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1211

di Capodi

stria.

99. Beato ASSALONE Vescovo di Capodistria, assunto a questa cattedra nel 1210 secondo il Naldini p. 84, e per sentimento dell' Ughelli nel 1212. Incerta è la patria di questo vescovo, ma la tradizione ci assicura che fosse giustinopolitano. Dice il Naldini, ch'egli fu dei primi ad infeudare le decime delle ville diocesane, ed il canonico Vicenzo Scussa nell'opera ms. della Diocesi di Trieste fol. 82 discorso terzo, reca che questo prelato fu incaricato da Bertoldo patriarca di Aquileja a riconoscere la pretesa, mossa dal capitolo collegiato di Muggia, d'intervenire coi canonici della cattedrale di Trieste all'elezione del nuovo vescovo di quella sede, vacata nel 1230. Consacrò varie chiese, tra le quali S. Uldarico in città, S. Giorgio di Paugnano, e S. Maria di Monte nella diocesi. L'Ughelli pag. 384 porta l'atto di consacrazione di S. Giorgio del 1222, ed il documento dell'altare di S. Servolo del 1225.

La santità della vita di Assalone gli meritò la pubblica venerazione de' fedeli in Capodistria, e la di lui effigie si conserva

nella cappella episcopale di S.Alessandro, con questa inscrizione.

Beatus Absalon episcopus justinopolitanus.

100. Beato OTTONE di Pola dell'ordine de' minori conventuali di S. Francesco fiorì all'incirca verso il 1300, fu sepolto in Pola, ed in quella cattedrale si conservano le di lui reliquie. Il Waddingo lo chiama illirico, e dice che al di lui sepolcro Iddio fece molti e grandi miracoli. Il martirologio francescano ha di esso: Die 14 decembris. Pola in Istria B. Othonis confessoris gloria miraculorum celeberrimi.

101. Beato MONALDO di Capodistria minore conventuale. Di esso il Waddingo negli Annali dell'ordine minorita all'anno 1332 dice: Monaldus Justinopolitanus dalmata scripsit super QUATUOR LIBROS SENTENTIARUM ad mentem SCOTI; fecit SUMMAM MONALDINAM, et SERMONES VARIOS; Teologus, et juris canonici vir doctissimus, et humanissimus, vita et conversatione præclarus. L' Aroldo poi nell' Epitome degli annali fran

1300

di Pola.

1332 di Capodi

stria.

cescani all'anno 1335. Monaldus summam utriusque juris ordine alphabetico digessit; quae ab ipso dicitur SUMMA MONALDINA; ejus corpus Justinopoli in Istria quiescit. Di fatti sopra l'arca di questo beato nella chiesa del suo ordine in Capodistria è incisa la seguente iscrizione, tratta dal Naldini pagina 487.

HIC REQVIESCVNT OSSA

BEATI P. MONALDI

EX. OR. MIN. CON.

Il padre Bedecovich nell' opera Natale Solum S. Hieronymi pars II pag. 211, coll'autorità di varii autori, dice, che il beato Monaldo fu coronato col martirio nell'anno 1332 Monaldus dalmata, ord. S. Francisci martirio coronatur A. S. 1332, e cita l'autorità del Spondano in Auctario ad Annal. Baronii. Arturus a Monstier in Martyrol. Francisc. ad diem 15 martii. Bollandistae ad eamdem diem.

-

Dal collettore Fra Casimiro Oudin del

l'ordine dei premostratesi nella sua opera

Supplementum de Scriptoribus Ecclesiasticis a Bellarmino ommissis, stampata a Parigi, 1686, abbiano quanto segue: Monaldus justinopolitanus, dalmata, ordinis minorum, archiepiscopus Beneventanus, vir doctus et devotus scripsit SUMMAM Juris Canonici, QUÆSTIONES in quatuor libros magistri sententiarum, et SERMONES varios. Vixit anno 1332, glorioso martirio coronatus, Argengæ quæ est urbs saracenorum. Lo stesso P. Oudin in fine poi del paragrafo aggiunge: Monaldus martyr mortuus est anno 1288 die 2 martii, ex S. Antonino, Marco Ulysipponesi, Bosio, et aliis. Aliu Monaldus archiepiscopus Beneventanus mortuus est die 11 decembris, et tertius scriptor SUMME mortuus est circa annum 1332 die 9 novembris.

L'Ughelli nell'Ital. Sacr. T. VIII pagina 143 n. 21 porta che Monaldo de Monaldeschi di Orvieto ( Urbevetanus) ord. min., di vescovo di Savona (Suanensis) nel 1303 fu fatto arcivescovo di Benevento, e morì in Toscana verso l'anno 1333, nè fa alcun cenno che fosse letterato, ed avesse

dato alla luce opera alcuna. Il Lucenzio nelI' opera stessa dice che morì in Toscana nell'anno 1331, e non 1332, come erroneamente scrisse l'epitomatore degli Annali dell'ordine de' minori; e vuole che contemporaneamente vi fossero due vescovi Monaldi di cognome de Monaldis, o Monaldeschis, ed essere l'uno cittadino perugiano e vescovo di Melfi (Melphiensis), nella qual sede morì; e l'altro di patria orvietano passato dal vescovato di Savona all' arcivescovato di Benevento, e che nè l' uno, nè l'altro furono vescovi di Salerno, come fu preteso. Vorebbe però che il beneventano fosse il martire, e trasportato dopo morto a Capodistria. Confessa però d'ignorare l'autore qual sia delle accennate opere, ed a quale Monaldo debbansi attribuire, dicendo pure che su di ciò non danno maggior lume nè l'Henschenio, nè il Papebrochio.

Da questi svariati sentimenti riscontriamo che quattro erano i Monaldi, che vissero quasi contemporaneamente, e si confusero fra di loro: cioè l' orvietano arcivescovo di Benevento; il perugino vescovo di Melfi; il

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