme; Poi che Madonna e '1 mio cor seco insieme Saliro al ciel , dieci altri anni piangendo.
Stranica 368 - Quand' io, che meco avea di quel d' Adamo, Vinto dal sonno, in su I' erba inchinai Là 've già tutti e cinque sedevamo. Nell' ora che comincia i tristi lai La rondinella , presso alla mattina , Forse a memoria de' suoi primi guai ; E che la mente nostra , pellegrina Più dalla carne e men da...
Stranica 132 - Tre dolci e cari nomi ha in te raccolti, Madre, figliuola e sposa; Vergine gloriosa, Donna del Re che nostri lacci ha sciolti, E fatto '1 mondo libero e felice; Nelle cui sante piaghe , Prego ch'appaghe il cor, vera beatrice.
Stranica 443 - Di qua, di là, di giù, di su gli mena; Nulla speranza gli conforta mai, Non che di posa, ma di minor pena. 45 E come i gru van cantando lor lai, Facendo in aer di sé lunga riga; Così vid* io venir, traendo guai, Ombre portate dalla detta briga: Perch' io dissi : Maestro, chi son quelle 50 Genti, che l'aer nero si gastiga?