Fasti della civiltà, cultura e indipendenza degl'italiani, Opseg 2P.Naratovich, 1859 |
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Stranica 13 - 1 tuo sangue, e sia nuovo ed aperto, Tal che il tuo successor temenza n' aggia : Che avete tu e il tuo padre sofferto , Per cupidigia di costà distretti , Che il giardin dell' imperio sia diserto. Vieni a veder Montecchi e Cappelletti, Monaldi e Filippeschi, uom senza cura, Color già tristi, e costor con sospetti. Vien, crudel, vieni, e vedi la pressura De' tuoi gentili, e cura lor magagne, E vedrai Santafior com
Stranica 250 - Eppure quella strana pittura di se stesso riesce piacevolissima a' leggitori, perché si vede chiaro che non è fatta a studio, ma che è dettata da una fantasia infuocata e rapida, e...
Stranica 250 - ... parente di quello che proviamo nel vedere certi belli, ma disperati animali armati d'unghioni e di tremende zanne, quando siamo in luogo da poterli vedere senza pericolo d'essere da essi tocchi ed offesi. E tanto più riesce quel suo libro piacevole a leggersi, quanto che, oltre a quella viva e naturai pittura di se medesimo, egli ne da anche molte rare e curiosissime notizie de...
Stranica 250 - Borbone, di madama d'Etampes e d'altri personaggi mentovati spesso nelle storie di que' tempi, mostrandoceli non come sono nelle storie gravemente e superficialmente descritti da autori che non li conobbero di persona, ma come apparirebbero, verbigrazia, nel semplice e...
Stranica 249 - Io vorrei anzi rompermi la mia gamba di legno che lasciar passare l'opportunità di tornar a dire, che noi non abbiamo alcun libro nella nostra lingua tanto dilettevole a leggersi quanto -la Vita di quel Benvenuto Cellini scritta da lui medesimo nel puro e pretto parlare della plebe fiorentina. Quel Cellini dipinse quivi se stesso con sommissima ingenuità, e tal quale si sentiva d'essere; vale a dire bravissimo nell'arti del disegno, e adoratore di esse non meno che de...
Stranica 249 - ... sentiva d'essere, cioè, animoso come un granatiere francese, vendicativo come una vipera, superstizioso in sommo grado, e pieno di bizzarria e di capricci; galante in un crocchio d'amici, ma poco suscettibile di tenera amicizia...
Stranica 192 - Testimonio sono io di quel ch'io scrivo: 175 ch'io non l'ho ritrovato, quando il piede gli baciai prima, di memoria privo. Piegossi a me da la beata sede; la mano e poi le gote ambe mi prese, e il santo bacio in amendue mi diede.
Stranica 12 - O Alberto Tedesco, che abbandoni Costei ch' è fatta indomita e selvaggia, E dovresti inforcar li suoi arcioni, Giusto giudicio dalle stelle caggia...
Stranica 249 - ... letterati, e spezialmente de' poeti, abbenché senza alcuna tinta di letteratura egli stesso, e senza saper più di poesia, che quel poco saputo per natura generalmente da tutti i vivaci nativi di terra toscana. Si dipinse, dico, come sentiva...
Stranica 104 - ... servidori, nel cavalcare, in tutto il modo del vivere, e ne' parentadi, fu sempre simile a qualunque modesto cittadino; perché e...