Illustri Bergamaschi: Pittori

Naslovnica
Pagnoncelli, 1869
 

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Stranica 82 - Ond' ella toglie ancora e terza e nona, Si stava in pace, sobria e pudica: Non avea catenella, non corona, Non donne contigiate, non cintura Che fosse a veder più che la persona : Non faceva, nascendo, ancor paura La figlia al padre, chè il tempo e la dote Non fuggian quinci e quindi la misura: Non avea case di famiglia vote; Non v...
Stranica 82 - L'una vegghiava a studio della culla, E consolando usava l'idioma Che pria li padri e le madri trastulla; L'altra, traendo alla rocca la chioma, Favoleggiava con la sua famiglia De' Troiani, di Fiesole e di Roma.
Stranica 292 - E se l'infimo grado in sé raccoglie sì grande lume, quanta è la larghezza di questa rosa nell'estreme foglie! La vista mia nell'ampio e nell'altezza non si smarriva, ma tutto prendeva il quanto e '1 quale di quella allegrezza.
Stranica 31 - Italia i talenti, che sarebbero dalla natura altronde felicemente disposti per le lettere: essi co' loro rigidi precetti impiccoliscono ed estinguono il genio de' giovani nell'età appunto più atta a svilupparsi; essi colle eterne loro dicerie intimoriscono talmente i loro disgraziati alunni, che in vece di sollevarsi con un felice ardimento, scrivendo, a...
Stranica 253 - Mosti l' altra lettera ch' io scrivo a Vostra Signoria , è ritornato a vedermi messer Francesco Terzo, * e m' ha donato il libro de l' Imagini de gli invittissimi principi de la Casa d'Austria, le quali mi son parute bellissime, ed opera veramente di mano eccellente. Laonde sì per lo dono, sì ancora per l' eccellenza de l' artefice e per la patria, «»ì reputo obligato di far per servigio suo quanto io posso.
Stranica 21 - Non credo che quest'ultime parole potesse esprimer sì, che fosse inteso; e finì come il debol lume suole, cui cera manchi od altro in che sia acceso. Chi potrà dire a pien come si duole, poi che si vede pallido e disteso, la giovanetta, e freddo come ghiaccio il suo caro Zerbin restare in braccio? Sopra il sanguigno corpo s'abbandona, e di copiose lacrime lo bagna; e stride sì, ch'intorno ne risuona a molte miglia il bosco e la campagna.
Stranica 32 - ... a cui giunger possono le loro forze, con mano tremante servilmente si piegano alla scrupolosa imitazione di chi fa testo di lingua; e quel pittore, il quale nelle prime opere sue, se fosse stato libero avrebbe prodotte molte bellezze e alcuni difetti, per migliorare poi sempre colla propria sperienza, s'agghiaccia colla pedanteria dell...
Stranica 292 - Nel giallo della rosa sempiterna, Che si dilata, rigrada e redole Odor di lode al sol che sempre verna, Qual...
Stranica 94 - D'ogni minuzia sua gli avessi istrutti, Credon d' esser maestri , e non san nulla. Dipinger tutto il dì zucche , e prosciutti, Rami , padelle , pentole , e tappeti , Uccelli , pesci , erbaggi , e fiori , e frutti E presumeran poi quest' indiscreti D' esser pittori , e non voler che adopra La sferza de
Stranica 248 - II pittor bergamasco m'ha parlato non solo di pitture ma di statue, le quali non meno mi piacciono, e conferitomi un suo pensiero; ed io me gli sono offerto, in quel ch'era convenevole, assai semplicemente. Mi piace molto ch'egli sia tale quale VS mi scrive, per rispetto de la patria, a la quale son molto affezionato (L.

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