Rime di F. Petrarca, Opseg 3Presso l'editore, 1821 |
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Stranica 3
... dolce riso ond ' uscìo ' l dardo Di che morte , altro bene omai non spero ! Alma real , dignissima d ' impero , Se non fossi fra noi scesa si tardo ! Per voi conven ch ' io arda e ' n voi respire ; Ch'i ' pur fui vostro ; e , se di voi ...
... dolce riso ond ' uscìo ' l dardo Di che morte , altro bene omai non spero ! Alma real , dignissima d ' impero , Se non fossi fra noi scesa si tardo ! Per voi conven ch ' io arda e ' n voi respire ; Ch'i ' pur fui vostro ; e , se di voi ...
Stranica 10
... dolce costume Ond ' ho già molto amaro , e più n ' attendo , Se ben me stesso e mia vaghezza intendo , Che mi fa vaneggiar sol del pensero , E gir in parte ove la strada manca , E con la mente stanca Cosa seguir che mai giugner non ...
... dolce costume Ond ' ho già molto amaro , e più n ' attendo , Se ben me stesso e mia vaghezza intendo , Che mi fa vaneggiar sol del pensero , E gir in parte ove la strada manca , E con la mente stanca Cosa seguir che mai giugner non ...
Stranica 15
... dolce mai Ebbe ' l cor tristo , e poi dall ' altra parte Veggio al mio navigar turbati i venti ; Veggio fortuna in porto , e stanco omai Il mio nocchier , e rotte arbore e sarte , Ei lumi bei che mirar soglio , spenti . SONETTO V ...
... dolce mai Ebbe ' l cor tristo , e poi dall ' altra parte Veggio al mio navigar turbati i venti ; Veggio fortuna in porto , e stanco omai Il mio nocchier , e rotte arbore e sarte , Ei lumi bei che mirar soglio , spenti . SONETTO V ...
Stranica 19
... , Felice terra , quel bel viso umano , Me dove lasci sconsolato e cieco , Poscia che ' l dolce ed amoroso e piano Lume degli occhi miei non è più meco ? SONETTO IX . ARGOMENTO . Crescendo a più a più DEL PETRARCA . 19 SONETTO VIII. ...
... , Felice terra , quel bel viso umano , Me dove lasci sconsolato e cieco , Poscia che ' l dolce ed amoroso e piano Lume degli occhi miei non è più meco ? SONETTO IX . ARGOMENTO . Crescendo a più a più DEL PETRARCA . 19 SONETTO VIII. ...
Stranica 24
... dolce ricetto , Fuggendo altrui , e , s ' esser può , me stesso , Vo , con gli occhi bagnando l ' erba e'l petto , Rompendo co ' sospir l'aere da presso ; Quante fiate sol , pien di sospetto , Per luoghi ombrosi e foschi mi son messo ...
... dolce ricetto , Fuggendo altrui , e , s ' esser può , me stesso , Vo , con gli occhi bagnando l ' erba e'l petto , Rompendo co ' sospir l'aere da presso ; Quante fiate sol , pien di sospetto , Per luoghi ombrosi e foschi mi son messo ...
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Adunque affanni alma altra amaro Amore Angel novo anima arda ARGOMENTO Arno beato begli occhi bella bellezza canto canzone cara sposa Castelvetro ch'è Ch'i chiaro Cicerone cielo colei colla cuore d'amore d'ogni desio dice Dante diletto dimostrare divina dolce dolcezza dolore donna eterno fama fiori gentil gran immagini Inferno Inferno XXX ingegno intende l'altro l'anima lagrime Laura leggiadro lieto lume luogo maraviglia Mars Marsan Massinissa Menelao mente mille mondo morire mortale morte di Laura mostra nemici omai onesto onore Ovidio Paradiso parlar parole passo pensiero perciocchè Petrarca piangere pianto pietà pietosa Poeta pone poscia pregio Purgatorio quì ragione riguardo rime Seleuco sentimento soave solea SONETTO sospiri speranza spirto stra suppl Tassoni e Muratori terra Teseo tosto trionfo vede veder veggio verso vidi Virgilio virtù vista viva viver vizj vuol dire
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Stranica 54 - n belle donne oneste atti soavi Sono m» deserto, e fere aspre, e selvagge. SONETTO XLIII. \_7uel rosignuol, che sì soave piagne Forse suoi figli, o sua cara consorte, Di dolcezza empie il cielo, e le campagne Con tante note sì pietose, e scorte; E tutta notte par che m' accompagne, E mi rammente la mia dura sorte: Ch'altri che me non ho, di cui mi lagne: Che 'n Dee non credev
Stranica 184 - A guisa d' un soave e chiaro lume, Cui nutrimento a poco a poco manca; Tenendo al fin il suo usato costume; Pallida no, ma più che neve bianca Che senza vento in un bel colle fiocchi; Parea posar come persona stanca. Quasi un dolce dormir ne' suoi begli occhi, Sendo lo spirto già da lei diviso, Era quel che morir chiaman gli sciocchi.
Stranica 130 - Vergine bella, che di sol vestita, coronata di stelle, al sommo Sole piacesti sì che 'n te sua luce ascose, amor mi spinge a dir di te parole; ma non so 'ncominciar senza tu' aita e di colui ch'amando in te si pose.
Stranica 536 - Che fama avrai tu più, se vecchia scindi Da te la carne, che se fossi morto Innanzi che lasciassi il pappo e il dindi, Pria che passin mill...
Stranica 15 - La vita fugge e non s' arresta un' ora; E la morte vien dietro a gran giornate; E le cose presenti e le passate Mi danno guerra, e le future ancora; E '1 rimembrar e 1' aspettar m' accora Or quinci or quindi sì, che 'n veritate, Se non eh' i' ho di me stesso pietate, I' sarei già di questi pensier fora.
Stranica 160 - E coprir suo dolor quand' altri '1 punge. E so come in un punto si dilegua E poi si sparge per le guance il sangue, Se paura o vergogna avvien che '1 segua. So come sta tra' fiori ascoso l'angue; Come sempre fra due si vegghia e dorme; Come senza languir si more e langue.
Stranica 124 - Tennemi Amor anni ventuno ardendo Lieto nel foco, e nel duol pien di speme; Poi che Madonna e '1 mio cor seco insieme Saliro al ciel , dieci altri anni piangendo.
Stranica 368 - Quand' io, che meco avea di quel d' Adamo, Vinto dal sonno, in su I' erba inchinai Là 've già tutti e cinque sedevamo. Nell' ora che comincia i tristi lai La rondinella , presso alla mattina , Forse a memoria de' suoi primi guai ; E che la mente nostra , pellegrina Più dalla carne e men da...
Stranica 132 - Tre dolci e cari nomi ha in te raccolti, Madre, figliuola e sposa; Vergine gloriosa, Donna del Re che nostri lacci ha sciolti, E fatto '1 mondo libero e felice; Nelle cui sante piaghe , Prego ch'appaghe il cor, vera beatrice.
Stranica 443 - Di qua, di là, di giù, di su gli mena; Nulla speranza gli conforta mai, Non che di posa, ma di minor pena. 45 E come i gru van cantando lor lai, Facendo in aer di sé lunga riga; Così vid* io venir, traendo guai, Ombre portate dalla detta briga: Perch' io dissi : Maestro, chi son quelle 50 Genti, che l'aer nero si gastiga?