· LATET LATE. QVOD EGO. EFFERRI. ET. EFFARI. GESTIO SERGIVS. POLENSIS. PARASITVS HEIC.CVBO. HOC. VNVM. QVIDEM. TANDEM. SPONTE. DICTVM. VERVM. EST SI. QVIS. DVBITAT. HANCINE . OLFACIAT TAM. VOBIS. GRATAM. QVAM. NOTAM. VRBI.ET. ORBI. NON. MINVS. MVNVS ADESTE. MIHI. ET. FAVETE. EDICTOQVE. HVIC. Vos. SVBSCRIBITE ET. OBSIGNATE. SI. QVIS. SIBI. VESICAM. ONVSTAM QVI. NON. PARVERIT. HAEC. MVLCTA. ILLI ESTO 67. CONSTANZO munerario. 68. DECORATO reziario. 69. CERULEO, forse mirmillione. Da lapida ritrovata in Trieste, e trasportata in Venezia in casa di Francesco Micheli, come si ha da Grutero pag. cccxxx. ci sono noti questi tre personaggi istriani, che appartengono all'uffizio de' gladiatori; cioè Costanzo, il quale era munerario, professione a cui apparteneva mantenere gladiatori per i spettacoli, ed apparisce che il nostro Costanzo particolarmente manteneva de' reziarj, e secutori. L'inscrizione è la seguente tratta dal Carli T. II. p. 242. di Trieste. CONSTANTIVS. MVNERARIVS GLADIATORIBVS. SVIS PROPTER. FAVOREM. MV NERIS. MVNVS. SEPVL CHRVM. DEDIT. DE CORATO. RETIARIO QVI. PEREMIT. CAERV DECIDIT. AMBOS. EX TINXIT. RV DIS RVDIS. VTROSQ PROTEGIT. ROGVS. DE CORATVS. SECVTOR. PVGNAR. VIIII VALERAE. VXORI. DO LORE. PRIVVM RELIQVIT. DECORATO Reziario, il di cui impegno nel combattimento si era d'involgere il nemico nella rete, con cui combatteva, e superarlo. Decorato pertanto pugnò con CERULEO, il quale dobbiam credere Mirmillione, e così chiamavasi perchè portava sull' elmo la fi gura di un pesce, e perchè contro i Reziarii combattevano i Mirmillioni. Frattanto nel combattimento restarono ambidue morti, perchè, probabilmente, a senso della lapida, in quell' incontro ambidue combattevano per la sesta volta, onde ottenere la rude, colla quale, se nella settima pugna rimanevano vincitori, erano esenti di più combattere, ed ottenevano il premio di essere mantenuti a vita, col segnale della rude, ch'era una spada di legno col nome del vincitore. Nella stessa lapida abbiamo pure un altro gladiatore, cioè DECORATO secutore, il di cui offizio era pure di combattere contro i reziarj, i quali oltre la rete con cui tiravano a se il nemico per ucciderlo, avevano pure un tridente, con cui fallito il colpo della rete, cercavano di atterrarlo con quello. Si osserva che Decorato pugnò vittoriosamente otto volte, ciò che significa, che dopo avere anche compita la carriera delle sette pugne, amò di esporsi felicemente l'ottava fiata. Questa lapida la vediamo eretta da Costanzo Munerario ai due suoi gladiatori Decorato reziario, e Ceruleo; nè il Deco di Capodistria. rato secutore vi entra per nulla coll' oggetto di Costanzo, mentre Decorato secutore forma un cippo sepolcrale per sua moglie Valeria; quando questa pietra è un monumento sepolcrale in precedenza eretto da Costanzo munerario ai di lui gladiatori Decorato, e Ceruleo; ambidue estinti in una medesima pugna. Dobbiamo pertanto giudicare che questo marmo sepolcrale fu fatto erigere da Costanzo, e che posteriormente il gladiatore Decorato secutore fece uso del marmo stesso per formare la memoria funebre a sua moglie Valeria; circostanza non infrequente da riscontrarsi nelle lapidi dagli amatori dell'antichità veneranda. Con questa lapida ci assicuriamo che in Trieste vi fossero spettacoli di gladiatori, ed in conseguenza vi fosse anfiteatro. 71. DOROTEO DESMESOLOCHIO abbiamo in bellissimo monumento posto nel muro della casa Elia, in Capodistria, nel quale, alto due piedi circa, in alto rilevo vi ha un gladiatore armato di scudo, del genere delparme, e di clava, rappresentato elegantemente in atto di combattere, e che disegnato le |