di Cristo Istriano PREFETTI E SOTTO-PREFETTI. 3. 11. Pubblio Attilio istriano fu prefetAnno 50 to della Pannonia sotto Claudio, allo scrivere di Tacito negli Annali 1. XII. § 129. Claudius scripsit P. Attilio histro, qui Pannoniam præsidebat. (C. A. T. II p. 85.) di Trieste. 12. LUCIO VARIO PAPIRIANO, da bella lapida esistente ora nel campanile della chiesa di S. Giusto in Trieste, che daremo qui a piedi, rilevasi che esso fu duumviro jure dicundo, duumviro jure dicundo quinquennale, prefetto dei fabbri, cioè degli artefici di Roma, ed insieme di Trieste, colla qual notizia rileviamo, che un cittadino municipale poteva ed in patria ed in Roma ottenere nel medesimo tempo uffizj e magistrature; e che vi era promiscua participazione, e comunione degli onori fra le città, e la capitale. Fu innoltre il nostro Papiriano flanime adrianale, pontefice, augure e patrono del collegio degli artefici. ( Carli T. II ( p. 81.) L. VARIO PAPIRIA PAPIRIANO ПĪVIR. I. D. ĪĪVIR. I. D. Q. Q. PRAEF. FABR. ROMAE ET. TERGESTE FLAM. HADR. PONT. AVGVRI COLLEGIVM . FABRVM PATRONO. NERENT. 13 TITO ABUDIO VERO POSTUMO sottoprefetto della classe ravennate, si rileva dalla bella lapida che si attrova nella piazza di Parenzo, il quale rifabbricò un tempio dedicato a Nettuno, in luogo che fu assegnato con decreto de' decurioni. Di questa inscrizione da me si è parlato (Saggio dell' Anfit. di Pola pag. 115) facendo alcune osservazioni sopra l'epoca alla quale può appartenere, e per riscontrarsi la classe ravennate senza il titolo di pretoria datole da Trajano, dev'essere poco prima della guerra Anno go di Cristo di Parenzo. dacica, cioè deve precedere il fine del primo secolo dell' era volgare. Di questo tempio si osservano attualmente delle magnifiche vestigia di colonne scannellate in piedi, dietro il palazzo vescovile; come di un altro tempio dedicato al Dio Marte sono visibili le superbe fondamenta, nella stessa città, presso la piazza oggi detta Marafor, nome che deriva dall' antico Martis Forum. 14. TITO Anno 740 di Ro. ITO ELIO CRISOMALO liberto e procuratore di Augusto abbiamo dall' inscrizione di Pola. sopra bella base, che si attrova nella loggia del pubblico palazzo in Pola. Essa è stata da varii riportata, benchè non poco corrosa, e non l'ommise il co. Carli T. II p. 86. 15. QUINTO CAJO PETRONIO procuratore delle porpore di Cissa dell' Istria, seviro augustale, e patrono del collegio dei porporarii di detta Cissa, troviamo in bel marmo scoperto alla ponta Barbariga nel 1778, la cui inscrizione dottamente fu illustrata dal marchese Girolamo Gravisi, con lettera che si legge inserta nel tomo III delle Antichità Italiane del conte Carli pag. xiv; ed in precedenza riposta negli atti della società Archeologica d'Inghilterra dal cav. Strange. Istriano. Q. C. PETRONIO. M. C. PETRONII. F. VIVIRO. AVG. PROC. BAPHII. CISSAE. HISTRIAE ET COLLEG. PVRPVR. CISSENS HYSTRIAE. PATRONO T.CORYLL.CRYSOMALVS. PVRPVRARIVS AVG. LIBER. Nell' Istria in Cissa, detta ai tempi di Pietro Coppo punta Cissana, oggi punta Barbariga, vi era una fabbrica di tintura di porpora, ed unica per la Venezia e l'Istria, provincie ambedue che nel basso impero erano comprese in una sola, e per lo più chiamavansi col nome d'Istria. Paolo Diacono disse (lib. II 14) utræque pro una pro vincia habentur. La notizia dell' impero d'Occidente (cap. xxxvIII) c'insegna, che in quel e |