Bullettino della Società dantesca italianaSocietà dantesca italiana., 1906 |
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Stranica 123 - Nove fiate già appresso lo mio nascimento era tornato lo cielo de la luce quasi a uno medesimo punto, quanto a la sua propria girazione, quando a li miei occhi apparve prima la gloriosa donna de la mia mente, la quale fu chiamata da molti Beatrice li quali non sapeano che si chiamare.
Stranica 190 - Questo si vuole, e questo già si cerca, E tosto verrà fatto a chi ciò pensa Là dove Cristo tutto dì si merca.
Stranica 264 - Non era dunque la Monarchia propugnata da Dante un ritorno al dispotismo cesareo; non era quell'Impero universale e material dominio, che tentarono di poi Carlo V e Napoleone : era, invece, instaurazione di una autorità del tutto morale e giuridica, che, pur avendo le sue radici nella tradizione, è nuova nel concetto onde s'informa; dappoichè non avrebbero gli uomini formato il patrimonio di un solo, ma ricostituita una sola famiglia, posta sotto il patrocinio di un capo e insieme ricongiunta...
Stranica 223 - ... venia la mattina a bottega, et ponevasi a sedere, et mai non si levava se non quando egli voleva ire a desinare et a dormire. Ora l'Auttore [cioè Dante] fu forte suo dimestico: molto il riprendea di questa sua nigligenzia; onde un di, riprendendolo, Belacqua rispose colle parole d'AR1sTOT1LE: Sedendo et quiescendo anima efficitur sapiens...
Stranica 192 - ... sommo piacer gli si dispieghi. Ancor ti prego, Regina che puoi ciò che tu vuoli, che conservi sani, dopo tanto veder, gli affetti suoi. Vinca tua guardia i movimenti umani; vedi Beatrice con quanti beati per li miei preghi ti chiudon le mani.
Stranica 31 - Puttaneggiar co' regi a lui fu vista: Quella che con le sette teste nacque, E dalle dieci corna ebbe argomento, Fin che virtute al suo marito piacque.
Stranica 253 - ... nello stile, inteso nella sua più nobile e — diciamo pure — moderna accezione, non come scelta e ordine di parole, di frasi, di costrutti, secondo le inani regole rettoriche dell'ornato, dell'eleganza, del ritmo, sibbene come espressione fedele e diretta degli stati dell'anima, lucidamente intuiti dalla fantasia »: espressione sincera cioè di un contenuto profondamente sentito.
Stranica 189 - Ai voti manchi sì con altri beni, Ch' alla vostra statera non sien parvi. Beatrice mi guardò con gli occhi pieni Di faville d' amor così divini, Che, vinta, mia virtù diede le reni, E quasi mi perdei con gli occhi chini.
Stranica 152 - Dio, a' fianchi, voi che le verghe de' reggimenti d'Italia prese avete - e dico a voi, Carlo e Federigo regi, ea voi altri principi e tiranni -; e guardate chi a lato vi siede per consiglio, e annumerate quante volte lo die questo fine de l'umana vita per li vostri consiglieri v'è additato!
Stranica 97 - Dante, secondo che lui dice, con ogni industria sforzavasi ampliar la sua vernacula lingua, & pur nell'alta Comedia più tosto dicer volse la nostra pica che la sua ghiandaia & altri nostri vocabuli infiniti, in ciò scusandolo se alle volte non è stato verecundo della novità delle vocabuli.