La divina commedia, con gli argomenti di L. Dolce [ed. by P.A. Serassi.]. |
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alcun ALLEGORIA Allor amore anime ARGOMENTO avea Beatrice bella buon cagion Canto cerchio certo ch'a ch'è ch'io ciaſcun ciel color colui convien corpo coſa coſe credo Dante dice dietro diffe dinanzi divina dolce donna duca effer eran fanno fare fece fede figlio figliuolo fondo forſe forte fuoco gente giro gran grazia grido guarda infino intende l'altro l'anima l'un l'uomo leva luce lume Luna lunga luogo maeſtro maggior mano Maria mente mezzo mondo monte morte natura noftra nome noſtro nuova occhi padre pare parlar parole peccato perd piedi piena Pietro poco Poeta porta Poſcia prego pria punto quei queſto quivi raggio ſempre ſenza ſon ſono ſotto ſua ſue ſuo ſuoi terra tornar tratto trova veder vedi veggio venir vero verſo vidi Virgilio virtù viſo viva voglia volere volta volte
Popularni odlomci
Stranica 130 - ... vanno, quando la brina in su la terra assempra l'imagine di sua sorella bianca, ma poco dura alla sua penna tempra; lo villanello a cui la roba manca, si leva, e guarda, e vede la campagna biancheggiar tutta...
Stranica 116 - Bolle l' inverno la tenace pece, A rimpalmar li legni lor non sani Che navicar non ponno ; e 'n quella vece Chi fa suo legno nuovo, e chi ristoppa Le coste a quel che più viaggi fece ; Chi ribatte da proda e chi da poppa ; Altri fa remi ed altri volge sarte, Chi terzeruolo ed artimon rintoppa: Tal non per fuoco ma per divina arte, Bollia laggiuso una pegola spessa, Che 'nviscava la ripa d
Stranica 549 - 1 suo Amor sempre soggiorna. Le facce tutte avean di fiamma viva, E l'ali d'oro, e l'altro tanto bianco, Che nulla neve a quel termine arriva.
Stranica xxvi - ... raggi del pianeta, che mena dritto altrui per ogni calle. Allor fu la paura un poco queta, che nel lago del cor m' era durata la notte, ch' i
Stranica 561 - De l'universo infin qui ha vedute Le vite spiritali ad una ad una. Supplica a te, per grazia, di virtute Tanto, che possa con li occhi levarsi Più alto verso l'ultima salute. E io, che mai per mio veder non arsi Più ch'i' fo per lo suo, tutti miei prieghi Ti porgo, e priego che non sieno scarsi. Perché tu ogni nube li disleghi Di sua mortalità co' prieghi tuoi, Sì che '1 sommo piacer li si dispieghi.
Stranica 517 - Sì che m' ha fatto per più anni macro , 2 Vinca la crudeltà , che fuor mi serra Del bello ovile, ov'io dormii agnello Nimico a' lupi, che gli danno guerra; * Con altra voce ornai , con altro vello Ritornerò poeta, ed in sul fonte Del mio battesmo prenderò il cappello; * Perocché nella Fede , che fa conte IT anime a Dio , quiv' entra' io , e poi Pietro per lei sì mi girò la fronte.
Stranica 195 - Carro già era sparito, vidi presso di me un veglio solo, degno di tanta reverenza in vista, che più non dee a padre alcun figliuolo. Lunga la barba e di pel bianco mista portava, a' suoi capelli simigliante, de' quai cadeva al petto doppia lista.
Stranica 330 - E quale il cicognin che leva l'ala per voglia di volare, e non s'attenta d'abbandonar lo nido, e giù la cala; tal era io con voglia accesa e spenta di dimandar, venendo infino a l'atto che fa colui ch'a dicer s'argomenta.
Stranica 370 - Le sette ninfe, con que' lumi in mano Che son sicuri d' aquilone e d' austro. Qui sarai tu poco tempo silvano, E sarai meco senza fine cive Di quella Roma onde Cristo è Romano : Però in pro del mondo che mal vive , Al carro tieni or gli occhi, e quel che vedi, Ritornato di là, fa che tu scrive. Così Beatrice : ed io che tutto a' piedi De' suoi comandamenti era devoto , La mente e gli occhi ov
Stranica 389 - Quali per vetri trasparenti e tersi, o ver per acque nitide e tranquille, non sì profonde che i fondi sien persi, tornan de...