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perciò la colonia hemonensium convenientemente intender si deve l'Emona dell' Istria, città marittima, e non l'Emona del Norico, o della Pannonia, i di cui popoli sono lontani dagli altri indicati nel marmo, non marittimi, ma di provincie di terra ferma oltra l'alpi riposte. 4 Questi popoli della lapida, oltre l'essere tutti marittimi, sono pure posti di fronte l'uno all' altro in poca distanza, avendo di mezzo un breve tratto di mare cioè il golfo di Trieste, situati essendo dal lato destro gli opitergini, e gli aquilejesi, e dal sinistro i parenzani, e gli emonesi. 5 Questi stessi popoli sono innoltre di una stessa e medesima provincia civile, quale fu la Venezia e l'Istria, che nei marmi sempre si trovano unite, e delle quali sono coguiti i correttori, che si chiamavano Venetia, et Istriæ, e perciò conprovinciali; circostanze tutte non convenienti alle provincie del Norico, e della Pannonia. 6 Finalmente, se giova il dirlo, questi popoli erano pure di una medesima provincia ecclesiastica, mentre il vescovo di Aquileja nei primi secoli della Chiesa, ed anzi sino al secolo sesto, era

il solo vescovo di gran parte della Venezia, e di tutta l'Istria; seguendo le provincie ecclesiastiche nei primi tempi l'estensione delle provincie civili.

Conchiudiamo perciò, che vi era una terza Emona nell' Istria, e questa Emona istriana essere l'unica Emona italiana, perchè l'Istria è una provincia d'Italia. Coll' appoggio pertanto del chiarissimo Tiraboschi, a buon diritto noi diremo istriano emonese l'indicato Simplicio emonese, avendolo il citato autore giudicato italiano.

73. ANTONINO ETICO istriano, autore dell' Itinerario, attribuito all' imperatore Antonino, e di una Cosmografia, il quale visse intorno gli anni 337, 390, 340.

Nel secolo decimosesto in varie biblioteche si scuoprirono degl' itinerarj dell'impero romano, i quali, portando il nome di Antonino, furono attribuiti all'imp. Antonino il filosofo ; ma varj dotti critici ne dubitarono, tanto per la latinità, quanto per i nomi delle città, i quali sono di un'epoca più re

cente.

Ugone Flaviniacente (Chron. ad ann.

Anno 400

di Cristo

Istriano

Christ. 97) vuole che almeno di uno di questi itinerarj autore ne sia Antonino Etico istro, il quale deve aver vissuto intorno l'anno 440, mentre pone Aquileja, ed altre città, che furono distrutte da Attila, nel 450. Giosia Simlevo pensa pure che di Etico Istro sia l'itinerario di Antonino, del quale accenna una cosmografia, e che si chiamasse Antonino, e vivesse al tempo dell' imp. Teodosio (Simler. præfat. ad itin. aethici). Giovanni Gerardo Vossio (lib. 3 de Hist. latin.) l'attribuisce all'anno 337. Il Bartio (l. 15 advers. 8 12), ed il Cluverio (Germ. l. 2 cap. 5 fin.) lo vogliono del tempo dell' Augusto Valentiniano, perchè consta che l'autore fu cristiano, parlando esso di S. Pietro, di Mosè, e dei figli d'Israele; e nell' itinerario della Pannonia nelle Gallie descrive Treveri, dove Valentiniano risiedeva, e nomina la città di Costantinopoli, la quale al tempo dei Cesari Antonini non aveva peranco ricevuto questo nome, e perciò quest' itinerario non essere un' opera del filosofo Antonino, nè di Caracalla, nè di alcun' altro Cesare fra i molti,

che assunsero il nome di Antonino; ma esser debba di Antonino Etico Istro, del tempo di Valentiniano o Teodosio, cioè verso l'anno 390. Per certo, dice il Bartio, che fu egli più antico d' Isidoro di Siviglia, il quale fiorì nel 630, mentre Isidoro (lib. 14 orig. cap. 5, e lib. 19. c. 10) fa menzione di Antonino Istro.

Vogliono pertanto cotesti critici, che tutti gl' itinerarj appartener non possono al nostro Antonino, mentre sono varianti, ma essere verosimile che di altra mano posteriorment e fossero state fatte delle aggiunte, delle variazioni, e mutilazioni de' nomi, perchè inutile sarebbe stata la descrizione delle vie romane con questi itinerarj, quando i romani cessato avevano le loro spedizioni; e perciò antico essere l'autore di questo lavoro, il quale poscia sia stato riformato, ritoccato, variato, ed aumentato da mano più

recente.

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Anno

56 di Cristo di Capo

Beato

74 eato ELIO della famiglia Portolana distria nacque a Costabona villa di Capodistria, pasò in Aquileja, fu discepolo di S. Ermagora, e dallo stesso gli fu assegnata la provincia dell'Istria a spargere l'evangelico seme, alla quale apostolica missione diede principio nella sua patria, in cui terminò i suoi giorni nel dì 18 luglio 56, dopo aver felicemente precorsa lunga carriera nell' assunto ministero. Il suo corpo si conserva nella cattedrale di Capodistria. Ne parlano di esso il Manzioli, che ne riporta la leggenda pag. 34. 1. 2; Prospero Petronio lib. 8. fol. 367. lo Schönleben negli annali

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